Cover per News

MARIA MADRE DI DIO   anno C  1°  gennaio  2025

Una buona madre vale cento maestri. Herbert George

SOTTO LO SGUARDO DI MARIA

Accoglienza: Fratelli e sorelle, entriamo nel nuovo anno insieme a Maria, la Madre di Dio. Da lei impariamo a fidarci di Dio e a compiere la sua volontà. Come lei mettiamo insieme quanto vediamo e udiamo, i segni e le parole che Dio ci offre al suo passaggio. Oggi celebriamo, inoltre, la Giornata Mondiale per la pace: supplichiamo il nostro Dio perché gli organismi internazionali diventino uno strumento efficace per la comprensione tra i popoli e per una maggiore giustizia.

         VENI CREATOR SPIRITUS

Veni, Creàtor Spìritus, / Mentes tuòrum vìsita: / Imple supèrna gratia / Quæ tu crèasti pèctora.

Qui dìceris Paràclitus, / Altìssimi donum Dei, / Fons vìvus, ignis, càritas, / Et spiritàlis ùnctio.

Tu septifòrmis mùnere, / Dìgitus paternæ dèxteræ, / Tu rite promìssum Patris, / Sermòne ditans gùttura.

Accènde lumen sènsibus, / Infùnde amorèm cordibus, / Infìrma nostri còrporis / Virtùte firmans pèrpeti.

Hòstem repèllas lòngius / Pacèmque dones pròtinus: / Ductòre sic te prævio, / Vitèmus omne nòxium.

Per te sciàmus da Patrem, / Noscàmus atque Filium, / Teque utrìusque Spìritum / Credàmus omni tèmpore.

Deo Patri sit gloria: / Et Filio, qui a mortuis / Surrèxit, ac Paraclito, / In sæculorum sæcula. Amen.

         Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo sia con tutti voi.

E con il tuo spirito.

         ATTO PENITENZIALE

Invito all’atto penitenziale: All’inizio di questa santa Liturgia invochiamo, per intercessione della santa Madre di Dio, la Misericordia del Padre perché renda limpido il nostro sguardo, puro e generoso il nostro cuore, così che gli sbagli del nostro passato non ci impediscano di vivere con gioia la nostra esperienza di figli, chiamati a collaborare al Suo Regno d’Amore. Specialmente per non essere stati costruttori di pace, riconosciamo tutte le nostre mancanze od omissioni.

Signore Gesù, Figlio unigenito del Padre, perdonaci per le guerre e le ingiustizie, per tutte le donne uccise nell’anno che abbiamo appena chiuso, e per tutti i peccati contro la vita… abbi pietà di noi. Signore, pietà!

Cristo Gesù, perdonaci se non abbiamo vissuto da credenti e se cerchiamo la tua protezione senza vivere quello che tu ci insegni… abbi pietà di noi. Cristo, pietà!

Signore Gesù, Figlio della Vergine Maria, perdonaci tutte le colpe che abbiamo commesso in questo anno, anche quelle di cui non parlano i giornali… abbi pietà di noi. Signore, pietà!

         (Diciamo insieme) O Padre, la tua misericordia ci guarisca nel profondo. Allora sapremo offrire agli altri, umilmente e senza pretese, quello che possiamo, quello che abbiamo e, soprattutto, noi stessi. Sull’esempio di Gesù, il tuo Figlio e il nostro Signore per i secoli dei secoli. Amen.

         GLORIA a Dio nell’alto dei cieli

e pace in terra agli uomini amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi.

Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.

         PREGHIAMO 

Padre buono, che in Maria, vergine e madre, benedetta fra tutte le donne, hai stabilito la dimora del tuo Verbo fatto uomo tra noi, donaci il tuo Spirito, perché tutta la nostra vita nel segno della tua benedizione si renda disponibile ad accogliere il tuo dono. Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo figlio che è Dio e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.

PRESENTAZIONE DELLA PAROLA DI DIO

L’inizio del nuovo anno è illuminato dalla benedizione del Signore, promessa di pace e protezione. È questa benedizione che trova compimento nella vita di Maria, che custodisce il Figlio, Gesù, colui che porta salvezza e gioia

         PRIMA LETTURA

Dal libro dei Numeri (6,22-27)

Il Signore disse a Mosè di comunicare ad Aronne e ai suoi figli: «Queste sono le parole con le quali benedirete il popolo d’Israele: “Il Signore ti benedica e vegli su di te! Il Signore ti sorrida con bontà e ti conceda i suoi doni. Il Signore posi su di te il suo sguardo e ti dia pace e felicità”. I sacerdoti pronunzieranno il mio nome sul popolo d’Israele, e io li benedirò».

Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.

         SALMO RESPONSORIALE.

Rit. Dio abbia pietà di noi e ci benedica.

Dio abbia pietà di noi e ci benedica, / su di noi faccia splendere il suo volto: / sappia la terra come egli ci guida, / conoscano i popoli come egli ci salva. Rit.

Esultino e ti acclamino le nazioni, / perché governi le genti con giustizia / e guidi le nazioni sulla terra. Rit.

Ti lodino i popoli, o Dio, / ti lodino i popoli tutti. / Ci benedica Dio e sia riconosciuto / dai popoli di tutta la terra.

         SECONDA LETTURA

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati (4,4-7)

Fratelli,Dio, quando fu giunto il tempo stabilito mandò suo Figlio. Egli nacque da una donna e fu sottoposto alla legge per liberare quelli che erano sotto la legge e farci diventare figli di Dio. E siccome siete suoi figli, Dio ha inviato nei vostri cuori lo Spirito di suo Figlio che esclama: “Abbà!”, ossia “Padre!”. Non siete dunque più schiavi, ma figli. E se siete figli siete anche eredi. Così vuole Dio.

Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.

         CANTO AL VANGELO

Alleluia, alleluia. Molte volte e in diversi modi Dio ha parlato ai nostri padri per mezzo dei profeti; oggi, invece, parla a noi per mezzo del suo Figlio.

         VANGELO

Dal vangelo secondo Luca (2,16-21)

In quel tempo, i pastori dicevano gli uni agli altri: “Andiamo fino a Betlemme per vedere quel che è accaduto e che il Signore ci ha fatto sapere”. Giunsero in fretta a Betlemme e là trovarono Maria, Giuseppe e il bambino che dormiva nella mangiatoia. Dopo averlo visto, dissero in giro ciò che avevano sentito di questo bambino. Tutti quelli che ascoltarono i pastori si meravigliarono delle cose che essi raccontavano. Maria, da parte sua, custodiva gelosamente il ricordo di tutti questi fatti e li meditava dentro di sé. I pastori, sulla via del ritorno, lodavano Dio e lo ringraziavano per quel che avevano sentito e visto, perché tutto era avvenuto come l’angelo aveva loro detto. Passati otto giorni, venne il tempo di compiere il rito della circoncisione del bambino. Gli fu messo nome Gesù, come aveva detto l’angelo ancor prima che fosse concepito nel grembo di sua madre.

Parola del Signore. Lode a te, o Cristo.

         PROFESSIONE DI FEDE

Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio, Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

         PREGHIERA DEI FEDELI

In questo giorno in cui ci scambiamo l’augurio di ogni bene, possa la nostra preghiera portare a compimento le nostre speranze secondo la volontà di Dio.

Preghiamo insieme dicendo:

Dio della pace, venga il tuo regno.

1. Venga la pace, Signore, nella tua Chiesa: sia rispettata la fede degli umili; siano accolti i doni dello Spirito, e i Pastori esercitino il loro servizio evangelico con mitezza, affabilità e comprensione. Preghiamo.

2. Venga la pace, Signore, nella nostra società: tutti abbiano il necessario per vivere; gli emarginati trovino accoglienza; i malati e gli anziani siano circondati di cure e di affetto. Preghiamo.

3. Venga la pace, Signore, nelle nostre famiglie: giovani e adulti si aprano al dialogo; tutti i rapporti siano ispirati al reciproco perdono e ognuno sappia trovare sempre le giuste parole per comprendere e rispettare l’altro. Preghiamo.

4. Venga la pace, Signore, specialmente là dove essa sembra così lontana, nei tanti Paesi martoriati dalla guerra e in ogni luogo dove predominano la violenza e il terrore. Preghiamo.

         Diciamo assieme Signore Dio, che nella divina maternità di Maria hai manifestato il tuo amore che supera ogni nostro sogno e speranza, donaci la forza di non arrenderci mai di fronte alle ingiustizie e ai dolori dell’umanità, per impegnarci a costruire nel mondo la tua pace. Per Cristo nostro Signore.  Amen.

         SULLE OFFERTE

O Dio, che nella tua provvidenza dai inizio e compimento a tutto il bene che è nel mondo, fa’ che in questa celebrazione della divina Maternità di Maria gustiamo le primizie del tuo amore misericordioso per goderne felicemente i frutti. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Il Signore sia con voi. E con il tuo spirito.

In alto i nostri cuori. Sono rivolti al Signore.

Rendiamo grazie al Signore il nostro Dio.

È cosa buona e giusta.

Padre buono e degno di ogni lode, ci siamo riuniti all’inizio del nuovo anno che affidiamo alla tua paterna benedizione che manifesti in Gesù, tuo Figlio e nostro Signore. Ci accompagna in questo rendimento di grazie Maria, la Vergine Madre del tuo Figlio, che ha accolto la tua benedizione e collaborato con lo Spirito creatore perché il Figlio tuo, eterno con te nella gloria, divenisse anche vero uomo e redentore di tutti gli uomini, che in lui hai adottato come figli amati. Riconoscenti per questo dono di grazia, con gioia ed esultanza, ci uniamo all’esultanza della Chiesa e al canto di quanti già godono della bellezza del tuo volto, per cantare il grazie dell’intera creazione:.. Santo…

(Preghiamo insieme) Ricordati, Padre, della tua Chiesa diffusa su tutta la terra: rendila perfetta nell’amore in unione con il nostro papa Francesco, il nostro vescovo Riccardo, i presbiteri e i diaconi. Ricordati anche dei nostri fratelli e sorelle, che si sono addormentati nella speranza della risurrezione e, nella tua misericordia, di tutti i defunti: ammettili alla luce del tuo volto. Di noi tutti abbi misericordia: donaci di aver parte alla vita eterna, insieme con la beata Maria, Vergine e Madre di Dio, san Giuseppe, suo sposo, gli apostoli e tutti i santi, che in ogni tempo ti furono graditi, e in Gesù Cristo tuo Figlio canteremo la tua lode e la tua gloria.

         AL PADRE NOSTRO:

Con Maria, serva umile e sapiente, affidiamoci alla volontà di Dio perché i doni della fraternità, della giustizia e della pace rifioriscano ancora sulla terra, diciamo insieme: Padre nostro…

         SCAMBIO DI PACE

La pace è certamente dono di Dio, ma esige la nostra collaborazione. Costruiamo un futuro di pace, a partire dai gesti e dalle parole di questo giorno. Fin da oggi tentiamo di dar vita a relazioni nuove, fraterne e solidali. Animati da questi sentimenti, scambiamoci fraternamente il dono della pace.

         DOPO LA COMUNIONE 

Con la forza del sacramento che abbiamo ricevuto, guidaci, Signore, alla vita eterna, perché possiamo gustare la gioia senza fine con la sempre Vergine Maria, che veneriamo Madre del Cristo e di tutta la Chiesa. Per Cristo nostro Signore. Amen.

         BENEDIZIONE

Dio, sorgente di ogni benedizione, effonda su di voi la sua grazia e vi doni per tutto l’anno vita e salute. Amen.

Vi custodisca integri nella fede, pazienti nella speranza, perseveranti nella carità. Amen.

Dio disponga opere e giorni nella sua pace, ascolti ora e sempre le vostre preghiere e vi conduca alla felicità eterna. Amen.

E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio  † e Spirito Santo, discenda su di voi, e con voi rimanga sempre. Amen.

Il primo gennaio di ogni anno, dal 1968, la Chiesa celebra la Giornata mondiale della pace. E il primo vangelo dell’anno presenta come segno della pace un bambino, un neonato adagiato in una mangiatoia, un figlio piccolo. La pace è un figlio piccolo. Gesù ha voluto fare l’esperienza di essere figlio, sia nel grembo del Padre che nel grembo di Maria. Nel grembo del Padre, Gesù riceve tutto da lui, riceve un amore immenso, così grande che è un’altra persona, lo Spirito Santo. Nel grembo di Maria, Gesù riceve carne da una donna, accetta di essere accudito, pulito, sfamato, consolato; ha voluto entrare nel mondo proseguendo, in un certo senso, l’esperienza di passività che viveva da sempre con il Padre. Ha scelto di non scendere dal cielo da adulto, ma di cominciare dall’inizio, dall’esperienza di essere portato in grembo e generato da donna, di avere bisogno di tutto.

Questa è l’immagine della pace: un figlio, un bimbo indifeso. Perché la pace è fragile, ha bisogno di braccia che la sollevino, ha bisogno di essere cullata, nutrita e difesa. La pace non cresce da sola, non cresce automaticamente, ma è come un figlio che va accolto, educato e custodito. «Non siete schiavi, ma figli» ci ha detto san Paolo nella seconda lettura. Lontani da Dio eravamo schiavi, cioè servitori, senza diritti, esclusi dalla tavola di famiglia. Ma nascendo da donna, come noi, Gesù risana la nostra natura umana e da schiavi ci trasforma in figli. Donandoci Gesù come uno di noi, Dio ci ha fatto capire che lui non è un padrone – ecco perché non siamo schiavi – ma è un padre, e per questo noi siamo figli. Siamo familiari di Dio, oggetto delle sue premure.

«Figlio» è del resto una qualifica di parentela che appartiene a tutti, nessuno escluso. Tutti siamo figli, anche chi non si potrà mai definire fratello o sorella, sposo o sposa, padre o madre. Mentre le altre qualifiche di parentela si aggiungono eventualmente nel corso della vita, l’essere figlio è congenito, fa parte della nostra natura, significa semplicemente essere al mondo: se io esisto, vuol dire che sono figlio. Come Gesù, anche noi all’origine della vita abbiamo sperimentato una dipendenza totale: non abbiamo scelto di venire al mondo, ma ci siamo trovati nel mondo; non abbiamo preso decisioni su di noi, ma abbiamo dovuto accettare quelle che altri prendevano; non potevamo nutrirci o lavarci da soli, ma avevamo bisogno di altri. Noi prima di amare siamo stati amati, prima di poter ricambiare l’affetto l’abbiamo ricevuto. È preziosa questa passività, questo assoluto bisogno di altri all’origine della vita, perché ci fa capire che non siamo fatti per autogestirci, ma siamo fatti per la relazione, per essere amati e per amare. Il fatto di venire al mondo come «figlio» e diventare solo dopo, eventualmente, fratello e sorella, marito e moglie, padre e madre, incide nella nostra vita per sempre questo bisogno di essere amati, questa passività, questa dipendenza.

L’essere umano, rispetto agli altri animali, nasce in un certo senso «prematuro»: nonostante che rimanga nove mesi nel grembo della madre, quando nasce è più indietro rispetto agli altri mammiferi e ha bisogno di un tempo lunghissimo di apprendimento per essere abbastanza autonomo. Al suo confronto, il cane e il gatto al momento della nascita sono molto più progrediti, camminano quasi subito e si orientano nell’ambiente. Forse perché l’uomo si deve ricordare già dalla nascita di essere dipendente, di avere bisogno di un accompagnamento; deve imparare bene, nella sua carne, che la vita non va autogestita ma va condivisa, intrecciata con gli altri, donata.

Questo è il primo segreto della pace: ricordarsi per sempre di essere figli, debitori della vita a Dio e ai genitori, debitori di affetto a molti; chi si ricorda di essere figlio, matura nel suo cuore la pace, perché vive pieno di gratitudine per quello che ha ricevuto ed è meno tentato di chiudersi nel proprio egoismo, di aggredire gli altri; anzi, sente il bisogno di rimanere aperto agli altri, di restituire ciò che gli è stato dato gratuitamente.

BON AN