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STEFANO primo martire, patrono della parrocchia di Piano d’Arta. Santa messa ore 11.00 – vesperi alle ore 15.00 con la presenza dei magi


Nella Chiesa apostolica il giovane Stefano è stato una fiamma pentecostale. Luca ci riferisce le circostanze della elezione di Stefano al diaconato (Atti 6,1-6).
Vi era una certa tensione tra i cristiani di origine palestinese e quelli della diaspora, ed ogni comunità correva pericolo di chiudersi in se stessa. Gli apostoli, coscienti della loro missione essenzialmente unificatrice (Rom 15,20; 1 Cor 3,10; 12,28; Apoc 21,14), attribuirono ai Diaconi alcuni compiti organizzativi e di predicazione. L’origine greca dei sette diaconi equilibrava in parte l’autorità dei «Dodici» di origine palestinese.
Ma Stefano non limitò il suo «diaconato» ai servizi caritativi; assunse responsabilità sul piano della predicazione e della evangelizzazione.
Il libro degli Atti gli attribuisce un discorso che costituisce il primo saggio cristiano di lettura dei testi dell’Antico Testamento in funzione della venuta del Signore (Atti 7) e che servì forse di modello ai primi evangelizzatori.
Oltre che primo diacono e primo apologista, Stefano fu anche il primo martire della Chiesa: il suo zelo, infatti, non poteva essere tollerato da coloro che egli attaccava persino nelle sinagoghe con le sue esortazioni considerate blasfeme.
Il racconto della «passione di Stefano» è modellato da san Luca sul racconto della Passione di Cristo.
Come il Maestro, anche Stefano morì perdonando ai suoi uccisori. La santità cristiana è viva imitazione di Cristo: la «memoria» che ne facciamo è parte fondamentale dell’unico «memoriale della Morte-Risurrezione del Signore».

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Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. 

Amen.
La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo, sia con tutti voi.
E con il tuo spirito.

PER CHIEDERE PERDONO

Invito all’atto penitenziale: In Gesù Dio ha voluto condividere la nostra esistenza.
È venuto per guarire, per liberare, per strapparci a tutto quello che ci rovina la vita. Affidiamoci alla sua misericordia, alla sua grazia. Chiediamo perdono per le nostre mancanze.

  • Signore Gesù, Luce del mondo, tu vieni per ogni uomo e per ogni donna che vuol uscire dall’oscurità.
    Signore, pietà!
  • Cristo Gesù, Luce del mondo, tu liberi ogni creatura dal male che pesa sul suo cuore.
    Cristo, pietà!
  • Signore Gesù, Luce del mondo, tu doni ad ogni povero una speranza inattesa.
    Signore, pietà!
    (Diciamo insieme) I tuoi angeli hanno annunciato al mondo intero la Buona Novella, che dilata i cuori e li ricolma di gioia. Il tuo perdono avvolge la nostra esistenza e la trasfigura. Benedetto sei tu, nostro Padre, per tutti i secoli dei secoli. Amen. GLORIA IN EXCELSIS DEO
    Et in terra pax hominibus bone voluntatis. / Laudamus te. / Benedicimus te. / Adoramus te. / Glorificamus te. / Gratias agimus tibi propter magnam gloriam tuam. / Dòmine, Deus, Rex caelèstis. Deus Pater omnipotens. / Dòmine Fili unigènite, Iesu Christe. / Dòmine Deus, Agnus Dei, Filius Patris: / Qui tollis peccata mundi, miserere nobis. / Qui tollis peccata mundi, suscipe deprecationem nostram. / Qui sedes ad dèxteram Patris, miserère nobis. / Quoniam tu solus Sanctus. / Tu solus Dominus. / Tu solus Altissimus: Iesu Christe, / Cun Sancto Spiritu, in gloria Dei Patris. Amen. PREGHIAMO
    Donaci, Signore, di esprimere nella vita il mistero che celebriamo nel giorno natalizio di santo Stefano primo martire e insegnaci ad amare anche i nostri nemici sull’esempio di lui che morendo pregò per i suoi persecutori.
    Per Cristo il nostro Signore. Amen. PRIMA LETTURA
    Ecco, vedo i cieli aperti
    Dagli Atti degli Apostoli (6,8-10; 7,54-59)
    In quei giorni Dio era con Stefano e gli dava la forza di fare grandi miracoli e prodigi in mezzo al popolo.
    Ma alcuni individui gli si opposero: erano quelli della comunità ebraica detta dei liberti, insieme con altri di Cirene e di Alessandria, e gli altri della Cilicia e dell’Asia.
    Costoro si misero a discutere con Stefano, ma non potevano resistergli perché egli parlava con la saggezza che gli veniva dallo Spirito Santo.
    Nel sentirlo parlare, quelli del tribunale ebraico si infuriarono e si agitarono contro Stefano.
    Ma egli pieno di Spirito Santo, fissando gli occhi al cielo, vide lo splendore di Dio e Gesù che stava alla sua destra. Disse: “Ecco, io vedo i cieli aperti e il Figlio dell’uomo che sta in piedi alla destra di Dio”.
    Allora si turarono le orecchie e gridarono a gran voce, poi si scagliarono tutti insieme contro Stefano, lo trascinarono fuori città per ucciderlo a sassate. I testimoni deposero i loro mantelli presso un giovane, un certo Saulo, perché li custodisse. Mentre gli scagliavano addosso le pietre, Stefano pregava così: “Signore Gesù, accogli il mio spirito”.
    E cadendo in ginocchio, gridò forte: “Signore, non tener conto del loro peccato”. Poi morì.
    Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio. SALMO RESPONSORIALE
    Rit. Signore Gesù, accogli il mio spirito.
    Porgi a me l’orecchio, \ vieni presto a liberarmi. \ Sii per me la rupe che mi accoglie, \ la cinta di riparo che mi salva. Rit.
    Mi affido alle tue mani \ tu mi riscatti, Signore, Dio fedele. \ Tu detesti chi serve ìdoli falsi \ ma io ho fede in te, Signore. \ Esulterò di gioia per la tua grazia. Rit.
    Fa’ splendere il tuo volto sul tuo servo, salvami per la tua misericordia. \ Tu mi nascondi al riparo del tuo volto, \ lontano dagli intrighi degli uomini. Rit. CANTO AL VANGELO
    Alleluia, alleluia.
    Benedetto colui che viene nel nome del Signore, risplende su di noi la luce del suo volto. VANGELO
    Non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro.
    Dal vangelo secondo Matteo (10, 17-22). State in guardia, perché vi porteranno nei tribunali e nelle sinagoghe e vi tortureranno.
    Sarete trascinati davanti a governatori e re per causa mia, e sarete miei testimoni di fronte a loro e di fronte ai pagani. Ma quando sarete arrestati, non preoccupatevi di quel che dovrete dire e di come dirlo. In quel momento Dio ve lo suggerirà.
    Non sarete voi a parlare, ma sarà lo Spirito del Padre vostro che parlerà in voi.
    Allora ci sarà chi tradirà un fratello per farlo morire; i padri faranno lo stesso, verso i loro figli; i figli si ribelleranno contro i genitori e li faranno morire. E voi sarete odiati da tutti per causa mia. Ma Dio salverà chi avrà resistito sino alla fine.
    Parola del Signore. Lode a te, o Cristo. PROFESSIONE DI FEDE
    Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio, Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen. PREGHIERA DEI FEDELI
    In questo giorno noi accogliamo, o Dio, il dono più grande che hai fatto all’umanità: Gesù. E ti affidiamo tutti quelli che sperano in lui. Ogni uomo possa vivere un giorno di festa e di pace. Insieme ti diciamo:
    Apri i nostri cuori
    alla speranza, Signore!
  1. Ti presentiamo le nostre Chiese, con le loro gioie e i loro momenti di fatica. Hai messo nelle loro mani il vangelo di Gesù. Sostienile per le vie del mondo perché possano donarlo ad ogni uomo. Preghiamo.
  2. Non dimenticarti di quelli che ogni giorno si impegnano a costruire un pezzetto di mondo nuovo attraverso il loro lavoro e il loro servizio volontario. Dona saggezza e forza perché non si lascino sopraffare dalle difficoltà. Preghiamo.
  3. Ricordati, Signore, degli uomini e delle donne immersi nella notte della miseria, di quelli che sono ingiustamente imprigionati, di quanti sono oppressi dal terrore. Rendi alta e forte la voce di chi denuncia la loro situazione e apri una breccia nella coscienza di chi provoca tanto dolore. Preghiamo.
  4. Sostieni i cristiani che abitano la Terra Santa, e in particolare coloro che vivono a Betlemme. Dona successo ad ogni tentativo di riconciliazione e di pace nella giustizia. Preghiamo.
    (Diciamo insieme) Fa’ che accogliamo, o Padre, la tenerezza del tuo amore. Su questa nostra terra, resa dura e fredda dall’egoismo, gli uomini possano avvertire il calore della tua presenza e far posto alla luce che doni ad ogni creatura: il tuo Figlio e nostro fratello, per tutti i secoli dei secoli. Amen. SULLE OFFERTE
    Accogli Signore i doni che ti offriamo nel glorioso ricordo di Santo Stefano e confermaci nella fede che egli testimoniò con il suo martirio. Per Cristo nostro Signore.
    Amen.
    Il Signore sia con voi.
    E con il tuo spirito.
    In alto i nostri cuori.
    Sono rivolti al Signore.
    Rendiamo grazie al Signore il nostro Dio.
    È cosa buona e giusta.
    È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. Nel mistero del Verbo incarnato è apparsa agli occhi della nostra mente la luce nuova del tuo fulgore, perché conoscendo Dio visibilmente, per mezzo suo siamo conquistati all’amore delle realtà invisibili. E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli, ai Troni e alle Dominazioni e alla moltitudine dei cori celesti, cantiamo con voce incessante l’inno della tua gloria…
    Sanctus, sanctus, sanctus Dòminus Deus Sabaoth. Pleni sunt cæli et terra gloria tua. Hosanna in excelsis. Benedictus qui venit in nomine Dòmini. Hosanna in excelsis.

(Preghiamo insieme) Ricordati, Padre, della tua Chiesa diffusa su tutta la terra: rendila perfetta nell’amore in unione con il nostro papa Francesco, il nostro vescovo Andrea Bruno, i presbiteri i diaconi. Ricordati dei nostri fratelli e sorelle, che si sono addormentati nella speranza della risurrezione e, nella tua misericordia, di tutti i defunti: ammettili alla luce del tuo volto. Di noi tutti abbi misericordia: donaci di aver parte alla vita eterna, insieme con la beata Maria, Vergine e Madre di Dio, san Giuseppe, suo sposo, gli apostoli e tutti i santi, che in ogni tempo ti furono graditi, e in Gesù Cristo tuo Figlio canteremo la tua lode e la tua gloria.

PATER NOSTER

Pater noster, qui es in cælis: santificetur nomen tuum: advèniat regnum tuum; fiat volùntas tua, sicut in cælo, et in terra.
Panem nostrum cotidianum da nobis hòdie; et dimitte nobis dèbita nostra, sicut et nos dimìttimus debitoribus nostris; et ne nos inducas in tentationem, sed libera nos a malo.

Agnus Dei qui tollis peccata mundi, miserere nobis.
Agnus Dei qui tollis peccata mundi, miserere nobis.
Agnus Dei qui tollis peccata mundi, dona nobis pacem.

DOPO LA COMUNIONE  

O Dio, che nella celebrazione di santo Stefano prolunghi la gioia del Natale, conferma la nostra vita in perenne rendimento di grazie.
Per Cristo nostro Signore. Amen.

BENEDIZIONE

Dio, che nella nascita del Cristo suo Figlio ha inondato di luce l’umanità intera, allontani da voi le tenebre del male e vi illumini con la luce del bene. Amen.
Dio, che nel suo Figlio fatto uomo ha congiunto la terra al cielo, vi riempia della sua pace e del suo amore. Amen.
Dio, che mandò gli angeli a recare ai pastori il lieto annunzio del Natale, vi faccia messaggeri del suo Vangelo. Amen.
E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio † e Spirito Santo, discenda su di voi, e con voi rimanga sempre. Amen.

La Parola di Dio che abbiamo ascoltato ci invita a guardare a Santo Stefano e ad imitarlo in alcuni atteggiamenti: fiducia, perseveranza, benedizione. La prima caratteristica di Stefano è quella di fidarsi di Dio. Fu normale, spontaneo per lui tale sentimento: aveva scoperto Dio come Padre! Santo Stefano, come abbiamo ascoltato nella prima lettura, si affida totalmente al Signore fino al dono della vita. Infatti, nel momento stesso in cui lo lapidavano esclamò: «Signore Gesù, accogli il mio spirito» È la ripetizione fedele del gesto supremo di Gesù in croce che dice: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». È il gesto con il quale anche noi possiamo accogliere con fede dalle mani del Signore quanto in questo preciso momento della nostra esistenza ci è chiesto di vivere. Non sempre dobbiamo fare i conti con situazioni facili, non sempre ci sono passaggi felici nella nostra esistenza. È proprio in questi momenti che deve nascere spontaneo e fiducioso il nostro grido di aiuto al Signore! È la fiducia in Dio che dà senso e nuovo colore alla nostra vita e ci permette di andare in profondità nel nostro cuore. Sentiremo nel cuore la forza di Dio che ci rigenera e ci spinge ad andare avanti per affrontare qualsiasi difficoltà, non ripiegandoci su noi stessi ma aprendo il nostro sguardo ai nostri fratelli con i quali condividere gioie e dolori. Il secondo atteggiamento da imitare in Santo Stefano è la perseveranza: «Chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato» ci ricorda Gesù. Così ha fatto Santo Stefano, «pieno di grazia e di saggezza», per tutta la vita fino a quando «gli anziani e gli scribi gli piombarono addosso, lo catturarono e lo condussero davanti al Sinedrio». Così siamo spronati a fare noi, lavorando con generosità e con gioia perché la nostra vocazione di cristiani si compia, là dove e come il Signore ci ha chiamati. La realizzazione della nostra vocazione oggi non è facile, non abbiamo l’applauso assicurato, anzi, il contrario! Essere cristiani spesso richiede di lottare e, a volte, di patire, come è capitato a Stefano. Oggi siamo tutti più fragili e la cultura dell’usa e getta, del tutto e subito ci rende vulnerabili di fronte alle difficoltà, per cui siamo tentati di buttare la spugna ancor prima di avere tentato di lottare per ciò che pure crediamo bello e importante. L’esempio di perseveranza del martire Stefano ci incoraggia invece a non mollare, a farci forti del segreto della sua perseveranza: «ecco vedo i cieli aperti e il Figlio dell’uomo che sta in piedi alla destra di Dio». Il terzo atteggiamento di Stefano che siamo chiamati ad imitare è quello della benedizione. Da fedele discepolo di Gesù, egli non maledice i suoi persecutori, ma dice bene di loro davanti a Dio: «Piegò le ginocchia e gridò a gran voce: “Signore, non tener conto del loro peccato”. Detto questo, morì». Non maledice, ma addirittura perdona. Possiamo imparare da lui a benedire, cioè a parlar bene degli altri. La benedizione allarga il cuore e le mani per far posto a tutti come fa Dio e va dalla condivisione di quanto abbiamo fino al dono di noi stessi, fino al perdono. Questo è lo stile dei Santi, la cui esistenza è stata animata in modo mirabile e costante dell’amore fraterno, che è «il vincolo della perfezione». La memoria del nostro Patrono Santo Stefano e dei tanti testimoni della fede che hanno fatto del Signore la lampada che illumina il cammino, sia occasione propizia per accentuare nelle nostre famiglie, e nelle nostre comunità la capacità del perdono reciproco e della misericordia.
Solo con il perdono c’è la pace vera, cioè la pace del cuore che dà la forza di vivere e di operare il bene.