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NATALE DEL SIGNORE

Finchè la pace sarà una fame insaziata, e finchè non avremo sradicato dalla nostra civiltà

la violenza, il Cristo non sarà nato. Gandhi.

Accoglienza:

Una luce nelle tenebre, un annuncio che raggiunge i pastori e sfida i secoli: fratelli e sorelle, è Natale, il Natale del Signore Gesù! Attraverso la nascita di questo bambino noi scopriamo che Dio mantiene le promesse, ma le realizza a modo suo, per strade inusuali. E riceviamo la grazia di essere amati come dei figli.

            TU SCENDI DALLE STELLE

Tu scendi dalle stelle, o Re del cielo / e vieni in una grotta al freddo, al gelo / e vieni in una grotta al freddo, al gelo.

O Bambino mio divino, / io ti vedo qui a tremar. / O Dio beato! / Ah! quanto ti costò l’avermi amato. / Ah! quanto ti costò l’avermi amato.

A te, che sei del mondo il Creatore, / mancano panni e fuoco, o mio Signore, / mancano panni e fuoco, o mio Signore!

Caro eletto, Pargoletto, / quanto questa povertà / più m’innamora, / giacchè ti fece amor povero ancora / giacchè ti fece amor povero ancora.

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo, siano con tutti voi.

E con il tuo spirito.

            PER CHIEDERE PERDONO

Invito all’atto penitenziale: Nella luce del Natale, lo Spirito ci riveli le ombre che offuscano la nostra vita.

– In mezzo alle tenebre del mondo, cerchiamo di portare un po’ di chiarore? Nel tempo della prova sappiamo cantare la speranza? Quando sperimentiamo il rancore o la gelosia seminiamo la pace? Signore pietà!

– Quando ci imbattiamo nell’incredulità, testimoniamo la nostra fede? Quando avvertiamo la durezza di cuore, l’egoismo, doniamo un po’ di amore? Cristo pietà!

– In mezzo alla lotta per emergere, offriamo un po’ di misericordia? Di fronte all’egoismo siamo disposti a sacrificarci per gli altri? Facciamo cadere sospetti e pregiudizi attraverso la benevolenza? Signore pietà!

(Diciamo insieme) O Padre, la nascita di Gesù rivela la tua immensa tenerezza nei confronti dell’umanità. La sua luce dissipi le tenebre che ci portiamo dentro, la sua pace prepari i sentieri della riconciliazione, la sua misericordia guarisca i nostri cuori. Egli è il nostro Salvatore per i secoli dei secoli. Amen.

            GLORIA IN EXCELSIS DEO

Et in terra pax hominibus bone voluntatis. / Laudamus te. / Benedicimus te. / Adoramus te. / Glorificamus te. / Gratias agimus tibi propter magnam gloriam tuam. / Dòmine, Deus, Rex caelèstis. Deus Pater omnipotens. / Dòmine Fili unigènite, Iesu Christe. / Dòmine Deus, Agnus Dei, Filius Patris: / Qui tollis peccata mundi, miserere nobis. / Qui tollis peccata mundi, suscipe deprecationem nostram. / Qui sedes ad dèxteram Patris, miserère nobis. / Quoniam tu solus Sanctus. / Tu solus Dominus. / Tu solus Altissimus: Iesu Christe, / Cun Sancto Spiritu, in gloria Dei Patris. Amen.

            PREGHIAMO

O Dio, che hai illuminato questo giorno santissimo (questa santissima notte) con lo splendore di Cristo, vera luce del mondo, concedi a noi, che sulla terra lo contempliamo nei suoi misteri, di partecipare alla sua gloria nel cielo.

Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo figlio che è Dio e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

            PRIMA LETTURA

Una luce rifulge su un popolo immerso nelle tenebre. E questo grazie alla nascita di un bambino che farà rifiorire la giustizia, la pace e la gioia.

Dal libro del profeta Isaìa (9,1-3.5-6)

Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce. Ora essa ha illuminato il popolo che viveva nell’oscurità. Signore, tu hai dato loro una grande gioia, li hai fatti felici. Gioiscono davanti a te come quando si miete il grano o si divide un bottino di guerra.

Tu hai spezzato il giogo che gravava sulle loro spalle e li opprimeva. Hai distrutto i loro nemici, come in passato l’esercito di Madian.

È nato un bambino per noi! Ci è stato dato un figlio! Gli è stato messo sulle spalle il segno del potere regale. Sarà chiamato: “Consigliere sapiente, Dio forte, Padre per sempre, Principe della pace”. Diventerà sempre più potente, e assicurerà una pace continua. Governerà come successore di Davide. Il suo potere si fonderà sul diritto e sulla giustizia per sempre. Così ha deciso il Signore dell’universo nel suo ardente amore, e così sarà.

Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio. 

            SALMO RESPONSORIALE (dal Salmo 95) Cielo e terra si uniscono nella lode a Dio perché il suo amore compie meraviglie.

Rit. Oggi è nato per noi, è nato il Salvatore.

Cantate al Signore un canto nuovo, / cantate al Signore, abitanti del mondo, / cantate e benedite il Signore! Rit.

Ogni giorno annunziate: è lui che ci salva! / Raccontate la sua gloria a tutte le nazioni, / a tutti i popoli narrate le sue imprese. Rit.

Dite a tutti: il Signore regna! / giudica i popoli con giustizia, / rende stabile il mondo, che non sarà mai scosso. Rit.

Si rallegrino i cieli, esulti la terra, / davanti al Signore che viene, / che viene a governare la terra: / governerà il mondo con giustizia / e tratterrà i popoli con equità. Rit.

            SECONDA LETTURA

L’apostolo ci offre il senso degli avvenimenti e legge il disegno di Dio a partire dall’incarnazione.

Dalla lettera di san Paolo apostolo a Tito (2,11-14)

Dio infatti ha manifestato per tutti gli uomini la sua grazia che salva. Questa grazia ci insegna a respingere ogni malvagità e i nostri cattivi desideri, per vivere invece in questo mondo una vita piena di saggezza, di giustizia e di amore verso Dio. Intanto aspettiamo che si manifesti la gloria del nostro grande Dio e Salvatore Gesù Cristo. Egli è la nostra gioia e la nostra speranza. Egli ha dato se stesso per noi, per liberarci da ogni malvagità e avere un suo popolo puro e impegnato in buone opere. 

Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.

            CANTO AL VANGELO

Alleluia, alleluia. Vi annunzio una grande gioia: oggi vi è nato un Salvatore: Cristo Signore.

            VANGELO

Ai pastori di Betlemme giunge un annuncio sorprendente: è nato il Salvatore, il Cristo, il Signore.

Dal vangelo secondo Luca (2, 1-14)

In quel tempo l’imperatore Augusto con un decreto ordinò il censimento di tutti gli abitanti dell’impero romano. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a far scrivere il loro nome nei registri, e ciascuno nel proprio luogo d’origine. Anche Giuseppe partì da Nàzaret, in Galilea, e salì a Betlemme, la città del re Davide, in Giudea. Andò là perché era un discendente diretto del re Davide, e Maria sua sposa, che era incinta, andò con lui. Mentre si trovavano a Betlemme, giunse per Maria il tempo di partorire, ed essa diede alla luce un figlio, il suo primogenito. Lo avvolse in fasce e lo mise a dormire nella mangiatoia di una stalla, perché non avevano trovato altro posto. In quella stessa regione c’erano anche alcuni pastori. Essi passavano la notte all’aperto per fare la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro, e la gloria del Signore li avvolse di luce, così che essi ebbero una grande paura. L’angelo disse: «Non temete! Io vi porto una bella notizia che procurerà una grande gioia a tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato il vostro Salvatore, il Cristo, il Signore. Lo riconoscerete così: troverete un bambino avvolto in fasce che giace in una mangiatoia». Subito apparvero e si unirono a lui molti altri angeli. Essi lodavano Dio con questo canto: «Gloria a Dio in cielo e pace in terra agli uomini che egli ama».

Parola del Signore. Lode a te, o Cristo.

                        PROFESSIONE DI FEDE

IO CREDO IN DIO, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio, Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

            preghiera dei fedeli

Nel Natale del Signore Gesù, i nostri cuori avvertono la grandezza del mistero: Dio si è fatto uomo, uno di noi, come noi. Le nostre pene e le nostre gioie sono anche le sue. Rivolgiamoci allora al Padre, nella fiducia:

            Colmaci di gioia e di pace.

1. Fa’ che la gioia delle comunità cristiane in festa possa contagiare tutti coloro che cercano Dio e provano la nostalgia della fede. Preghiamo…   

2. Dona uno spirito di collaborazione e di intesa a quanti desiderano il bene di tutti. Possano superare le divisioni per raggiungere decisioni utili e sagge. Preghiamo…

3. Non lasciar mancare nelle nostre famiglie l’affetto e la cordialità. Ognuno sappia offrire agli altri un ascolto attento e una parola benevola. I dissidi e le incomprensioni non rovinino la letizia dei piccoli e dei grandi. Preghiamo…

4. Sostieni tutti gli uomini e le donne che sognano un mondo più giusto e più equo. Dona successo ai loro progetti di solidarietà e di fraternità. Preghiamo…

5. Dove c’è solitudine, possa risuonare la voce amica di un vicino o di un familiare. Dove c’è sofferenza, ci sia qualcuno che ha la pazienza di ascoltare e di condividere. Preghiamo…

            (Diciamo insieme) In questo Natale, Signore Dio, tu ci fai sperare. E sperare intensamente. Tu ci conduci a riconoscere il tuo Figlio nel Bambino del presepio, Gesù, nostra luce e nostra gioia per i secoli dei secoli. Amen.

ATENZ, ATENZ

Atenz, atenz, staimi a sintî / a la notissie che us ai da dî: / Al è nassût il Salvadôr, / la stele gnove di grant sflandôr.

Secui e secui lu an spjetât, / res e sapienz lu an suspirât, / ma tune stale al è nassût: / di jessi puar al à sjelgjût.

Metinsi alore a cjaminâ, / fin a Bethlem o vin di lâ, / o, furtunâz se lu cirìn: / lui al è dongje, lu cjatarìn.

In ogni puar lu incuintrarìn, / s’o varìn fede lu vjodarìn / fradis, al nàs nestri Signôr / cunanche tun’anime al nàs l’amôr.

            SULLE OFFERTE

Accetta, o Padre, la nostra offerta in questo giorno (in questa notte) di luce, e per questo misterioso scambio di doni trasformaci nel Cristo tuo Figlio, che ha innalzato l’uomo accanto a te nella gloria. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Il Signore sia con voi. E con il tuo spirito.

In alto i nostri cuori. Sono rivolti al Signore.

Rendiamo grazie al Signore il nostro Dio.

È cosa buona e giusta.

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. Nel mistero del Verbo incarnato è apparsa agli occhi della nostra mente la luce nuova del tuo fulgore, perché conoscendo Dio visibilmente, per mezzo suo siamo conquistati all’amore delle realtà invisibili. E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli, ai Troni e alle Dominazioni e alla moltitudine dei Cori celesti, cantiamo con voce incessante l’inno della tua gloria…

Sanctus, sanctus, sanctus Dòminus Deus Sabaoth. Pleni sunt cæli et terra gloria tua. Hosanna in ecxelsis. Benedictus qui venit in nomine Dòmini. Hosanna in ecxelsis.

Preghiamo insieme Ricordati, Padre, della tua Chiesa diffusa su tutta la terra: rendila perfetta nell’amore in unione con il nostro papa Francesco., il nostro vescovo Riccardo, i presbiteri i diaconi. Ricordati dei nostri fratelli e sorelle, che si sono addormentati nella speranza della risurrezione e, nella tua misericordia, di tutti i defunti: ammettili alla luce del tuo volto. Di noi tutti abbi misericordia: donaci di aver parte alla vita eterna, insieme con la beata Maria, Vergine e Madre di Dio, san Giuseppe, suo sposo, gli apostoli e tutti i santi, che in ogni tempo ti furono graditi, e in Gesù Cristo tuo Figlio canteremo la tua lode e la tua gloria.

            PATER NOSTER

Pater noster, qui es in cælis: santificetur nomen tuum: advèniat regnum tuum; fiat volùntas tua, sicut in cælo, et in terra.

Panem nostrum cotidianum da nobis hòdie; et dimitte nobis dèbita nostra, sicut et nos dimìttimus debitoribus nostris;  et ne nos inducas in tentationem, sed libera nos a malo.

Agnus Dei qui tollis peccata mundi, miserere nobis. Agnus Dei qui tollis peccata mundi, miserere nobis. Agnus Dei qui tollis peccata mundi, dona nobis pacem.

            NOT DI CÎL

Not di cîl not d’amôr / ‘l è nassût il Salvadôr. / Vegle, Mari, sore il To Frut / ch’al à frèit e al fâs il blecut.

Duar pacific, Frutin. / Duar pacific, Frutin.

Floc di neif, Tu seis biel / mulisit tanch’un pangel. / Agnui cjàntin, corin pastôrs, / puàrtin lat e ghirlandes di flôrs. Duar…

Puarte pâs, puarte bontât / a traviade umanitât. / Resti simpri da stele il splendôr / ogni cûr seti plen dal To amôr. Duar…

            QUANDO È NATALE!

Quando tu incontri un amico, quando tu accarezzi un malato, / quando tu abbracci tua madre… / È Natale il tuo Natale!

Quando tu aiuti chi ha fame, / quando tu accompagni un anziano, / quando tu ti senti bambino… / È Natale il tuo Natale!

Quando noi ci diamo la mano, / quando noi Ti stiamo vicino, / quando noi parliamo di pace… / È Natale il nostro Natale!

            DOPO LA COMUNIONE

O Dio, che ci hai convocati a celebrare nella gioia la nascita del Redentore, fa che testimoniamo nella vita l’annunzio della salvezza, per giungere alla gloria del cielo. Per Cristo nostro Signore. Amen.

            BENEDIZIONE

Dio infinitamente buono, che nella nascita del suo Figlio ha inondato di luce giorno santissimo (questa notte santissima), allontani da voi le tenebre del male e vi illumini con la luce del bene. Amen.

Dio, che inviò gli angeli ad annunciare ai pastori la grande gioia del Natale del Salvatore, vi ricolmi della sua beatitudine e vi faccia messaggeri del suo Vangelo. Amen.

Dio, che nell’incarnazione del suo Figlio ha congiunto la terra al cielo, vi conceda il dono della sua pace e della sua benevolenza e vi renda partecipi dell’assemblea celeste.

Amen.

E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio † e Spirito Santo, discenda su di voi, e con voi rimanga sempre. Amen.

            ASTRO DEL CIEL

Astro del ciel, Pargol divin / mite Agnello Redentor! / Tu che i vati da lungi sognar / Tu che angeliche voci annunziar, Luce dona alle menti / pace infondi nei cuor. (2 volte)

Astro del ciel, Pargol divin, / mite Agnello Redentor! / Tu di stirpe regale decor, / Tu virgineo mistico fior, / Luce…

Astro del ciel, Pargol divin, / mite Agnello Redentor! / Tu disceso a scontare l’error, / Tu sol nato a parlare d’amor, / Luce…

«Lo pose in una mangiatoia». Nessuno di noi è nato in una mangiatoia; i più giovani, immagino, sono nati in ospedale; altri, più attempati, sono nati a casa. Non sarebbe degno di un uomo venire al mondo in una stalla.

Perché allora proprio il Figlio di Dio sceglie di nascere lì? Una prima spiegazione è nel vangelo: «Perché per loro non c’era posto nell’alloggio».

I pellegrini, come Maria e Giuseppe, cercavano riparo nelle locande lungo la strada, dove trovavano qualcosa da mangiare e un giaciglio per dormire. Ma evidentemente le locande quel giorno registravano il tutto esaurito. E così proprio il Figlio di Dio rimane escluso da una casa e deve nascere in una stalla.

Ma pensiamo alle possibilità che in teoria aveva per venire al mondo. Betlemme distava una decina di chilometri da Gerusalemme, dove c’erano due palazzi molto importanti che sarebbero stati perfetti per ospitare la nascita del Figlio di Dio.

Il primo è il Tempio, una costruzione grandiosa, simbolo del potere religioso, luogo ritenuto dagli ebrei centro del mondo. Se Gesù fosse nato nei pressi del Tempio, avrebbe fatto un’impressione enorme sui credenti e sarebbe stato chiaro a tutti che proveniva da Dio.

L’altro luogo «del potere» era la reggia di Erode, un magnifico palazzo simbolo del potere politico ed economico, la cui visione da lontano destava timore e ammirazione in tutti. Se Gesù fosse nato in quella reggia, si sarebbe facilmente conquistato le simpatie dei politici, che lo avrebbero proclamato erede al trono.

Gesù però non nasce nel Tempio o nella reggia e neppure in una casa. Mette subito in chiaro che il suo stile è la semplicità. Lui, il Figlio dell’Altissimo – così l’angelo l’aveva presentato a Maria – entra nella storia in punta di piedi; avrebbe potuto sconvolgere i poteri religiosi, politici ed economici, e invece nessuno dei grandi si accorge di lui nessuno si scomoda per la sua nascita; solo personaggi poveri e umili – i pastori – si rendono conto dell’avvenimento.

Questi luoghi – il Tempio, la reggia, la locanda, la mangiatoia appartengono non solamente alla geografia dell’epoca, ma anche alla geografia del nostro cuore.

Sono i luoghi della nostra vita. Gesù non nasce nel Tempio: non nasce nel cuore di chi usa il nome di Dio per esercitare indifferenza nei confronti dei fratelli.

Gesù non nasce nella reggia: non nasce nel cuore di chi vuole per dominare sugli altri.

Gesù non nasce neppure nell’alloggio: non nasce nel cuore di chi pensa solo a trovare riparo per se stesso, di chi si appaga unicamente nel mangiare e dormire, senza accogliere quelli che rimangono fuori, perché deboli, poveri e malati.

Gesù nasce nella mangiatoia: nasce nel cuore di chi gli fa spazio nell’umiltà, di chi si riconosce peccatore, di chi non si sente «in regola», di chi percorre le strade più complicate della vita. Anche per quelli tra noi che sperimentano delusione nelle relazioni, difficoltà nel credere, fatica nel continuare a sperare: anche per quelli che non possono offrire altro, in questo Natale, se non un cuore ferito, risuona il messaggio di pace. Anzi, Gesù nasce proprio nel cuore più simile a una mangiatoia, perché povero e affaticato. Nessuno si senta lontano dal Signore, nessuno per lui è irraggiungibile; nel vocabolario di Dio non esiste la parola «perduto».