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Santa messa IN CŒNA DOMINI

Santa messa IN CŒnA DOMINI

ci accogli ALLA TUA MENSA

Signore, ci accogli alla tua mensa / e ci doni il tuo corpo. / Tu sei il pane vivo, / che ci nutre in eterno.

Gesù, tu sei il pane di vita, / chi mangia del tuo corpo vivrà. / Ci doni la tua forza, ci doni salvezza; / rimani con noi. Rit.

Gesù, che ti offri con gioia / a chi ha fame e sete di te, / riempi il nostro cuore perché in te crediamo; / rimani con noi. Rit.

Gesù, tu sei fonte di grazia, / sei luce che riflette bontà. / Se tu ci sei vicino, paura non avremo / rimani con noi. Rit.

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

La grazia e la pace di Dio nostro Padre e del Signore nostro Gesù Cristo siano con tutti voi. E con il tuo spirito.

Siate i benvenuti, a questa Cena del Signore. È lui stesso, Gesù, che ha desiderato ardentemente di vederci seduti alla sua tavola per spezzare con noi il pane e donarci il vino, il corpo offerto e il sangue versato per la Nuova Alleanza. È lui, Gesù, che viene accanto ad ognuno di noi come un servo, pronto a lavarci i piedi perché possiamo partecipare alla sua vita.

RICHIESTA DI PERDONO

In questa sera, o Padre, davanti ai gesti di amore di Gesù emergono ancora di più le nostre fragilità, tutto quello che ci impedisce di amarci come fratelli. Per questo ci rivolgiamo a te, perché tu ci liberi da ogni male.

– Signore Gesù, tu ci doni il tuo corpo e ci offri te stesso come cibo per il nostro pellegrinaggio. Signore pietà!

– Cristo Gesù, tu versi il tuo Sangue e lo rendi un lavacro di rigenerazione che porta dovunque una vita nuova, abitata dall’amore. Cristo pietà!

– Signore Gesù, tu ti pieghi a terra come un servo: ti abbassi davanti a noi e ci chiedi di mostrarci davanti a te senza difese. Signore pietà!

Diciamo insieme: O Padre, donaci, purificati dalla tua misericordia, di celebrare la Pasqua del tuo Figlio, Gesù, e di rimanere fedeli al suo testamento d’amore. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

Durante il canto del Gloria si suonano le campane. Terminato il canto, le campane non si suoneranno più fino alla veglia pasquale.

GLORIA IN EXCELSIS DEO

Et in terra pax hominibus bone voluntatis. Laudamus te. Benedicimus te. Adoramus te. Glorificamus te. Gratias agimus tibi propter magnam gloriam tuam. Dòmine, Deus, Rex cælèstis, Deus Pater omnipotens. Dòmine Fili unigènite, Iesu Christe. Dòmine Deus, Agnus Dei, Filius Patris. Qui tollis peccata mundi, miserere nobis. Qui tollis peccata mundi, suscipe deprecationem nostram. Qui sedes ad dèxteram Patris, miserère nobis. Quoniam tu solus Sanctus. Tu solus Dominus. Tu solus Altissimus: Iesu Christe.Cum Sancto Spiritu, in gloria Dei Patris. Amen.

PREGHIAMO

O Dio, che ci hai riuniti per celebrare la santa Cena nella quale il tuo unico Figlio, prima di consegnarsi alla morte, affidò alla Chiesa il nuovo ed eterno sacrificio, convito nuziale del suo amore, fa’ che dalla partecipazione a così grande mistero attingiamo pienezza di carità e di vita.

Per Cristo nostro Signore. Amen.

PRIMA LETTURA

Nel libro dell’Esodo il rito dell’agnello precede il passaggio miracoloso attraverso il mare.

Dal libro dell’Èsodo (12,1-8.11-14)

Quando Mosè e Aronne erano ancora in Egitto, il Signore disse: “Questo mese sarà per voi il primo dei mesi, segnerà l’inizio dell’anno. Date a tutta la comunità degli Israeliti queste istruzioni: il dieci di questo mese ognuno si procuri un agnello per la famiglia, un agnello per casa. Se una famiglia é troppo piccola per mangiare un agnello intero, dovrà unirsi alla famiglia più vicina, quella che abita accanto, tenendo conto del numero delle persone.

Calcolerete come dovrà essere l’agnello secondo la quantità di carne che ciascuno può mangiare. Il vostro agnello sarà senza difetti, maschio e di un anno. Al posto di un agnello potrete prendere anche un capretto. Lo terrete da parte fino al quattordici di questo mese. Allora tutta l’assemblea della comunità d’Israele lo sgozzerà verso sera. Poi gli Israeliti prenderanno un po’ del suo sangue e con esso faranno un segno sugli stipiti delle porte delle case dove verrà mangiato l’agnello.

In quella notte mangeranno la carne dell’agnello: dopo che sarà stata arrostita sul fuoco, la mangeranno con pane non lievitato e con erbe amare. Dovete mangiarlo pronti a partire: la cintura stretta ai fianchi, i sandali ai piedi e il bastone in mano; mangiatelo in fretta!

Questa é la Pasqua voluta dal Signore!”.  

Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE

(dal Salmo 115) Lodare Dio é l’atteggiamento migliore per accostarci a lui.

Rit. Il tuo calice, Signore, é dono di salvezza.

Come ricambiare il Signore / per tutto il bene che mi ha fatto? / Alzerò il calice per il Signore: / lo ringrazierò, perché mi ha salvato. Rit.

Dispiace molto al Signore / la morte dei suoi fedeli. / Sì, sono tuo servo, Signore, / tuo servo da sempre. / Mi hai liberato dai legami della morte. Rit.

Offrirò un sacrificio per ringraziarti, / ti loderò, davanti a tutti. / Manterrò le mie promesse / in presenza di tutto il popolo. Rit.

SECONDA LETTURA

Da quasi duemila anni celebriamo l’Eucaristia, perché Cristo ce l’ha comandato.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi (11,23-26)

Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quel che a mia volta vi ho trasmesso: nella notte in cui fu tradito, il Signore Gesù prese il pane, fece la preghiera di ringraziamento, spezzò il pane e disse: “Questo è il mio corpo che è dato per voi. Fate questo in memoria di me”.

Poi, dopo aver cenato, fece lo stesso col calice. Lo prese e disse: “Questo calice è la nuova alleanza che Dio stabilisce per mezzo del mio sangue. Tutte le volte che ne berrete, fate questo in memoria di me”. Infatti, ogni volta che mangiate di questo pane e bevete da questo calice, voi annunziate la morte del Signore, fino a quando egli ritornerà.

Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.

CANTO AL VANGELO

Gloria e lode a te, Cristo Signore.

Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore:

che vi amiate a vicenda, come io ho amato voi.

VANGELO

L’amore fraterno è il segno distintivo che siamo veri discepoli di Gesù.

Dal vangelo secondo Giovanni (13,1-15)

Era ormai vicina la festa ebraica della pasqua. Gesù sapeva che era venuto per lui il momento di lasciare questo mondo e tornare al Padre. Egli aveva sempre amato i suoi discepoli che erano nel mondo, e li amò sino alla fine.

All’ora della cena, il diavolo aveva già convinto Giuda (il figlio di Simone Iscariota) a tradire Gesù. Gesù sapeva di aver avuto dal Padre ogni potere; sapeva pure che era venuto da Dio e che a Dio ritornava.

Allora si alzò da tavola, si tolse la veste e si legò un asciugamano intorno ai fianchi, versò l’acqua in un catino, e cominciò a lavare i piedi ai suoi discepoli.

Poi li asciugava con il panno che aveva intorno ai fianchi. Quando arrivò il suo turno, Simon Pietro gli disse: “Signore, tu vuoi lavare i piedi a me?”.

Gesù rispose: “Ora tu non capisci quello che io faccio; lo capirai dopo”.

Pietro replicò: “No, tu non mi laverai mai i piedi!”. Gesù ribatté: “Se io non ti lavo, tu non sarai veramente unito a me”. Simon Pietro gli disse: “Signore, non lavarmi soltanto i piedi, ma anche le mani e il capo”.

Gesù rispose: “Chi é già lavato non ha bisogno di lavarsi altro che i piedi. È completamente puro. Anche voi siete puri, ma non tutti”.

Infatti, sapeva già chi lo avrebbe tradito. Per questo disse: “Non tutti siete puri”. Gesù terminò di lavare i piedi ai discepoli, riprese la sua veste e si mise di nuovo a tavola.

Poi disse: “Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate Maestro e Signore, e fate bene perché lo sono. Dunque, se io, Signore e Maestro, vi ho lavato i piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Io vi ho dato un esempio perché facciate come io ho fatto a voi”.

Parola del Signore.  Lode a te, o Cristo.

I gesti di quella sera

Il pane spezzato e il calice del vino offerto ai sui discepoli.

La lavanda dei piedi.

Ad entrambi i gesti è legato un comando esplicito di Gesù; “Questo è il mio corpo che è dato per voi. Questo calice è la nuova alleanza che Dio stabilisce per mezzo del mio sangue. Fate questo in memoria di me”.

Se io, Signore e Maestro, vi ho lavato i piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Io vi ho dato un esempio perché facciate come io ho fatto a voi”.

E in effetti in quelle azioni c’è tutto Gesù, la sua vita e la sua morte, la sua passione e la sua risurrezione. Solo attraverso quei gesti noi possiamo comprendere e accogliere il suo dono. Ma perché questo avvenga dobbiamo accettare di essere bisognosi di aiuto, capaci di custodire un cuore buono, generoso, di non voler fingere con noi stessi, disposti a lasciarci trasformare dal suo amore, dalla sua bontà.

C’è un pane sulla tavola, e c’è del vino.

C’è un pane, ma non è un pane qualunque. È la stessa vita di Gesù, quella vita che è stata interamente offerta, senza nulla trattenere per sé. In effetti Gesù ha regalato tutto: il suo tempo e le sue energie, la sua misericordia e la sua compassione, la sua lotta contro il male e contro ogni ipocrisia, la sua difesa dei piccoli e degli abbandonati. In ultimo ha donato anche il suo corpo, la sua stessa esistenza.

C’è del vino, ma non è un vino qualsiasi. Ha il colore del sangue, e in effetti Gesù ha versato il suo sangue dalla croce, per un’alleanza nuova ed eterna, un’alleanza che nulla avrebbe potuto più infrangere e mettere in pericolo. Ha il colore caldo dell’amore, che si sacrifica fino in fondo.

Chi può sedersi a questa tavola, chi può mangiare questo pane e bere questo vino? Solo chi ammette di essere un povero, solo chi dichiara la sua fame e la sua sete, solo chi viene senza bagagli, solo con il suo desiderio di entrare in comunione con lui e di essere trasformato.

C’è un catino e una brocca, un grembiule e un asciugatoio.

Gesù vuole lavarci i piedi per liberarci da ogni male, da ogni cattiveria, per toglierci la sporcizia che si è accumulata sulla nostra pelle e nel nostro cuore. Gesù accetta di chinarsi, di inginocchiarsi davanti a noi, di diventare il nostro servo, pur di farci entrare in un’esistenza nuova.

Ma perché questo avvenga bisogna accettare di stare davanti a lui con la nostra fragilità e la nostra debolezza, bisogna essere disposti a lasciarci lavare nel profondo, bisogna abbandonarci al suo amore con la stessa fiducia di un bambino. Solo così potremo entrare nel suo Regno, dopo essere stati interamente lavati dalla sua misericordia smisurata.

Quali sono i gesti, sull’esempio di gesù, che anche noi possiamo farE?

¨ È importante saper apprezzare e ringraziare i genitori che, con il loro lavoro e il loro amore ci assicurano il cibo sano e nutriente per il corpo; l’affetto e la protezione per poter crescere sereni e generosi, come Gesù.

Gesù inoltre si è messo a servizio con il gesto di lavare i piedi agli apostoli…

¨ È importante cercare le occasioni per offrire un servizio in casa, aiutare i nonni, aver cura degli oggetti che si adoperano, tenere in ordine le cose personali, dare una mano a un compagno di scuola, in difficoltà.

¨ Saper riconoscere il bene che tante persone fanno e ringraziarle per questo.

Queste cose si riescono a fare quanto si costruisce un legame forte di amicizia con Gesù con la preghiera e la partecipazione alla Santa Messa.

PREGHIERA DEI FEDELI

Tu ci offri Gesù come Pane di vita, un pane buono che ci trasforma e ci nutre. Pieni di gioia per questo dono prezioso, ti diciamo:

Padre, donaci il tuo pane!

1. Ti affidiamo tutti i cristiani che partecipano all’Eucaristia e ricevono il tuo Pane. Fa’ che si comprendano e si perdonino, che si trattino da fratelli. Preghiamo…

2. Ti invochiamo per tutti quelli che mangiano il pane nero dell’ingratitudine e ricevono male in cambio di bene. Metti forza e pace nel loro cuore. Preghiamo…

3. Ti preghiamo per quelli che condividono con i malati il pane delle lacrime, il tempo della sofferenza. Metti luce e saggezza nelle loro parole e nei loro gesti. Preghiamo…

4. Ti ricordiamo tutti i genitori che con il loro lavoro assicurano il pane quotidiano alla loro famiglia. Dona loro giorni di consolazione e di gioia. Preghiamo…

5. E infine mettiamo davanti a te tutti i ragazzi che quest’anno riceveranno il sacramento della Cresima, fa che il loro incontro con te li renda testimoni credibili per coloro che a loro si avvicinano. Guarda, con amore o Padre, anche i fanciulli che per la prima volta si sono accostati al Sacramento della Riconciliazione e concedi sempre a loro la gioia del perdono. Preghiamo…

         (Diciamo insieme) O Padre, Gesù ha accettato di donare la sua vita per noi, perché noi potessimo essere liberati dal male ed avere un’esistenza nuova. Alla sua tavola, ogni domenica, il tuo Figlio Gesù rinnova il suo dono e noi veniamo trasformati dalla sua bontà. Amen.

CHI VIENE A ME

Rit. Signore, tu hai detto a noi: / Io sono il pane della vita / e chi viene a me / più fame non avrà.

Tu, pane di salvezza / sceso a noi dal cielo, / sazia la nostra fame: / resta con noi. Rit.

Tu, vino della gioia, / festa dell’alleanza, / spegni la nostra sete: / resta con noi. Rit.

Spezza il tuo pane santo, / versa il tuo vino dolce, / rendici Chiesa viva: / resta con noi. Rit.

Vieni nel nostro cuore, / donaci la tua gioia, / riempici del tuo amore: / resta con noi. Rit.

SULLE OFFERTE

Concedi a noi tuoi fedeli, Signore, di partecipare degnamente ai santi misteri, perché ogni volta che celebriamo questo memoriale del sacrificio del Signore, si compie l’opera della nostra redenzione. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Il Signore sia con voi.

E con il tuo spirito.

In alto i nostri cuori.

Sono rivolti al Signore.

Rendiamo grazie al Signore il nostro Dio.

È cosa buona e giusta.

È veramente cosa buona e giusta renderti grazie innalzare a te l’inno di benedizione e di lode, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore. Nell’ultima cena con i suoi Apostoli, egli volle perpetuare nei secoli il memoriale della sua passione e si offrì a te, Agnello senza macchia, lode perfetta e sacrificio a te gradito. In questo grande mistero tu nutri e santifichi i tuoi fedeli, perché una sola fede illumini e una sola carità riunisca l’umanità diffusa su tutta terra. E noi ci accostiamo a questo sacro convito, perché l’effusione del tuo Spirito ci trasformi a immagine della tua gloria. Per questo mistero di salvezza, il cielo e la terra si uniscono in un cantico nuovo di adorazione e di lode, e noi con tutti gli angeli del cielo proclamiamo senza fine la tua gloria:

Sanctus, sanctus, sanctus Dòminus Deus Sabaoth.

Pleni sunt cæli et terra gloria tua. Hosanna in excelsis.

Benedictus qui venit in nomine Dòmini. Hosanna in excelsis.

Padre veramente santo, pieno di bontà e di amore verso tutti, noi ti lodiamo e ti ringraziamo perché ci hai donato il tuo Figlio Gesù. Egli è venuto tra gli uomini che erano lontani da te e divisi tra loro a causa del peccato. Ha aperto i nostri occhi ed il nostro cuore, perché impariamo a riconoscere Te, Padre di tutti, e ad amarci tra noi del suo stesso amore. Ora Gesù ci raccoglie attorno alla stessa mensa, perché facciamo ciò che egli stesso fece con i suoi apostoli. Padre Santo, manda il tuo Spirito a santificare questo pane e questo vino, perché diventino per noi il corpo e il sangue di Gesù Cristo, tuo Figlio e nostro Signore.

In questa notte, prima di morire per noi sulla croce egli raccolse a mensa i suoi discepoli per l’ultima Cena.

Prese il pane e rese grazie, lo spezzò, lo diede loro e disse:

– Prendete e mangiatene tutti: questo è il mio Corpo

offerto in sacrificio per voi.

Dopo la cena allo stesso modo prese il calice, ti rese grazie con la preghiera di benedizione, lo diede ai suoi discepoli, e disse:

– Prendete, e bevetene tutti: questo è il calice del mio Sangue per la nuova ed eterna alleanza, versato per voi e per tutti in remissione dei peccati.

Fate questo in memoria di me.

Mistero della fede

Annunziamo la tua morte,Signore

E ora siamo qui come una sola famiglia davanti te, o Padre, per ricordare con gioia ciò che Gesù ha fatto per la nostra salvezza. In questo santo sacrificio che egli ha affidato alla tua Chiesa, facciamo viva memoria della sua morte e risurrezione. Accogli o Padre, con il sacrificio di Gesù, l’offerta della nostra vita.

Gesù è morto per noi e tu lo hai risuscitato.

Gloria a Te, Signore che ci vuoi bene!

Gesù, vive con te nella gloria e resta sempre in mezzo a noi.

Gloria a Te, Signore che ci vuoi bene!

Egli verrà nell’ultimo giorno e non ci sarà nel suo regno nè peccato, nè morte, nè pianto, nè pena alcuna.

Gloria a Te, Signore che ci vuoi bene!

Preghiamo insieme: Padre santo, ci hai chiamati a questa mensa nella gioia dello Spirito Santo per ricevere il corpo e il sangue di Cristo: con la forza di questo cibo donaci di vivere sempre nella tua amicizia. Ricordati del nostro Papa Francesco, del nostro vescovo Riccardo, e di tutti i vescovi della tua Chiesa. Aiuta tutti i discepoli del tuo Figlio a portare nel mondo la pace e a diffondere la gioia che viene da te. Ricordati anche dei nostri fratelli e sorelle che sono morti, ammettili a godere la luce del tuo volto. Concedi a tutti noi di partecipare alla festa eterna nel tuo regno, con la beata Vergine Maria, Madre di Gesù e Madre nostra, con san Giuseppe, suo sposo, e con tutti i santi.

Guidati dallo Spirito di Gesù e illuminati dalla sapienza del Vangelo, diciamo insieme:

Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione ma liberaci dal Male.

Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni, e con l’aiuto della tua misericordia vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento, nell’attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro salvatore Gesù Cristo.

Tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli.

Signore Gesù Cristo, che hai detto ai tuoi apostoli: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace”, non guardare ai nostri peccati, ma alla fede della tua Chiesa, e donale unità e pace secondo la tua volontà. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

La pace del Signore sia sempre con voi. E con il tuo spirito.

AGNUS DEI

Agnus Dei qui tollis peccata mundi, miserere nobis.

Agnus Dei qui tollis peccata mundi, miserere nobis.

Agnus Dei qui tollis peccata mundi, dona nobis pacem.

DOPO LA COMUNIONE

Padre onnipotente, che nella vita terrena ci nutri alla Cena del tuo Figlio, accoglici come tuoi commensali al banchetto glorioso del cielo. Per Cristo nostro Signore. Amen.

BENEDIRÒ IL SIGNORE

Benedirò il Signore in ogni tempo, / sulla mia bocca la sua lode sempre avrò; / nel mio canto do gloria al Signore, / si rallegra il mio cuore in umiltà.

Rit. Ti benedirò, / Signore, in ogni tempo, / canterò per te senza fine. / Se sarai con me, / più nulla temerò / e avrò nel cuore la gioia.

Benedirò il Signore in ogni tempo, / il nome suo in eterno canterò; / io l’ho cercato e lui mi ha risposto, / dall’angoscia lui mi libererà. Rit.

Ti benedirò, Signore, in ogni tempo, / canterò per te senza fine. / Se sarai con me, più nulla temerò / e avrò nel cuore la gioia. / Se sarai con me, più nulla temerò / e avrò nel cuore la gioia.

Reposizione del Santissimo.

Compiuta la reposizione del Santissimo Sacramento in segno di lutto si spogliano gli altari.