FESTA DI SAN BIAGIO VESCOVO E MARTIRE
CEDARCHIS 9 febbraio
ORE 11.00 SANTA MESSA
OERR 14.30 VESPERI PROCESSIONE E BENEDIZIONE DELLA GOLA

Ci sono sofferenze che scavano nella persona come i buchi di un flauto,
e la voce dello spirito ne esce melodiosa. Brancati Vitaliano.
BIAGIO, vescovo di SEBASTE in Armenia, santo, martire. I suoi Atti, tardivi e leggendari, lo dicono medico, ma non sappiamo con quale fondamento. Sarebbe stato vescovo di Sebaste in Armenia e, secondo le diverse tradizioni, il suo martirio sarebbe avvenuto o sotto Diocleziano o sotto Licinio o, perfino, sotto Giuliano l’Apostata; l’opinione preferibile è per l’epoca di Licinio (307-323). Scoppiata la persecuzione, Biagio si allontanò dalla sua sede vescovile e andò a vivere in una caverna, dove guariva con un segno di croce gli animali ammalati. Scoperto da alcuni cacciatori in mezzo a un branco di bestie e denunziato al magistrato, venne catturato e rinchiuso in prigione, dove riceveva e sanava gli ammalati. Un giorno si recò da lui una donna, il cui figlio era sul punto di morire, essendoglisi conficcata in gola una lisca di pesce. La benedizione del santo lo risanò immediatamente. Fra tanti altri miracoli, operati anche durante le torture, merita particolare ricordo quello della vedova, alla quale un lupo aveva portato via un maialino. La donna, riavuta la sua bestia, in segno di riconoscenza portò dei cibi e delle candele al santo che, commosso, le disse: «Offri ognianno una candela alla chiesa che sarà innalzata al mio nome ed avrai molto bene e nulla ti mancherà». Biagio, subì la decapitazione. Il suo culto è dei più diffusi sia in Oriente sia in Occidente, sebbene, sembra, non si affermasse immediatamente dopo la sua morte. La festa è celebrata dagli orientali l’11 febbraio dagli occidentali il 3 o anche il 15 dello stesso mese. Numerose sono le chiese e gli oratori a lui dedicati in ogni parte del mondo cristiano: a Roma se ne contavano almeno cinque, tra cui la cappella ad caput seutæ presso la via Giulia. (Armellini, II, pp. 1265-68).
BENEDIZIONE DEL PANE
Noi ti glorifichiamo, Dio nostro Padre, per Gesù Cristo, tuo Figlio, che ha benedetto i cinque pani nel deserto e li ha moltiplicati per nutrire la folla affamata. Tu che in questo giorno di festa di San Biagio vescovo e martire, ci hai riuniti intorno alla tua mensa per spezzare con noi il pane della parola e della vita eterna, fa’ che impariamo a condividere anche il pane terreno, per gustare la gioia di un’autentica fraternità a lode e gloria del tuo nome. Per Cristo nostro Signore.
Amen.
BENEDIRÒ IL SIGNORE
Benedirò il Signore in ogni tempo, / sulla mia bocca la sua lode sempre avrò; / nel mio canto do gloria al Signore, / si rallegra il mio cuore in umiltà.
Ti benedirò, Signore, in ogni tempo, / canterò per te senza fine. / Se sarai con me, più nulla temerò / e avrò nel cuore la gioia.
Benedirò il Signore in ogni tempo, / il nome suo in eterno canterò; / io l’ho cercato e lui mi ha risposto, / dall’angoscia lui mi libererà. Rit.
Ti benedirò, Signore, in ogni tempo, / canterò per te senza fine. / Se sarai con me, più nulla temerò / e avrò nel cuore la gioia.
Se sarai con me, più nulla temerò / e avrò nel cuore la gioia.
Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Il Signore, che guida i nostri cuori nell’amore e nella pazienza di Cristo, sia con tutti voi.
E con il tuo spirito.
PER CHIEDERE PERDONO
– Signore Gesù, salvatore degli uomini, tu sei la Parola che guida i nostri passi. Signore, pietà!
– Cristo Gesù, salvatore degli uomini, tu sei la Parola che nutre la nostra speranza. Cristo, pietà!
– Signore Gesù, salvatore degli uomini, tu sei la Parola che guarisce i nostri cuori. Signore, pietà!
Dio onnipotente, abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Amen.
Gloria in ecxelsis Deo
Et in terra pax hominibus bonæ voluntatis. / Laudamus te. / Benedicimus te. / Adoramus te. / Glorificamus te. / Gratias agimus tibi propter magnam gloriam tuam. / Dòmine, Deus, Rex cœlèstis. Deus Pater omnipotens. / Dòmine Fili unigènite, Jesu Christe. / Dòmine Deus, Agnus Dei, Filius Patris. / Qui tollis peccata mundi, miserere nobis. / Qui tollis peccata mundi, suscipe deprecationem nostram. / Qui sedes ad dèxteram Patris, miserère nobis. / Quoniam tu solus Sanctus. / Tu solus Dominus. / Tu solus Altissimus: Jesu Christe, / Cun Sancto Spiritu, in gloria Dei Patris. Amen.
PREGHIAMO
Esaudisci, o Signore, la tua famiglia, riunita nel ricordo di San Biagio, e donaci pace e salute nella vita presente, per giungere alla gioia dei beni eterni. Per Cristo, nostro Signore. Amen.
PRIMA LETTURA
Meditiamo sulla chiamata del profeta Isaia. La sua piena disponibilità al Signore è stimolo ed esempio per tutti noi.
Dal libro del profeta Isaia (6,1-2.3-8)
Nell’anno in cui morì il re Ozìa, ho visto il Signore. Stava seduto sul suo trono, molto in alto. E il suo mantello scendeva giù e riempiva il tempio. Attorno a lui stavano esseri simili al fuoco. Gridavano l’un l’altro: “Santo, santo, santo è il Signore dell’universo: la sua presenza gloriosa riempie il mondo”. La loro voce faceva tremare il tempio dalle fondamenta e il fumo lo riempiva.
Allora gridai: “È finita! Sono morto. È finita perché sono un peccatore e ho visto con i miei occhi il Re, il Signore dell’universo! Ogni parola che esce dalla mia bocca e da quella del mio popolo è solo peccato”. Allora uno degli esseri fiammeggianti volò verso di me. Teneva in mano un carbone ardente preso, con le molle dal fuoco dell’altare. Toccò le mie labbra e disse: “Ecco, ho toccato le tue labbra con questo carbone ardente: la tua colpa è scomparsa, il tuo peccato è cancellato”. Sentii il Signore che diceva: “Chi manderò? Chi sarà il nostro messaggero?”. Io risposi: “Sono pronto! Manda me!”.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
SALMO RESPONSORIALE (dal Salmo 137) Quando siamo nella sofferenza e nella necessità, non cessiamo di rivolgerci al Signore e confidare in lui.
Rit. Cantiamo al Signore grande è la sua gloria.
Con tutto il cuore, Signore, ti voglio lodare, / a te voglio cantare davanti ai potenti. / Mi inchino al tuo tempio santo. Rit.
Ti rendo grazie, Signore, / per il tuo amore e la tua fedeltà. / Sei andato oltre le tue promesse, / al di là di ogni attesa. / Il giorno che ho gridato, tu mi hai risposto: / hai fatto rinascere in me il coraggio. Rit.
Ti lodino tutti i re della terra / quando udranno le tue parole. / Cantino, Signore, i tuoi voleri: / “Immensa è la gloria del Signore!”. Rit.
Contro l’ira dei miei nemici / stendi la mano, la tua destra mi salva. / Signore, tu farai questo per me, / non ha fine il tuo amore. / Non abbandonerai l’opera / che hai incominciato. Rit.
SECONDA LETTURA
San Paolo ricorda con fermezza il messaggio fondamentale che Cristo è risorto e si è mostrato vivo a molte persone.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinti (15,1-l1 forma breve)
Vi ho trasmesso, prima di tutto l’insegnamento che anch’io ho ricevuto: Cristo è morto per i nostri peccati, come é scritto nella Bibbia, ed é stato sepolto. È risuscitato il terzo giorno, come è scritto nella Bibbia, ed è apparso a Pietro. Poi è apparso ai dodici apostoli, quindi a più di cinquecento discepoli riuniti insieme.
La maggior parte di essi è ancora in vita, mentre alcuni sono già morti. In seguito è apparso a Giacomo, e poi a tutti gli apostoli. Dopo essere apparso a tutti, alla fine è apparso anche a me, benché io, tra gli apostoli, sia come un aborto. Questo è il messaggio che io e gli altri vi annunziamo.
E voi l’avete accettato.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
CANTO AL VANGELO
Alleluia, alleluia. Io vi ho scelti di mezzo al mondo, dice il Signore, perché andiate e portiate frutto, e il vostro frutto sia duraturo.
VANGELO
Il vangelo ci racconta la pesca miracolosa. Da quella pesca Pietro è chiamato da Cristo a diventare pescatore di uomini.
Dal vangelo secondo Luca (5,1-11)
Un giorno Gesù si trovava sulla riva del lago di Genésaret. Egli stava in piedi e la folla si stringeva attorno per poter ascoltare la parola di Dio. Vide allora sulla riva due barche vuote: i pescatori erano scesi e stavano lavando le reti. Gesù salì su una di quelle barche, quella che apparteneva a Simone, e lo pregò di riprendere i remi e di allontanarsi un po’ dalla riva. Poi si sedette sulla barca e si mise a insegnare alla folla. Quando ebbe finito di parlare, Gesù disse a Simone: “Prendi il largo e poi gettate le reti per pescare”. Ma Simone gli rispose: “Maestro, abbiamo lavorato tutta la notte senza prendere nulla; però, se lo dici tu, getterò le reti”. Le gettarono e subito presero una quantità così grande di pesci che le loro reti cominciarono a rompersi. Allora chiamarono i loro compagni che stavano sull’altra barca perché venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono di pesci le due barche a tal punto che quasi affondavano. Appena si rese conto di quel che stava accadendo, Simon Pietro si gettò ai piedi di Gesù dicendo: “Allontanati da me, Signore, perché io sono un peccatore”. In effetti Pietro e i suoi compagni, Giacomo e Giovanni, figli di Zebedéo, e tutti quelli che erano con lui erano rimasti sconvolti per la straordinaria quantità di pesci che avevano preso. Ma Gesù disse a Simone: “Non temere, d’ora in poi tu sarai pescatore di uomini”. Essi allora riportarono le barche verso riva, abbandonarono tutto e seguirono Gesù.
Parola del Signore. Lode a te, o Cristo.
PROFESSIONE DI FEDE
Io credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio, Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.
PREGHIERA DEI FEDELI
Signore, tu sei un Dio che realizza più di quello che possiamo immaginare e conduce per sentieri nuovi. A te, pieni di speranza, diciamo:
Ascolta, Signore Dio, la nostra preghiera!
1. Ti preghiamo per tutti noi cristiani: fa’ che mostriamo compassione per chi è sofferente e malato e soccorriamo chi si trova nelle difficoltà. Preghiamo…
2. Ti preghiamo per tutte le persone che lavorano negli ospedali: siano piene di rispetto e di delicatezza verso i malati. Preghiamo…
3. Padre, dona ai bambini tutto l’affetto e le cure necessarie per affrontare la vita con serenità. Trovino genitori disposti a collaborare con Dio e a trasmettere la fede in Gesù Cristo. Preghiamo…
4. Padre, dona forza e coraggio a quelli che si impegnano per gli altri. Sostieni coloro che visitano i malati, che fanno compagnia agli anziani e quelle famiglie che ospitano adolescenti in difficoltà. Preghiamo…
(Diciamo insieme) Liberaci, Signore, dalla presunzione di sapere ciò che è meglio per noi. Ascolta le nostre invocazioni, guarda più al cuore che alle parole. La preghiera porti luce nella nostra vita e orienti al bene gli smarriti e i dubbiosi. Per Cristo nostro Signore. Amen.
HAI DATO UN CIBO
1. Hai dato un cibo a noi, Signore, \ germe vivente di bontà. \ Nel tuo Vangelo, o buon pastore, \ sei stato guida di verità.
Grazie diciamo a te, Gesù! \ Resta con noi, non ci lasciare: \ sei vero amico solo tu!
2. Alla tua mensa accorsi siamo, \ pieni di fede nel mister. \ O Trinità, noi t’invochiamo: \ Cristo sia pace al mondo inter.
SULLE OFFERTE
Scenda come rugiada la tua benedizione, Signore, sull’offerta che ti presentiamo e ci confermi nella fede che il santo martire Biagio testimoniò a prezzo della sua vita. Per Cristo il nostro Signore.
Amen.
Il Signore sia con voi. E con il tuo spirito.
In alto i nostri cuori. Sono rivolti al Signore.
Rendiamo grazie al Signore il nostro Dio.
È cosa buona e giusta.
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo il Signore nostro. Nella festosa assemblea dei santi risplende la tua gloria, e il loro trionfo celebra i doni della tua misericordia. Nella vita di san Biagio ci offri un esempio, nell’intercessione un aiuto, nella comunione di grazia un vincolo di amore fraterno. Confortati dalla sua testimonianza, affrontiamo il buon combattimento della fede, per condividere al di là della morte la stessa corona di gloria. Per questo, uniti agli Angeli e agli Arcangeli e a tutti ì santi del cielo, cantiamo senza fine l’inno della tua lode…
Sanctus, sanctus, sanctus Dòminus Deus Sabaoth. Pleni sunt cœli et terra gloria tua. Hosanna in excelsis. Benedictus qui venit in nomine Dòmini. Hosanna in excelsis.
(Preghiamo insieme) Ricordati, Padre, della tua Chiesa diffusa su tutta la terra: rendila perfetta nell’amore in unione con il nostro papa Francesco, il nostro vescovo Riccardo, i presbiteri i diaconi. Ricordati dei nostri fratelli e sorelle, che si sono addormentati nella speranza della risurrezione e, nella tua misericordia, di tutti i defunti: ammettili alla luce del tuo volto. Di noi tutti abbi misericordia: donaci di aver parte alla vita eterna, insieme con la beata Maria, Vergine e Madre di Dio, san Giuseppe, suo sposo, gli apostoli e tutti i santi, che in ogni tempo ti furono graditi, e in Gesù Cristo tuo Figlio canteremo la tua lode e la tua gloria.
PATER NOSTER
Pater noster, qui es in cælis: santificetur nomen tuum: advèniat regnum tuum; fiat volùntas tua, sicut in cælo, et in terra. Panem nostrum cotidianum da nobis hòdie; et dimitte nobis dèbita nostra, sicut et nos dimìttimus debitoribus nostris; et ne nos inducas in tentationem, sed libera nos a malo.
AGNUS DEI
Agnus Dei qui tollis peccata mundi, miserere nobis. Agnus Dei qui tollis peccata mundi, miserere nobis. Agnus Dei qui tollis peccata mundi, dona nobis pacem.
TU SEI LA MIA VITA
Tu sei la mia vita, altro io non ho. \ Tu sei la mia strada la mia verità. \ Nella tua parola io camminerò, \ finché avrò respiro, fino a quando tu vorrai. \ Non avrò paura, sai, se tu sei con me: \ io ti prego resta con me.
Credo in te Signore nato da Maria, \ figlio eterno e santo, uomo come noi. \ Morto per amore, vivo in mezzo a noi: \ una cosa sola con il Padre e con i tuoi \ fino a quando, io lo so, tu ritornerai \ per aprirci il regno di Dio.
Tu sei la mia forza, altro io non ho \ tu sei la mia pace, la mia libertà. \ Niente nella vita ci separerà \ so che la tua mano forte non mi lascerà. \ So che da ogni male tu mi libererai \ e nel tuo perdono vivrò.
Padre della vita noi crediamo in te. \ figlio salvatore, noi speriamo in te. \ Spirito d’amore vieni in mezzo a noi. \ Tu da mille strade ci raduni in unità. \ E per mille strade poi, dove tu vorrai, \ noi saremo il seme di Dio.
PREGHIERA A SAN BIAGIO
O glorioso S. Biagio che rivolgendo a Dio una devota preghiera, hai ridato la salute ad un bambino morente, ottienici di sperimentare l’efficacia del tuo patrocinio in tutti i nostri mali, sia del nostro fisico che della nostra anima.
Insegnaci a dominare i nostri istinti che ci portano a stare male con noi stessi, con gli altri e con Dio. Aiutaci a scoprire il dono del perdono che ci viene dato da Dio attraverso la sua Chiesa con il sacramento della riconciliazione. Insegnaci ad usare il dono della parola per testimoniare e difendere le verità ed i valori della Fede insegnate da Gesù con il Vangelo e mai per togliere l’amore a Dio, e il buon nome al prossimo. Amen.
BENEDIZIONE
Dio nostro Padre, che ci ha riuniti per celebrare oggi la festa di San Biagio vi benedica e vi protegga, e vi confermi nella sua Pace.
Amen.
Cristo Signore, che ha manifestato in San Biagio la forza rinnovatrice della Pasqua, vi renda autentici testimoni del suo Vangelo. Amen.
Lo Spirito Santo, che in San Biagio ci ha offerto un segno di solidarietà fraterna, vi renda capaci di attuare una vera comunione di fede e di amore nella sua Chiesa. Amen.
E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio † e Spirito Santo, discenda su di voi, e con voi rimanga sempre. Amen.
L’invito che Gesù rivolge a Simone di tornare a gettare le reti in mare in pieno giorno, dopo che la notte lui e gli altri suoi compagni pescatori non avevano preso nulla, è senza senso: un momento meno adatto alla pesca non c’è. Eppure Simone gli dà retta: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti»; lui sa che l’invito di Gesù è una missione impossibile, ma si fida di lui. E le reti si riempiono. Chi segue la parola di Gesù, che a volte sembra illogica, riempie le reti della propria esistenza, sente che la vita ha senso. La parola di Gesù è davvero alta ed esigente, tanto da apparire a volte impossibile da seguire: pensiamo solo al comando di perdonare sempre anziché vendicarci, all’invito ad abbandonarci alla provvidenza anziché affannarci, alla richiesta di prendere ogni giorno la croce anziché evitarla. Sono esigenze grandi, che possono apparire contrarie al buon senso, come gettare le reti in mare in pieno giorno.
Eppure, quando abbiamo il coraggio di fidarci di questa parola, come fa Simone, ci rendiamo conto che non c’è da pentirsene. La Parola di Dio non è un prontuario per la soluzione di tutti i problemi della vita quotidiana; è piuttosto un gesto d’amore di Dio, che vuole farci capire in tutti i modi — ora con il tono della tenerezza ora con quello della severità — di esserci vicino, di essere in cammino con noi. Il vangelo è come la stella polare per chi naviga nelle notti serene, nei momenti di gioia, o come la bussola per chi naviga nella nebbia e nelle tempeste, nei momenti di dolore. Se non prendessimo a bordo il vangelo, in quella navigazione a volte complicata che è la nostra vita, rischieremmo spesso il naufragio. Quando la navigazione è tranquilla, senza la stella polare della parola di Gesù rischiamo di cadere nella superficialità e nella frivolezza; e quando invece la navigazione è faticosa, senza la bussola della parola di Gesù rischiamo di cadere nell’affanno e nella disperazione. Senza il vangelo, saremmo come naviganti che perdono i punti di riferimento.
Ma vorrei notare un particolare, una reazione illogica di Pietro. Quando torna a riva da Gesù, invece di ringraziarlo per il buon consiglio che gli aveva dato, dice: «Allontanati da me, perché sono un peccatore». Che cosa c’entra? Gesù non gli aveva detto di confessarsi, anzi non gli aveva nemmeno chiesto se lui fosse un santo o un peccatore. Per capire la reazione di Pietro e la sua strana confessione, bisogna pensare che nel Vangelo di Luca è la prima volta che Gesù incontra Pietro. Lui aveva forse sentito parlare di Gesù e magari gli avevano anche detto che era un uomo speciale, che sapeva fare miracoli e sapeva leggere nel cuore e nella mente. Ma una cosa è sentire parlare bene di una persona, un’altra cosa è incontrarla e vedere che davvero è una persona particolare. Ecco la differenza: Pietro ora «sa», perché lo ha sperimentato, che Gesù è una persona speciale e che vuole il bene degli uomini, anzi vuole proprio il bene di Pietro e dei suoi compagni pescatori. E davanti a questa bontà, di fronte a questo gesto così generoso di Gesù, Pietro misura tutta la sua povertà interiore, le sue chiusure di cuore, la sua cattiveria. Ecco perché dice: «Allontanati, sono un peccatore»; come dire: «Io non sono degno di starti vicino, di ricevere i tuoi benefici; tu non sai con chi hai a che fare, non sai che io sono uno pieno di difetti».
È ancora più stupefacente la risposta di Gesù a Pietro: «Non temere, d’ora in poi sarai pescatore di uomini». Notiamo i tempi dei verbi. Pietro dice: «Allontanati da me, perché sono un peccatore». I due verbi che usa sono al tempo presente; uno è imperativo e l’altro indicativo. Gesù invece dice: «D’ora in poi sarai pescatore di uomini», al futuro. Certo, Pietro sarà ancora «peccatore» in futuro — addirittura rinnegherà Gesù tre volte — ma diventerà davvero «pescatore» di uomini, il primo degli apostoli. La scena era cominciata con la grande fiducia di Pietro in Gesù, al punto che gli ha obbedito in quello strano consiglio di pescare in pieno giorno; ed è finita con la grande fiducia di Gesù in Pietro; lui guarda avanti, dà fiducia, dice anche a noi di «non temere», di tirare fuori i nostri doni, di andare al largo nel mare della vita, di non fermarci a sguazzare a riva, per rendere questo mondo migliore di come è ora.