5a DOMENICA DI QUARESIMA anno C 6 aprile 2025

«Il primo servizio che si deve al prossimo è quello di ascoltarlo.
Chi non sa ascoltare il fratello ben presto non saprà più ascoltare Dio;
anche di fronte a Dio sarà sempre lui a parlare». D. Bonhoeffer
LA CROCE CI INVITA A NON CONDANNARE
Una donna adultera è condotta presso Gesù dagli avversari, per metterlo in difficoltà e accusarlo. Ma il Maestro scrive per terra. Cosa scrive? Non lo sappiamo, forse parole di perdono. Quando egli afferma che chi è senza peccato può scagliare le pietre per lapidarla, tutti vanno via, dal più grande al più piccolo. Nessuno può condannare un’altra persona; e Gesù la perdona. Di lui, invece, nessuno avrà pietà.
La Quaresima ci insegna a non gettare la croce sui fratelli e le sorelle, ma a lasciarci guidare da essa, per imparare ad amare.
Preghiamo. Signore Gesù togli dalle nostre mani le pietre del giudizio contro i fratelli e le sorelle che sbagliano ed insegnaci ad aprirle per abbracciarli con infinito amore. Amen.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
La grazia, la misericordia e la pace di Dio nostro Padre e di Gesù Cristo nostro Salvatore siano con tutti voi. E con il tuo spirito.
PER CHIEDERE PERDONO
Invito all’atto penitenziale: O Dio, nessuno di noi è senza peccato. Ma tu non sei disposto a condannare e a castigare. Tu ci offri la tua misericordia. Per questo riconosciamo la durezza del nostro cuore.
Signore Gesù, ci sentivamo forti nell’accusare gli altri per apparire giusti e contestare le tue proposte; è facile condannare i fratelli per convincersi di essere senza peccato; tu sei grande nell’amore: abbi pietà di noi. Signore pietà!
Cristo Gesù, non siamo senza peccato, e ora, davanti a te, avvertiamo il peso enorme della pietra che teniamo in mano e non riusciamo più a lanciarla; tu sei fedele alla tua bontà: abbi pietà di noi. Cristo pietà!
Signore Gesù, tu non condanni e anzi ci confermi che siamo liberi; ci chiedi di non peccare più per non sprecare il tuo dono; tu sei il volto della misericordia del Padre: abbi pietà di noi. Signore Pietà!
(Diciamo assieme) Dio di tenerezza e di bontà, tu allontani da noi il nostro peccato e continui a offrirci il tuo amore anche se siamo caduti di nuovo. Che tu sia benedetto per i secoli dei secoli. Amen
Non si dice il Gloria.
PREGHIAMO
Dio di bontà, che rinnovi in Cristo tutte le cose, davanti a te sta la nostra miseria: tu che hai mandato il tuo Figlio unigenito non per condannare, ma per salvare il mondo, perdona ogni nostra colpa e fa’ che rifiorisca nel nostro cuore il canto della gratitudine e della gioia. Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo figlio che è Dio e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
PRESENTAZIONE
DELLA PAROLA DI DIO
«Dio è più grande del nostro cuore»: queste parole dell’apostolo Paolo ci fanno comprendere le letture di questa domenica. Quando ogni via d’uscita sembra impossibile a causa del nostro peccato, Dio ci apre un nuovo avvenire. Ecco perché siamo radunati: per lasciarci sorprendere ogni volta dai gesti e dalle parole di Gesù.
PRIMA LETTURA
Dal libro del profeta Isaia (43,16-21)
Così dice il Signore: «Io ho aperto una via nel mare, una strada tra le acque profonde; ho fatto partire carri e cavalli, esercito e soldati. Essi sono a terra, non possono rialzarsi; si sono spenti come un lumino e si sono consumati. Ora io vi dico: Non pensate più ai fatti trascorsi, non badate più al passato. Fra poco farò qualcosa di nuovo, anzi ho già cominciato, non ve ne accorgete? Costruisco una strada nel deserto, faccio scorrere fiumi nella steppa. Persino le bestie selvagge, sciacalli e struzzi mi loderanno, perché avrò fatto scorrere acqua nel deserto, e fiumi nella steppa per dissetare il mio popolo che ho scelto. E questo popolo che ho plasmato per me celebrerà le mie lodi».
Parola di Dio. Rendiamo Grazie a Dio.
SALMO RESPONSORIALE (dal Salmo 125)
Rit. Grandi cose ha fatto il Signore per noi.
Quando il Signore cambiò le sorti di Sion / ci sembrava di sognare. / La nostra bocca si riempiva di canti, / la nostra lingua di grida di gioia. Rit.
Allora dicevano i popoli: / «Grandi cose ha fatto per loro il Signore». / Sì, il Signore ha fatto grandi cose per noi / ed eravamo pieni di gioia. Rit.
Cambia ancora, Signore, le nostre sorti / come risvegli i torrenti nel deserto. / Chi semina nel pianto / mieterà nella gioia! Rit.
Nell’andare, cammina piangendo / e getta le sementi, / nel tornare, canta festoso / e porta a casa il raccolto. Rit.
SECONDA LETTURA
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi (3,8-14)
Tutto è una perdita di fronte al vantaggio di conoscere Gesù Cristo, il mio Signore. Per lui ho rifiutato tutto questo come cose da buttar via per guadagnare Cristo, per essere unito a lui nella salvezza. Questa salvezza non viene dall’ubbidienza alla legge, ma si ottiene per mezzo della fede in Cristo, e che Dio dà a coloro che credono. Voglio solo conoscere Cristo e la potenza della sua risurrezione. Voglio soffrire e morire in comunione con lui, per giungere anch’io alla risurrezione dai morti. Io non sono ancora arrivato al traguardo, non sono ancora perfetto! Continuo però la corsa per tentare di afferrare il premio, perché anch’io sono stato afferrato da Cristo Gesù. Fratelli miei, io non penso davvero di avere già conquistato il premio. Faccio una cosa sola: dimentico quel che sta alle mie spalle e mi slancio verso quel che mi sta davanti. Continuo la mia corsa verso il traguardo per ricevere il premio della vita alla quale Dio ci chiama per mezzo di Gesù Cristo.
Parola di Dio. Rendiamo Grazie a Dio.
CANTO AL VANGELO
Gloria e lode a te Cristo Signore.
Io non voglio la morte del peccatore,
ma che si converta e viva.
VANGELO
Dal vangelo secondo Giovanni (8,1-11)
Gesù andò al monte degli Ulivi. La mattina presto tornò al tempio, e il popolo si affollò attorno a lui. Gesù si mise seduto, e cominciò a insegnare. I maestri della legge e i farisei portarono davanti a Gesù una donna sorpresa in adulterio e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa mentre tradiva suo marito. Nella sua legge Mosè ci ha ordinato di uccidere queste donne infedeli a colpi di pietra. Tu, che cosa ne dici?». Parlavano così per metterlo alla prova: volevano avere pretesti per accusarlo. Ma Gesù guardava in terra, e scriveva col dito nella polvere. Quelli però insistevano con le domande. Allora Gesù alzò la testa e disse: «Chi tra voi è senza peccati, scagli per primo una pietra contro di lei». Poi si curvò di nuovo a scrivere in terra. Udite queste parole, quelli se ne andarono uno dopo l’altro, cominciando dai più anziani. Rimase soltanto Gesù, e la donna che era là in mezzo. Gesù si alzò e le disse: «Dove sono andati? Nessuno ti ha condannata?». La donna rispose: «Nessuno, Signore». Gesù disse: «Neppure io ti condanno. Va, ma d’ora in poi non peccare più!».
Parola del Signore. Lode a te, o Cristo.
PROFESSIONE DI FEDE
Io credo in Dio Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio, Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.
preghiera dei fedeli
Gesù, che aveva annunciato la buona novità del perdono di Dio, è stato costretto a fare da giudice e ad applicare la legge contro una peccatrice. Ma Dio ha dato a Gesù coraggio e saggezza perché quella donna fosse salvata. Diciamo insieme:
O Padre, mostraci il tuo amore!
1. Signore, ti preghiamo per il papa Francesco, dona a lui il coraggio di essere sempre un pastore buono che insegna la via del vangelo e della fratellanza. Ti preghiamo…
2. Signore, vogliamo pregarti per i nostri familiari, gli amici, per tutti quelli che aspettano da noi affetto. Noi sappiamo che tu vuoi che siamo per loro una luce del tuo sorriso. Fa’ che non deludiamo né te né loro. Ti preghiamo…
3. Signore, sostieni tutte le persone che riconoscono gli sbagli commessi. Dona loro qualcuno che li aiuti ad uscire dal male e a tornare a te. Ti preghiamo…
4. Signore, è difficile vincere la tentazione dell’egoismo. È difficile accettare di sacrificarsi per gli altri. Fa’ che scopriamo la gioia di offrire parole e gesti di bontà. Ti preghiamo…
(Diciamo insieme) Padre, tu ci perdoni settanta volte sette. Insegnaci a fare altrettanto se qualcuno ci complica la vita con i suoi errori. E fa’ che ovunque si raduna la comunità dei battezzati, là si renda presente un segno vivo della tua misericordia e della tua bontà. Per Cristo nostro Signore. Amen.
SULLE OFFERTE
Esaudisci, Signore, le nostre preghiere: tu che ci hai illuminati con gli insegnamenti della fede, trasformaci con la potenza di questo sacrificio. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Il Signore sia con voi. E con il tuo spirito.
In alto i nostri cuori. Sono rivolti al Signore.
Rendiamo grazie al Signore il nostro Dio.
È cosa buona e giusta.
Condividiamo la gioia della donna che nel tempio rimane sola con il tuo Figlio: la misera e la Misericordia, l’umanità peccatrice e Dio sempre pronto al perdono la creatura fragile e il Creatore che le ridona vita. Gesù accetta la sfida di quanti lo mettono alla prova, e offre a tutti una parola che chiede la conversione per non diventare facili accusatori degli altri e riconoscere invece l’occasione di cambiare vita, l’opportunità per non condannare ma cercare la salvezza che tu offri, o Padre, in Gesù, il volto umano della misericordia divina. Nessuno di noi è senza peccato, ma tu offri a tutti la possibilità di convertirsi, riconoscendo che ci offri il perdono e ci chiedi di usare bene questo tesoro infinito. Gesù rivela il tuo progetto d’amore, e le sue parole ci riempiono di consolazione di speranza. In comunione con ogni uomo che si riconosce salvato, manifestiamo nel canto la nostra gioia: Santo…
(Preghiamo insieme)Guarda, con benevolenza, Padre clementissimo coloro che ricongiungi a te nel sacrificio del tuo Figlio, e fa’ che, partecipando all’unico pane e all’unico calice, per la potenza dello Spirito Santo, siano riuniti in Cristo in un solo corpo che non conosca divisione e discordia. Custodisci tutti noi in comunione di fede e di amore con il nostro papa Francesco e il nostro vescovo Riccardo.Aiutaci ad attendere insieme l’avvento del tuo regno fino al giorno in cui staremo davanti a te, santi tra i santi, nella dimora del cielo, con la beata Maria, Vergine e madre di Dio, gli apostoli e i tutti i santi, con i nostri fratelli e sorelle defunti che affidiamo alla tua misericordia. Allora, liberati ormai dalla ferita della colpa e fatti pienamente nuova creatura canteremo con gioia l’inno di ringraziamento che sale a te dal tuo Cristo vivente in eterno.
AL PADRE NOSTRO:
Con cuore di figli e di fratelli ci rivolgiamo a Colui che è il Padre di tutti, perché faccia cadere dalle nostre mani le pietre di condanna e trasformi i nostri cuori. Diciamo insieme: Padre nostro…
SCAMBIO DI PACE
L’esclusione, la condanna senza appello, la giustizia sommaria minano qualsiasi possibilità di pace. Il nostro gesto dica l’impegno a improntare le nostre relazioni alla mitezza, al dialogo, alla benevolenza, per cercare di comprendere le ragioni degli altri.
DOPO LA COMUNIONE
Dio onnipotente, concedi a noi tuoi fedeli di essere sempre inseriti come membra vive nel Cristo, poiché abbiamo comunicato al suo corpo e al suo sangue. Per Cristo nostro Signore. Amen.
BENEDIZIONE
– Dio, che ha condotto Israele alla terra promessa, conduca voi alla luce del vero e del bene. Amen.
– Cristo, che ci riconcilia con Dio, vi accompagni nel cammino di conversione fino al pieno ritorno nella casa del Padre. Amen.
– Lo Spirito Santo, che trasforma i cuori di pietra in cuori di carne, susciti in voi una profonda nostalgia della dignità filiale. Amen.
– E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio † e Spirito Santo, discenda su di voi, e con voi rimanga sempre. Amen.
Il perdono che libera
In questa Quaresima ogni domenica ci è stata data una buona notizia: si può vincere la tentazione e la rassegnazione; si può vedere, oltre le croci, la gloria di cui Dio ci fa partecipi; si può confidare nella pazienza di Dio; si può sempre tornare a casa dal Padre; si deve credere che Dio non vuole la morte di noi peccatori, ma la nostra conversione e la nostra vita. Gesù è venuto a rivelarci il volto e il cuore di Dio: Dio è il Padre sovrabbondante d’amore, e la sua misericordia non ha limiti. Per Dio Padre nessuno è irrecuperabile, senza speranza, inchiodato al suo passato, da buttare. In Dio sempre e comunque si può trovare rifugio: la sua casa per ognuno di noi è sempre aperta. Dio non confonde il bene con il male. La sua misericordia ci spinge alla consapevolezza e alla responsabilità, chiamandoci a conversione. In Dio abbiamo una mano che ci solleva, che ci aiuta a superare il nostro male. L’insistere di Gesù sulla misericordia senza limiti di Dio e il suo comportamento di accoglienza dei peccatori urtano sempre con i moralisti, le persone rigide, come il figlio maggiore della parabola che abbiamo ascoltato domenica scorsa, i quali pensano che servire Dio sia questione di opere che meritano necessariamente ricompensa. E, dunque, chi non è ligio a tali opere non solo non merita ricompensa, ma deve essere condannato a pene. Invece, il tema centrale di tutta la Liturgia della Parola di oggi è proprio l’incontro con Gesù che non si eleva a giudice, ma che ci afferra nel profondo per cambiare la nostra esistenza. Questa forza ha un nome: “perdono”. Il perdono diventa responsabilità. È l’energia di cui ha bisogno la nostra umanità per non diventare vittima della violenza che può distruggerci. Neanch’io ti condanno; va e d’ora in poi non peccare più». Nel gesto del perdono che Gesù accorda alla donna peccatrice, condannata da uomini altrettanto peccatori, in base alla legge di Mosè, traspare che Dio non vuole la morte del peccatore ma che egli si converta e viva (Ez 33,11). Un Dio che invita a chiudere col passato e apre prospettive per un futuro nuovo. La scena è descritta nel vangelo di Giovanni. Si tratta di un processo pubblico il cui esito è scontato: «Maestro, questa donna è stata sorpresa…». È già tutto chiaro e regolare: c’è un fatto accertato da testimoni affidabili, conoscitori della legge, gente onorata, scribi e farisei, e la legge parla chiaro! È un caso così “chiaro” che, se Gesù non è d’accordo, vuol dire che è proprio un sovvertitore sociale e religioso. Gesù non discute nè della legge nè della donna: la trasgressione è evidente e la sentenza è secondo legge. Egli però cerca un’altra via di soluzione del caso. Che differenza c’è tra la donna e i suoi accusatori? Non sono anch’essi peccatori, bisognosi di perdono come lei? E se Dio trattasse loro come loro stanno trattando quella donna, anch’essi sarebbero condannati e non salvati. Gli accusatori non hanno capito il significato di quello scrivere di Gesù sulla polvere, cosicché, di fronte alle loro insistenze perché anch’egli si pronunciasse, Gesù spiega a chiare lettere: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei». Quelli cominciarono ad allontanarsi senza pronunciare la condanna ed eseguire la sentenza. Circondati dalla folla rimangono Gesù e la donna salvata da condanna certa. La parola finale di Gesù illumina tutta la scena. È il “Signore” che dice «Neanch’io ti condanno, va’ e d’ora in poi non peccare più». È sì l’assoluzione, ma essa impegna la donna per il futuro: la misericordia di Dio è concessa perché eviti di peccare in futuro. Il perdono di Dio è dato senza condizioni e tale perdono corrisponde a una chiamata alla vita nuova e alla salvezza.
informazioni interparrocchiali
MARTEDÌ 8 aprile 2025
ARTA: ORE 18.00 XXX DI LIANA COLLEDANI
venerdÌ 11
alzeri: via crucis ore 15.00
DOMENICA DELLE PALME: 13 APRILE
BENEDIZIONE DELL’ULIVO – LE MESSE SARANNO CELEBRATE CON L’ORARIO DOMENICALE
ARTA: ADORAZIONE AL SANTISSIMO DALLE ORE 15.00 ALLE ORE 16.30 ANIMATA DA BRUNO TEMIL.
alle ore 17:30 nella Pieve di san Martino di Rivalpo-Valle, concerto quaresimale e pasquale con il coro G. Peresson di Arta e il Gruppo Polifonico Harmoniæ di Spilimbergo