SAN MARTINO DI TOURS, VESCOVO (317-397)
RIVALPO VALLE FESTEGGIA IL SANTO PATRONO. SANTA MESSA ORE 11.00
Memoria Figlio di un tribuno romano, Martino nacque in Pannonia (Ungheria) e si arruolò giovanissimo nell’esercito imperiale. Abbandonata la milizia dopo aver ricevuto il battesimo, si recò in Gallia per divenire discepolo di sant’Ilario di Poitiers. Condusse vita eremitica nell’isola Gallinara (Alassio), poi, per consiglio di Ilario fondò a Ligugé (Vienne, Poiton), il primo monastero di tutto l’Occidente. Di lì mandò i suoi monaci all’opera missionaria in tutto il paese. Nel 373 venne scelto come vescovo di Tours. Contemporaneo di sant’Ambrogio, ne emulò lo zelo, divenendo uno dei fondatori della Chiesa della Gallia.
Eresse il monastero di Marmoutier, in cui preparava i giovani al sacerdozio, un primo vero seminario che diede molti vescovi alla nazione. Peregrinava di villaggio in villaggio, svolgendo un efficace apostolato fra pastori e contadini, creando parrocchie rurali: il centro della vita economica si spostava allora dalle città alle campagne. Operò ad eliminare il paganesimo e a stabilire la pace religiosa turbata da errori. Fu uno dei primi santi non martiri ad essere onorato nella liturgia. Il suo culto fu ed è ancora diffusissimo: decine e decine di comuni in Italia portano il suo nome.
CHI VIENE A ME
Rit. Signore, tu hai detto a noi: / Io sono il pane della vita / e chi viene a me / più fame non avrà.
Tu, pane di salvezza / sceso a noi dal cielo, / sazia la nostra fame: / resta con noi. Rit.
Tu, vino della gioia, / festa dell’alleanza, / spegni la nostra sete: / resta con noi. Rit.
Spezza il tuo pane santo, / versa il tuo vino dolce, / rendici Chiesa viva: / resta con noi. Rit.
Vieni nel nostro cuore, / donaci la tua gioia, / riempici del tuo amore: / resta con noi. Rit.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi. E con il tuo spirito.
PER CHIEDERE PERDONO
– Signore Gesù, tu smascheri la nostra ipocrisia e ci porti la luce della tua verità, che rischiara anche le zone segrete del nostro cuore. Signore, pietà!
– Cristo Gesù, tu ci mostri la vanità di certi nostri atteggiamenti e ci doni la saggezza che viene dal Vangelo. Cristo, pietà!
– Signore Gesù, tu ci inviti a non misurare il dono e a compiere gesti che impegnano il cuore. Signore, pietà!
Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Amen.
Gloria in excelsis Deo,
Et in terra pax hominibus bonæ voluntatis. / Laudamus te. / Benedicimus te. / Adoramus te. / Glorificamus te. / Gratias agimus tibi propter magnam gloriam tuam. / Dòmine, Deus, Rex cœlèstis. Deus Pater omnipotens. / Dòmine Fili unigènite, Jesu Christe. / Dòmine Deus, Agnus Dei, Filius Patris. / Qui tollis peccata mundi, miserere nobis. / Qui tollis peccata mundi, suscipe deprecationem nostram. / Qui sedes ad dèxteram Patris, miserère nobis. / Quoniam tu solus Sanctus. / Tu solus Dominus. / Tu solus Altissimus: Jesu Christe, / Cun Sancto Spiritu, in gloria Dei Patris. Amen.
PREGHIAMO
O Dio, che hai fatto risplendere la tua gloria nella vita e nella morte del vescovo san Martino, rinnova in noi i prodigi della tua grazia, perché né morte né vita ci possano mai separare dal tuo amore. Per Cristo il nostro Signore. Amen.
PRIMA LETTURA
Il profeta Elia, nel tentativo di sfuggire alla carestia, si rifugia a Zarepta di Sidone. Qui viene salvato da sicura morte da una poverissima vedova pagana.
Dal primo libro dei Re (17,10-16)
… Elia partì per Sarepta. Giunto alle porte della città, vide una vedova che raccoglieva legna e le disse: «Ti prego, portami una brocca con un po’ d’acqua da bere». Mentre la donna andava a prendergli l’acqua, Elia gridò: «Portami anche un pezzo di pane!». La donna gli rispose: «Com’è vero che il Signore, il tuo Dio, vive, ti assicuro che non ho più pane! Ho soltanto un pugno di farina e un po’ d’olio in una brocca. Adesso raccolgo due pezzi di legna e vado a cuocere una focaccia per me e mio figlio; mangeremo e poi non ci resterà che morire!».
Elia le disse: «Non preoccuparti! Fa’ pure come hai detto, ma prima cuoci una focaccia per me e portamela. Dopo ne farai anche per te e tuo figlio». Infatti il Signore, il Dio d’Israele, ha detto: “Il vaso della farina non si svuoterà, nella brocca non mancherà olio fino al giorno in cui io manderò di nuovo la pioggia sulla terra”. La donna andò a fare quel che Elia le aveva ordinato. Ebbero abbastanza cibo per molto tempo. Il vaso della farina e la brocca dell’olio non si svuotarono, come il Signore aveva annunziato per mezzo di Elia.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
SALMO RESPONSORIALE
(Sal 145,7-10) Gli infelici e gli oppressi cercano Dio e lo trovano.
Rit. Loda il Signore, anima mia.
Il Signore ha fatto il cielo e la terra, / il mare e tutto quello che esiste; / mantiene la sua parola, / difende la causa dei perseguitati. / Il Signore libera i prigionieri, dà il pane agli affamati.
Rit.
Il Signore apre gli occhi ai ciechi, / rialza chi è caduto e ama gli onesti. / Il Signore protegge lo straniero. Rit.
Difende l’orfano e la vedova / e sbarra il cammino agli oppressori. / Egli è re in ogni tempo; / il suo potere rimane per sempre. Rit.
CANTO AL VANGELO
Alleluia, alleluia.
Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
VANGELO
Gesù rifiuta gli atti di devozione e le elemosine degli scribi che cercano solo di mettersi in mostra. Invece accetta e loda l’umile obolo di una povera vedova. Essa diventa un modello per la comunità cristiana.
Dal vangelo secondo Marco (12,38-44)
Mentre insegnava Gesù diceva alla gente: «Non fidatevi dei maestri della legge. A loro piace passeggiare con vesti di lusso, essere salutati in piazza, avere i posti d’onore nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Con avidità cercano di portar via alle vedove tutto quel che hanno e intanto, per farsi vedere, fanno lunghe preghiere. Queste persone saranno giudicate con estrema severità». Gesù andò a sedersi vicino al tesoro del tempio e guardava la gente che metteva i soldi nelle cassette delle offerte. C’erano molti ricchi i quali buttavano dentro molto denaro. Venne anche una povera vedova e vi mise soltanto due monetine di rame.
Allora Gesù chiamò i suoi discepoli e disse: «Io vi assicuro che questa vedova, povera com’è, ha dato un’offerta più grande di quella di tutti gli altri! Infatti gli altri hanno offerto quel che avevano d’avanzo, mentre questa donna, povera com’è, ha dato tutto quel che possedeva, quel che le serviva per vivere».
Parola del Signore. Lode a te, o Cristo.
PROFESSIONE DI FEDE
Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio, Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.
L’OFFERTA DEI DONI
A fieste di San Martin, titolâr da nestre glesie e simbul da caritât cristiane, si compagne la fieste dal ringraziament pa fin da stagjon agricule, dula’ ca è usance fa onôr a buine gracie di Diu su dut il creât, metint las nestres ufiertes di ricognossince sul altâr.
A ufrin a Diu ce cal ven dal nestri cûr: il rispiet, la bontât, la serenitât, l’armonie viers il Signôr e viers chei che nus stan dongje. A puartin sul altâr ce ca vin regonât cul nestri lavôr ta nestre campagne e lu prein disint:
Scoltinus Signôr.
1 Cestin
Mei, pers, cjastines par colora e ingolosi – fas Signôr che a cirìn il biel da vite e la fede in te – Signôr ti prein.
Scoltinus Signôr.
2 Cestin
Cartufules, fasui, cjapus: il racolt dai nestris cjamps – Signôr che ancje no a restìn gjenuins tal vivi di ogni dì – Signôr ti prein.
Scoltinus Signôr.
3 cestin
Lat, formadi, spongje – mistirs e usances di atris timps ca cirivin union e colaborazion – fas Signôr ca rivìn a recupera i valors dai nestris vecjos – Signôr ti prein.
Scoltinus Signôr.
4 cestin
La farine, la polente su pa taule – il sostentament, la sostance, l’union tas famees – fas Signôr che savigno mantegni il calor dal fogolar, la comprension e la colaborazion di duç, in famee e tal pais. Signôr ti prein.
Scoltinus Signôr.
5 cestin
Signôr ti ufrin il pan e il vin, simbul di condivision – fas Signôr che a rivigno a rispeta il sacrifici, las fadies e la buine volontat di duc’ – Signôr ti prein.
Scoltinus Signôr.
6 cestin
Ringrazin dute la buine int ca nus a iudat a contribui a sostegni la nestre sur noella ca vin adottade in Afriche. Signôr ti prein.
Scoltinus Signôr.
SUL TO ALTAR
Sul to altâr, Signòr, / nô i metìn duc’ i nestris sudôrs, e il pan e il vin / par che deventin un ricuârt / de to Passion e de to Muart.
Ducuanc’ unîz fra nô e in pâs cun te / fâs dal nestri pâis une famê: / tai diis di fieste e di dolôr / judinus sinpri, o Signôr!
SULLE OFFERTE
Santifica, Signore, questi doni che ti offriamo con gioia in onore di san Martino, e in mezzo alle vicende liete e tristi della vita guida i nostri giorni nella tua pace. Per Cristo nostro Signore. Amen.
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, lodarti e ringraziarti sempre, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo il Signore nostro. Tu doni alla tua Chiesa la gioia di celebrare la festa di san Martino, con i suoi esempi la rafforzi, con i suoi insegnamenti l’ammaestri, con la sua intercessione la proteggi. Per questo dono della tua benevolenza, uniti agli angeli e ai santi, con voce unanime cantiamo l’inno della tua lode:
Preghiamo insieme Ricordati, Padre, della tua Chiesa diffusa su tutta la terra: rendila perfetta nell’amore in unione con il nostro papa Francesco, il nostro vescovo Riccardo i presbiteri e i diaconi.
Ricordati dei nostri fratelli e sorelle, che si sono addormentati nella speranza della risurrezione e, nella tua misericordia, di tutti i defunti: ammettili alla luce del tuo volto.
Di noi tutti abbi misericordia: donaci di aver parte alla vita eterna, insieme con la beata Maria, Vergine e Madre di Dio, san Giuseppe, suo sposo, gli apostoli e tutti i santi, che in ogni tempo ti furono graditi, e in Gesù Cristo tuo Figlio canteremo la tua lode e la tua gloria.
PATER NOSTER
Pater noster, qui es in cœlis: santificetur nomen tuum: advèniat regnum tuum; fiat volùntas tua, sicut in cœlo, et in terra.
Panem nostrum cotidianum da nobis hòdie. Et dimitte nobis dèbita nostra, sicut et nos dimìttimus debitoribus nostris. Et ne nos inducas in tentationem, sed libera nos a malo.
AGNUS DEI
Agnus Dei qui tollis peccata mundi, miserere nobis. Agnus Dei qui tollis peccata mundi, miserere nobis. Agnus Dei qui tollis peccata mundi, dona nobis pacem.
Canto di Comunione
Iste Confessor Domini, colentes / Quem pie laudant populi per orbem, / Hac die lætus meruit beatas / Scandere sedes.
Qui pius, prudens, humilis, pudicus, / Sobriam duxit sine labe vitam, / Donec humanos animavit auræ / Spiritus artus.
Cujus ob præstans meritum frequenter / Ægra quæ passim jacuere membra / Viribus morbi domitis, saluti / Restituuntur.
Noster hinc illi chorus obsequentem / Concinit laudem celebresque palmas: / Ut piis ejus precibus juvemur / Omne per ævum. Amen.
DOPO COMUNIONE
Signore che hai nutrito la tua Chiesa con l’Eucaristia, centro dell’unità, concedi a noi tuoi fedeli di vivere in perfetto accordo con te perché obbedendo alla tua volontà sull’esempio di san Martino gustiamo la gioia di essere veramente tuoi. Per Cristo nostro Signore. Amen.
BENEDIZIONE
Dio nostro Padre, che ci ha riuniti per celebrare oggi la festa di san Martino patrono della nostra comunità parrocchiale vi benedica e vi protegga, e vi confermi nella sua Pace. Amen.
Cristo Signore, che ha manifestato in San Martino la forza rinnovatrice della Pasqua, vi renda autentici testimoni del suo Vangelo. Amen.
Lo Spirito Santo, che in san Martino ci ha offerto un segno di solidarietà fraterna, vi renda capaci di attuare una vera comunione di fede e di amore nella sua Chiesa. Amen.
E la benedizione di Dio onnipotente Padre e Figlio † e Spirito Santo, discenda su di voi, e con voi rimanga sempre.
Amen.
DA FONT DE ME ANIME
Da font de mê anime o gjolt, o esulti,
il miôr de mê musiche a Diu lu cjanti,
che ancje se piçule s’impense di me:
da font de mê anime o cjanti al gran Re.
O jeri tant puare e mi à preferide
parceche plui libare in cûr mi à cjatade;
par chest ogni anime mi benedirà:
o jeri tant puare e Diu mi cjalà.
Il plen di superbie Idiu lu savolte,
il grant in te storie da l’alt lu dismonte,
ma il debul al sacie di ogni bontât:
il plen di superbie al sbasse il so cjâf.
Gno popul, consoliti, che no ti bandone,
che lui di difinditi ti à fat la promesse;
la fuarce dai debui e reste in Javè:
gno popul consoliti, che Diu l’è cun te.