SAN BARTOLOMEO APOSTOLO 24 AGOSTO SANTA MESSA NELLA CHIESA DI AVOSACCO ALLE ORE 10.30
Sant’Elena, San Bartolomeo e Santo Stefano
GLORIA A TE
Rit. Gloria a te, Cristo Gesù, / oggi e sempre tu regnerai! / Gloria a te! Presto verrai: / sei speranza solo tu!
1. Sia lode a te! Cristo Signore, / offri perdono, chiedi giustizia: / l’anno di grazia apre le porte. / Solo in te pace e unità! Amen! Alleluia! Rit.
2. Sia lode a te! Cuore di Dio, / con il tuo sangue lavi ogni colpa: / torna a sperare l’uomo che muore. / Solo in te pace e unità! Amen! Alleluia! Rit.
KYRIE
Kyrie eleison. Kyrie eleison.
Christe eleison. Christe eleison.
Kyrie eleison. Kyrie eleison.
Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Amen.
GLORIA in excelsis Deo,
Et in terra pax hominibus bonæ voluntatis. Laudamus te. Benedicimus te. Adoramus te. Glorificamus te. Gratias agimus tibi propter magnam gloriam tuam. Dòmine, Deus, Rex cœlèstis. Deus Pater omnipotens. Dòmine Fili unigènite, Jesu Christe. Dòmine Deus, Agnus Dei, Filius Patris: Qui tollis peccata mundi, miserere nobis. Qui tollis peccata mundi, suscipe deprecationem nostram. Qui sedes ad dèxteram Patris, miserère nobis. Quoniam tu solus Sanctus. Tu solus Dominus. Tu solus Altissimus: Jesu Christe, Cun Sancto Spiritu, in gloria Dei Patris. Amen.
PREGHIAMO
Confermaci nella fede, o Padre, perché aderiamo a Cristo, tuo Figlio, con l’entusiasmo sincero di san Bartolomeo apostolo, e per sua intercessione fa’ che la tua Chiesa si riveli al mondo come sacramento di salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo che è Dio, e vive e regna con te in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Prima lettura
La Chiesa, chiamata anche fidanzata e sposa dell’Agnello, è la santa città, che è dono di Dio, in cui sono raccolte le dodici tribù d’Israele, cioè ormai l’Israele nuovo, le cui mura poggiano come su basamento sui dodici apostoli. La Chiesa apostolica: vive della fede e dell’amore degli apostoli.
Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo. (21,9-14)
… Poi venne uno dei sette angeli che avevano le sette coppe piene degli ultimi sette flagelli, e mi disse: “Vieni, ti mostrerò la sposa dell’Agnello”. Lo Spirito mi trasportò su una grande montagna, molto alta, e l’angelo mi mostrò Gerusalemme, la città santa che appartiene al Signore. Essa scendeva dal cielo, da parte di Dio. Aveva lo splendore di Dio, brillava come una pietra preziosa, come una gemma cristallina. Le sue mura erano solide ed elevate, con dodici porte.
Alle porte stavano dodici angeli, e sulle porte erano scritti dodici nomi, quelli delle dodici tribù d’Israele. C’erano tre porte a oriente, tre a settentrione, tre a mezzogiorno e tre a occidente. Le mura poggiavano su dodici basamenti, e su ciascuno di questi era scritto un nome, quello di uno dei dodici apostoli dell’Agnello.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
SALMO RESPONSORIALE (144)
Rit. Benedetto il Signore, gloria del suo popolo.
Ti lodino, Signore, tutte le creature, / rendano grazie tutti i tuoi fedeli. Annunzino il tuo regno glorioso, / parlino a tutti della tua potenza. Rit.
Gli uomini conosceranno le tue imprese, / la gloria e lo splendore del tuo regno. Il tuo regno é un regno eterno, / il tuo potere dura nei secoli. Rit.
Il Signore è fedele alle sue promesse, / misericordioso nelle sue opere. Sostiene chi sta per cadere, / rialza chi é abbattuto. Rit.
Il Signore è giusto in tutto, / buono in ogni sua azione. È vicino a chiunque lo invoca, / a chi lo cerca con cuore sincero. Rit.
Alleluia, alleluia.
Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete, dice il Signore, rallegratevi i vostri nomi sono scritti nei cieli.
VANGELO
Un vero israelita, uno “in cui non c’è falsità”: è l’elogio fatto da Gesù a Natanaele, che a sua volta risponde: “Tu sei il Figlio di Dio, il re d’Israele”. Da questo incontro nasce l’adesione di Natanaele a Cristo, di cui sarà, come uno dei dodici, un testimone privilegiato. Le parole poi aggiunte da Gesù ci rivelano Cristo come colui che unisce il cielo e la terra, come nella scala veduta da Giacobbe.
Dal vangelo secondo Giovanni (1, 45-51)
In quel tempo, Filippo trovò Natanaéle e gli disse: “Il Messia promesso nella Bibbia da Mosé e dai profeti, l’abbiamo trovato: è Gesù di Nazaret, il figlio di Giuseppe”. Natanaèle disse a Filippo: “Di Nazaret? Da quel paese non può venire nulla di buono”. Rispose Filippo: “Vieni e vedrai”. Gesù vide venire Natanaéle e disse: “Questo è un vero israelita, un uomo senza inganno”. Natanaèle disse a Gesù: “Come fai a conoscermi?”. Gesù gli rispose: “Io ti ho visto prima che Filippo ti chiamasse, quando eri sotto l’albero di fico”. Natanaéle esclamò: “Maestro, tu sei il Figlio di Dio! Tu sei il re d’Israele!”. Gesù replicò: “Io ho detto che ti ho visto sotto il fico e per questo tu credi in me? Vedrai cose ben più grandi!”. Disse ancora Gesù: “Io vi assicuro che vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere verso il Figlio dell’uomo”.
Parola del Signore. Lode a te, o Cristo.
Credo in un solo Dio, Padre Onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero dà Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
IL PANE DEL CAMMINO
Il tuo popolo in cammino \ cerca in te la guida. \ Sulla strada verso il regno \ sei sostegno col tuo corpo:
Resta sempre con noi o Signore!
E’ il tuo corpo, Gesù, che ci fa Chiesa
fratelli sulle strade della vita.
Se il rancore toglie luce all’amicizia,
dal tuo cuore nasce giovane il perdono.
E’ il tuo sangue, Gesù, il segno eterno
dell’unico linguaggio dell’amore.
Se il donarsi come te richiede fede,
nel tuo Spirito sfidiamo l’incertezza.
SULLE OFFERTE
Accogli, Signore, questo sacrificio di lode nella festa dell’apostolo san Bartolomeo, e per sua intercessione concedi al popolo cristiano il soccorso della tua misericordia. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Il Signore sia con voi.
E con il tuo spirito.
In alto i nostri cuori.
Sono rivolti al Signore.
Rendiamo grazie al Signore il nostro Dio.
È cosa buona e giusta.
Dòminus vobìscum.
Et cum spìritu tuo.
Sursum corda.
Habèmus ad Dòminum.
Gràtias agàmus Dòmino Deo nostro.
Dignum et iustum est.
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza rendere grazie sempre e in ogni luogo a te Signore Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo il Signore nostro. Pastore eterno, tu non abbandoni il tuo gregge, ma lo custodisci e proteggi sempre per mezzo dei tuoi santi Apostoli, e lo conduci attraverso i tempi, sotto la guida di coloro che tu stesso hai eletto vicari del tuo Figlio e hai costituito pastori. Per dono della tua benevolenza uniti agli Angeli e agli Arcangeli ai Troni e alle Dominazioni e alla moltitudine delle schiere celesti cantiamo con voce incessante l’inno della tua gloria:
Sanctus, sanctus, sanctus Dòminus Deus Sabaoth. Pleni sunt cœli et terra gloria tua. Hosanna in ecxelsis. Benedictus qui venit in nomine Dòmini. Hosanna in ecxelsis.
PATER NOSTER
Pater noster, qui es in cœlis: santificetur nomen tuum: advèniat regnum tuum; fiat volùntas tua, sicut in cœlo, et in terra.
Panem nostrum cotidianum da nobis hòdie. Et dimitte nobis dèbita nostra,
sicut et nos dimìttimus debitoribus nostris. Et ne nos inducas in tentationem,
sed libera nos a malo.
AGNUS DEI
Agnus Dei qui tollis peccata mundi, miserere nobis.
Agnus Dei qui tollis peccata mundi, miserere nobis.
Agnus Dei qui tollis peccata mundi, dona nobis pacem.
IL SIGNORE
Il Signore è il mio pastore:
nulla manca ad ogni mia attesa,
In verdissimi prati mi pasce,
mi disseta a placide acque.
E’ il ristoro dell’anima mia,
in sentieri diritti mi guida
per amore del santo suo nome,
dietro a lui mi sento sicuro.
Pur se andassi per valle oscura
non avrò a temere alcun male:
perchè sempre mi sei vicino,
mi sostieni con il tuo vincastro.
Quale mensa per me tu prepari,
sotto gli occhi dei miei nemici!
E di olio mi ungi il capo:
Il mio calice è colmo di ebbrezza!
Bontà e grazia mi sono compagne
quanto dura il mio cammino;
io starò nella casa di Dio
lungo tutto il migrare dei giorni.
DOPO COMUNIONE
O Signore, il pegno della salvezza eterna, che abbiamo ricevuto alla tua mensa nella festa di san Bartolomeo apostolo, ci aiuti e ci sostenga oggi e sempre. Per Cristo il nostro Signore. Amen.
MIRA IL TUO POPOLO
Mira il tuo popolo o bella Signora
che pien di giubilo oggi ti onora.
Anch’io festevole, corro ai tuoi piè
O Santa vergine prega per me. (2 volte)
Il pietosissimo tuo dolce cuore,
esso è rifugio al peccatore.
Tesori e grazie, racchiude in sé;
o santa Vergine prega per me.
BENEDIZIONE
Dio, che ha fondato la nostra fede sulla testimonianza apostolica, per i meriti del santo apostolo Bartolomeo vi colmi della sua benedizione. Amen.
Dio che ci ha arricchito con l’insegnamento e gli esempi degli Apostoli, vi renda dinanzi a tutti testimoni della verità. Amen.
L’intercessione dei santi Apostoli, che ci hanno insegnato a rimanere saldi nella fede vi ottenga di giungere all’eredità della patria eterna. Amen.
E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio † e Spirito Santo, discenda su di voi, e con voi rimanga sempre. Amen.
Il suo nome evoca immediatamente la “notte di san Bartolomeo”, cioè quella tra il 23 e il 24 agosto del 1572, quando migliaia di cristiani ugonotti vennero massacrati in Francia dai cattolici: è una tra le pagine più tragiche e buie nella storia dei rapporti tra le Chiese. Ma san Bartolomeo, la cui festa si celebra appunto oggi, 24 agosto, è una figura ben lontana da ogni forma di sopraffazione di violenza. E’ infatti un discepolo di Cristo, anzi: un apostolo, uno dei dodici, cioè uno di coloro che hanno seguito la vita pubblica di Gesù fin dal principio, poco dopo il battesimo nel Giordano e l’inizio della predicazione. Il nome Bartolomeo è in realtà un patronimico. In aramaico suona Bar-Talmai, ovvero figlio di Talmai, del valoroso. Secondo la maggior parte degli studiosi il nome proprio di questo apostolo sarebbe Natanaele (in ebraico “dono di Dio”): così viene indicato nel Vangelo di Giovanni. Di lui non sappiamo molto: i testi canonici ci offrono poche, rade pennellate, sufficienti per tracciare un ritratto essenziale. Sappiamo che, come Simone e Andrea, era un pescatore e possiamo supporre che, prima di incontrare Gesù, abbia fatto parte della cerchia del Battista. Era originario di Cana di Galilea: questo dettaglio autorizza a ipotizzare che abbia assistito di persona al primo miracolo di Gesù, la trasformazione dell’acqua in vino avvenuta, com’è noto, a Cana, durante un banchetto nuziale. A prima vista quella di Natanaele-Bartolomeo sembrerebbe una figura “secondaria”, quasi sempre eclissata da personalità più forti. Ma nel Vagnelo di Giovanni troviamo un episodio che invece lo vede protagonista e che offre numerosi spunti di riflessione: è la chiamata dell’apostolo. Natanaele si trova seduto all’ombra di un fico quando viene raggiunto dall’amico Filippo che con tono entusiastico gli dice «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazareth». Bartolomeo è però scettico, diffidente, tanto che risponde con sprezzante incredulità: «Da Nazareth può mai venire qualcosa di buono?». E’ un uomo concreto e ragiona secondo i canoni dalla tradizione: conosce benissimo quell’insignificante agglomerato di casupole che si trova a pochi chilometri da casa sua e gli pare incredibile che un posto simile, mai menzionato nell’Antico Testamento, possa aver dato i natali al Messia, il liberatore di Israele che tutti attendono. Natanaele ha lo sguardo pessimista e un po’ frettoloso di chi si ferma all’apparenza. Ma si ricrederà presto. Infatti, incontrandolo, Gesù dice di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità»: è una straordinaria attestazione di fiducia che non ha uguali in tutti i Vangeli. L’uomo, infatti, ne resta spiazzato: «Donde mi conosci?» domanda. E Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse ti vidi mentre eri sotto il fico». Questa frase tocca nel profondo il cuore di Bartolomeo: coglie forse una domanda inespressa, un pensiero nascosto, testimoniando come Gesù sappia leggere nelle pieghe più segrete dell’interiorità. Fatto sta che l’ex-scettico si trasforma nel volgere di un istante in un fervente seguace di Cristo: «Rabbi, tu sei il Figlio di Dio. Tu sei il re d’Israele!» afferma convinto. Ma ora è il maestro a smorzare i toni: «Perché ti ho detto che ti ho visto sotto il fico, tu credi? Vedrai cose ben più grandi di queste». Una risposta che talvolta viene citata come esempio dell’ironia presente nel Vangelo di Giovanni. Terminato questo dialogo Bartolomeo torna nell’ombra, per riemergere solo di tanto in tanto: lo ritroviamo a Gerusalemme, dopo la Pentecoste, tra coloro che, come riferiscono gli Atti degli Apostoli, sono «assidui e concordi nella preghiera». Tutto il resto è tradizione: alcune fonti parlano di una sua predicazione in India e poi in Armenia, dove avrebbe convertito anche il re, attirandosi però le ire dei sacerdoti pagani attivi nella zona. Per questo, sempre secondo la tradizione, avrebbe subito un atroce martirio, condannato a essere scuoiato vivo e poi decapitato. Ecco perché molta dell’iconografia relativa a san Bartolomeo ce lo mostra con in mano la sua stessa pelle, della quale è stato “svestito” dagli aguzzini. Una delle raffigurazioni più celebri si trova a Roma, nella cappella Sistina: nella maschera di volto, sfigurata dalla sofferenza, che appare su questa pelle pare che Michelangelo abbia voluto tracciare il suo autoritratto.