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SANTISSIMA TRINITà anno C 15 giugno 2025

Ciò che conta non è fare molto, ma mettere molto amore in ciò che si fa.

Madre Teresa di Calcutta

Celebriamo oggi la solennità della Santissima Trinità. Dio ha rivelato la sua identità e ci ha convocati non attorno a un concetto o a un ideale etico: egli ha manifestato il suo volto in Gesù Cristo, il suo Figlio fatto uomo. In lui Dio ha svelato il suo progetto di amore: raggiungere ogni uomo ed ogni donna, di ogni tempo e di ogni luogo, per offrirgli misericordia e grazia e rigenerarlo a un’esistenza nuova.

Celebrare il mistero Trinità significa riconoscere che l’essenza di Dio è sostanzialmente amore e comunione. L’uomo può così partecipare alla pienezza della vita divina, soprattutto in virtù del dono dello Spirito Santo, per mezzo del quale, l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori.

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi. E con il tuo spirito.

PER CHIEDERE PERDONO

Invito all’atto penitenziale: Il segno della Croce, con il quale iniziamo e concludiamo ogni nostra preghiera, fa sempre memoria del grande mistero della Santissima Trinità, cioè di quel Dio che è all’inizio di tutto, che si è rivelato in Cristo e che continua la sua opera di salvezza per mezzo dello Spirito Santo. Accogliamo questo grande mistero di salvezza invocando il perdono dei nostri peccati.

– Signore Gesù, perdonaci se non desideriamo conoscere la verità che lo Spirito continuamente ci ricorda; e abbi pietà di noi. Signore pietà!

– Cristo Gesù, perdonaci se non viviamo la bellezza del Vangelo accontentandoci di sapere tante cose che non traduciamo in scelte quotidiane; e abbi pietà di noi. Cristo pietà!

– Signore Gesù, perdonaci se non abbiamo il coraggio di affrontare le sfide di questo tempo perché nutriamo scarsa fiducia nella tua presenza accanto a noi; e abbi pietà di noi. Signore pietà!

Diciamo insieme: Dio Padre, onnipotente nell’amore, abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Amen.

         GLORIA  A  DIO nell’alto dei cieli

e pace in terra agli uomini amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.

PREGHIAMO

Ti glorifichi, o Dio, la tua Chiesa, contemplando il mistero della tua sapienza con la quale hai creato e ordinato il mondo; tu che nel Figlio ci hai riconciliati e nello Spirito ci hai santificati, fa’ che, nella pazienza e nella speranza, possiamo giungere alla piena conoscenza di te che sei amore, verità e vita. Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo figlio che è Dio e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

PRIMA LETTURA

Dal libro dei Proverbi (8,22-31)

… La sapienza di Dio parla: «Il Signore mi ha intessuta fin da principio, fin dai primordi, dalle origini del mondo. Quando gli abissi non esistevano, io sono stata generata; quando non c’erano le sorgenti sotterranee dell’acqua, prima che sorgessero le montagne e le colline, io sono stata generata. Allora Dio non aveva fatto la terra con i campi, né altro elemento del mondo. Io ero là, quando Dio fissava i cieli, quando tracciava l’orizzonte sopra l’abisso, quando riuniva tutte le nubi del cielo, quando faceva sgorgare l’acqua dalle fonti sotterranee, quando fissava al mare i suoi confini perché non superasse il suo limite, e poneva i fondamenti della terra. Io ero accanto a lui come un bambino ed ero la sua gioia quotidiana, alla sua presenza, mi divertivo di continuo. Giocavo sul globo terrestre, la mia gioia era vivere con gli uomini».

Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Salmo 8,4-9)

Rit. O Signore quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!

Se guardo il cielo, opera delle tue mani, \ la luna e le stelle che vi hai posto, \ chi è mai l’uomo perché ti ricordi di lui? \ Chi é mai, che tu ne abbia cura? Rit.

L’hai fatto di poco inferiore a un dio, \ coronato di forza e di splendore, \ Signore dell’opera delle tue mani. Rit.

Tutto hai messo sotto il suo dominio: \ pecore, buoi e bestie selvatiche, \ uccelli del cielo e pesci del mare \ e le creature degli oceani profondi. Rit.

SECONDA LETTURA

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (5,1-5)

… Dio dunque ha accolti come suoi, noi che abbiamo creduto. Perciò ora siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. Per mezzo suo possiamo accostarci con la fede a Dio. Ora godiamo della sua bontà, e siamo orgogliosi della nostra speranza: un giorno Dio ci farà partecipare alla sua gloria. Ma c’è di più: nelle sofferenze noi perdiamo il nostro orgoglio, perché sappiamo che la sofferenza produce perseveranza, la perseveranza ci rende forti nella prova, e questa forza ci apre alla speranza. La speranza poi non porta alla delusione, perché Dio ha messo il suo amore nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci ha dato.

Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.

CANTO AL VANGELO

Alleluia, alleluia.

Gloria al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo:

a Dio che è, che era e che viene.

VANGELO

Dal vangelo secondo Giovanni (16,12-15)

… Gesù disse: «ho ancora molte cose da dirvi, ma ora sarebbe troppo per voi; quando però verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà verso tutta la verità. Non vi dirà cose sue, ma quelle che avrà udito, e vi parlerà delle cose che verranno. Nelle sue parole si manifesterà la mia gloria, perché riprenderà quel che io ho insegnato, e ve lo farà capire meglio. Tutto quel che ha il Padre è mio. Per questoho detto: lo Spirito riprenderà quel che io ho insegnato, e ve lo farà capire meglio». 

Parola del Signore. Lode a te, o Cristo.

PROFESSIONE Dl FEDE

Credo in un solo Dio, Padre Onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili.

Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero dà Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine.

Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti.

Credo la Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

PREGHIERA DEI FEDELI

Il Signore ci chiede di non rimanere in noi stessi, ma di metterci sempre in relazione con lui. Come cristiani siamo chiamati ad essere consapevoli che la grandezza di questa relazione non si esaurisce mai. Preghiamo insieme e diciamo:

Signore, dacci il desiderio di conoscerti.

1. Libera le nostre comunità cristiane da tutto ciò che impedisce la comunione: dall’egoismo, dall’invidia, dalla gelosia, dai pregiudizi. Preghiamo…

2. Rafforza l’impegno di tutti coloro che hanno qualche responsabilità nella vita del nostro paese, perchè cerchino le soluzioni migliori ai problemi più gravi. Preghiamo…

3. Sostieni i genitori, gli insegnanti, i catechisti e gli animatori nel loro lavoro educativo. Fa’ che possano destare in tutti atteggiamenti di benevolenza, di comprensione, di dialogo. Preghiamo…

4. Diffondi nelle nostre famiglie l’abitudine a pregare insieme, a ringraziarti e ad invocarti. Fa’ che la parola di Gesù, il tuo Figlio, venga accolta con gioia. Preghiamo…

5. Dona agli anziani uno spirito di pazienza e di serenità, perchè ci possano aiutare ad affrontare le difficoltà con le risorse della loro esperienza. Preghiamo…

            (Diciamo insieme) Il tuo Spirito, o Padre, ci doni una conoscenza sempre più profonda di te e renda più convinta la nostra adesione a Cristo.  Allora con animo gioioso potremo rendere lode al tuo Nome. Che tu sia benedetto nei secoli dei secoli. Amen. 

SULLE OFFERTE

Invochiamo il tuo nome, Signore, su questi doni che ti presentiamo: consacrali con la tua potenza e trasforma tutti noi in sacrificio perenne a te gradito. Per Cristo nostro Signore. Amen.

È bello lasciarci guidare dallo Spirito ed elevare il canto della riconoscenza a te, Padre ricco di misericordia, che doni Gesù, tuo Figlio e Signore nostro. Le sue parole e i suoi gesti raccontano che siamo parte della tua famiglia, perché tu, unico Dio, sei una comunità di amore. Ci riconosciamo veri fratelli di Gesù che ci libera dal male e dona la pienezza della comunione con te che entri nella nostra storia e la redimi, perché nessuno rimanga schiavo del peccato. In Gesù, il Risorto ci doni lo Spirito per confermarci il tuo dono, e noi, uniti agli angeli e i Santi del cielo, con Chiesa in cammino verso la festa senza fine, cantiamo la tua lode: Santo…

(Preghiamo insieme) Ora, Padre, ricordati di tutti quelli per i quali noi ti offriamo questo sacrificio: del tuo servo e nostro papa Leone, del nostro vescovo Riccardo, dell’ordine episcopale, dei presbiteri, dei diaconi, di coloro che si uniscono alla nostra offerta, di quanti sono qui riuniti, dell’intero tuo popolo e di tutti quelli che ti cercano con cuore sincero. Ricordati anche di coloro che sono morti nella pace del tuo Cristo, e di tutti i defunti, dei quali tu solo hai conosciuto la fede.

Padre misericordioso, concedi a tutti noi, tuoi figli, di ottenere con la beata Maria Vergine e Madre di Dio, con san Giuseppe, suo sposo, gli apostoli e i santi, l’eredità eterna del tuo regno, dove con tutte le creature, liberate dalla corruzione del peccato e della morte, canteremo la tua gloria, in Cristo nostro Signore, per mezzo del quale tu, o Dio, doni al mondo ogni bene.

Al Padre nostro: Gesù ci ha insegnato a rivolgerci a Dio come nostro Padre. Uniti nel suo Spirito, con atteggiamento di figli, osiamo lodare il suo Nome, invocare il suo Regno, implorare il perdono: diciamo assieme: Padre nostro…

DOPO LA COMUNIONE

Signore Dio nostro, la comunione al tuo sacramento, e la professione della nostra fede in te, unico Dio in tre persone, ci sia pegno di salvezza dell’anima e del corpo. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Benedizione:

Dio, Padre onnipotente, che dall’acqua e dallo Spirito Santo vi ha fatto rinascere come suoi figli, vi custodisca nel suo amore paterno. Amen.

– Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio che ha promesso alla sua Chiesa la presenza indefettibile dello Spirito di verità, vi confermi nella professione della vera fede. Amen.

– Lo Spirito Santo, che è disceso come fuoco di carità nel cuore dei discepoli, vi raccolga nell’unità della famiglia di Dio e, attraverso le prove della vita, vi conduca alla gioia del regno. Amen.

 – E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio † e Spirito Santo, discenda su di voi e con voi rimanga sempre. Amen.

«La speranza poi non delude», dice san Paolo al termine della seconda lettura. Noi in effetti viviamo di speranza; la speranza è la molla della nostra esistenza. Vivere significa darsi dei traguardi, progettare, cioè gettare davanti a noi sempre nuove mete. La persona che non spera, si lascia andare e al massimo vivacchia, ma non vive davvero. Noi puntiamo ogni giorno su dei piccoli e grandi risultati, viviamo di piccole e grandi speranze. Alcune servono per mantenerci in vita e sono le speranze comuni a tutti gli uomini, come quelle che riguardano la salute, il cibo e una disponibilità economica che garantisca una vita degna. Altre speranze si collocano a un livello più profondo e riguardano la qualità delle nostre relazioni: noi puntiamo sui rapporti familiari e siamo felici quando tra genitori, figli, coniugi e fratelli circolano affetto e stima; puntiamo sulle amicizie che, quando sono autentiche, danno gioia nei momenti sereni e sostengono nei momenti tristi. Ci sono infine le speranze più alte, quelle che permettono di progettare addirittura oltre la morte e riguardano Dio e la vita eterna; sono le speranze religiose, nate con l’essere umano: gli scienziati che studiano l’evoluzione individuano uno dei segni della comparsa dell’uomo nell’uso di seppellire i propri simili; uso sconosciuto agli animali. Nessun animale onora i morti, li depone nelle tombe e pone degli oggetti vicino al corpo. Il desiderio di dare un senso alla morte, la speranza in una vita che continua, caratterizza l’uomo in quanto tale.

Questi tre livelli della speranza — che possiamo chiamare materiale, affettivo e spirituale — si innestano l’uno nell’altro. Se non abbiamo cibo, denaro o salute a sufficienza, difficilmente coltiviamo delle relazioni significative e profonde, perché i nostri progetti saranno tutti concentrati nel procurarci questi beni materiali. E se falliscono le relazioni a cui teniamo di più, andiamo in una crisi tale da coinvolgere anche il rapporto con Dio e l’interesse per la vita spirituale.

Potremmo allora dire, contraddicendo san Paolo, che a volte «la speranza delude». Di questi tempi anche noi, che apparteniamo al mondo ricco e sviluppato, vediamo spesso delusa la nostra speranza di raggiungere un livello di vita adeguato, perché scarseggia il lavoro e di conseguenza aumenta la povertà. Ma è delusa tante volte anche la nostra speranza di costruire relazioni profonde e durature: i legami di amicizia e gli affetti nella coppia e nella famiglia sono sempre più precari, feriti e passeggeri. Perfino le speranze più alte, quelle religiose, sono talvolta deluse da Dio, quando sembra indifferente alle nostre preghiere e ai nostri desideri.

Come può quindi san Paolo dire che «la speranza non delude»? Lui lo spiega così: la speranza non delude «perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato». Che cos’è che non delude? È l’amore. Un amore che ha la sua sorgente in alto, nella Trinità, e che Dio non ha trattenuto per sé ma ha riversato su di noi. L’uomo spera in fondo una cosa sola: di essere amato. Uno può raggiungere tanti traguardi — successo, denaro, potere — ma, se non può più sperare di essere amato, la sua vita gli sembrerà vuota. Viceversa uno può vivere anche situazioni difficili di disagio e sofferenza, e ce la metterà tutta per superarle, se può sperare di essere amato. La giovane ebrea olandese Etty Hillesum, morta in un campo di sterminio nazista, pensando alle persone alle quali era legata e con le quali era allora impossibile comunicare perché lontane, scriveva: «In questo mondo sconvolto […] i sentieri che ci collegano rimangono sepolti sotto le macerie», ma «non rimane forse la speranza di ritrovarci ancora su questa terra?» (dal Diario,11 luglio 1942).

Purtroppo la speranza di questa giovane andò delusa, perché non rivide più i propri cari.

Però c’è un amore su cui possiamo sempre puntare la speranza, anche quando le speranze umane deludono e gli affetti falliscono. Dio non smette mai di amarci, non ci gira mai le spalle, e ciama così tanto che non sopporta l’idea della nostra fine; per questo ci ha fatti per l’eternità, mettendo nel nostro cuore la speranza della vita oltre la morte: la speranza di essere amati per sempre e totalmente. Mentre siamo in cammino quaggiù, però, dobbiamo dare una mano a Dio, facendoci seminatori di speranza attraverso piccoli gesti di amore.

La nostra speranza nella vita eterna sarà tanto più credibile quanto più capace di innestare anche ora, nelle nostre relazioni, il germe dell’amore; e tanto più incisiva quanto più capace di alleviare le sofferenze dei fratelli.

Informazioni interparrocchiali

GIOVEDÌ 19 GIUGNO 2025

AVOSACCO: CON OGGI,LA MESSA VIENE CELEBRATA ALLE ORE 18.00

PIEDIM: CON OGGI LA MESSA VIENE CELEBRATA ALLE ORE 20.00

SABATO 21

CEDARCHIS: MATRIMONIO DI ANDREA CANDONI E ARIANNA BARBURINI

DOMENICA 22 CORPUS DOMINI

LE SANTE MESSE VENGONO CELEBRATE CON L’ORARIO FESTIVO

SI STA PREPARANDO IL BOLLETTINO INTERPARROCCHIALE CHI AVESSE ARTICOLI, FOTO ECC… È PREGATO DI CONSEGNARLI A DON IVO ENTRO DOMENICA 6 LUGLIO

CALENDARIO MESE DI GIUGNO

RIVALPO VALLE: DOMENICA 29 FESTA DEL  SACRO CUORE DI MARIA, SANTA MESSA E PROCESSIONE ORE 11 – LOVEA S. MESSA ORE 9.45

Suore: Cedarchis 334 18 52 226 – 348 566 3540

don Ivo 334 578 5102; e-mail: ivodereani@gmail.com

Per eventuali offerte: IBAN IT 55 P 03069 64326 100000006524

ORARI SANTE MESSE MESE DI GIUGNO

PIANO: FESTIVO 11.00; PREFESTIVO sabato ore 18.00 FERIALE lunedì a Chiusini ore 18.00 – ARTA: FESTIVO ore 10.00; FERIALE martedì ore 18.00 – CEDARCHIS: FESTIVO ore 10.00; FERIALE: mercoledì ore 18.00 – AVOSACCO FERIALE giovedì ore 18.00 PIEDIM: FESTIVO ore 11.00; FERIALE: giovedì ore 20.00 – CABIA: FESTIVO ore 9.00; FERIALE venerdì ore 18.00 – RIVALPO-VALLE: FESTIVO ORE 9.45 – LOVEA: FESTIVO ORE 11.15