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4a DOMENICA DI QUARESIMA  anno C 30 marzo 2025

Sito della collaborazione: cpsanpietroincarnia.it

Chi non riesce a perdonare, distrugge il ponte su cui dovrà passare.

LA CROCE RIVELA L’AMORE DEL PADRE

Ogni gesto di perdono fa risorgere la persona, che ha sbagliato, dalle sue povertà, e la lancia verso uno scenario nuovo, verso una rinascita. Il padre, che ha generato il figlio, ora lo rigenera, accogliendolo quando torna misero e lacero; così fa Dio con noi quando, dopo errori e mancanze, ci rimette in gioco sulle vie della risurrezione.

La Quaresima è il percorso che va dalla tristezza alla vita nuova e alla gioia.

(Diciamo assieme) Signore, condizionati dai nostri errori, che ci rendono laceri e poveri, dimentichiamo che il tuo amore è più grande dei nostri peccati e che tu ci aspetti sempre per perdonarci e abbracciarci. Amen.

          Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirto Santo. Amen.

La grazia, la misericordia e la pace di Dio nostro Padre e di Gesù Cristo nostro Salvatore siano con tutti voi. E con il tuo spirito.

          PER CHIEREDE PERDONO

Invito all’atto penitenziale: O Padre, quando ci allontaniamo da te tu non ci abbandoni al nostro destino. Continui ad attenderci e quando torniamo non prepari i tuoi rimproveri, ma fai festa.

– Signore Gesù, ci siamo alzati per camminare verso la casa del Padre; gli diremo che abbiamo peccato perché siamo certi che il suo amore è più grande del male che ci ha allontanato da lui; tu abbi pietà di noi. Signore pietà!

– Cristo Gesù, anche se riconosciamo di non essere figli fedeli all’amore del Padre, già ora pregustiamo la festa che lui ha pensato per noi fin dal primo momento in cui ci siamo allontanati; tu abbi pietà di noi. Cristo pieta!

– Signore Gesù, insieme con il Padre che esce a convincere nostro fratello più grande, vogliamo uscire anche noi e chiedergli perdono se lo abbiamo scandalizzato con le nostre scelte; tu abbi pietà di noi. Signore pietà!

(Diciamo assieme) Niente e nessuno, o Padre, ci può separare dal tuo amore. Neanche il nostro peccato, neanche la nostra ingratitudine. Perché tu sei il Dio della vita e della gioia ed è triste vivere lontano da te. Che tu sia benedetto nei secoli dei secoli. Amen.

Non si dice il Gloria.

PREGHIAMO

O Dio, Padre buono e grande nel perdono, accogli nell’abbraccio del tuo amore tutti i figli che tornano a te con animo pentito; ricoprili delle splendide vesti di salvezza, perché possano gustare la gioia nella cena pasquale dell’Agnello (Cristo). Egli è Dio e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

PRESENTAZIONE DELLA PAROLA DI DIO

La storia e la nostra esperienza umana sembrano essere sempre in grado di fornirci esempi di quanto il male, l’ingiustizia e la sofferenza possano essere profondamente radicati nella nostra vita. Gesù non accetta però di ribattere rimanendo allo stesso livello. Al posto di proporre semplici modelli umani di bontà, o paventare minacce di punizioni, ci rivela un’immagine di Dio. Essa ci mostra che in qualunque miseria noi possiamo cadere, c’è sempre un Padre misericordioso che ci attende a braccia aperte e ci ama al di là di qualsiasi nostra colpa. Unica condizione a tutto ciò è che crediamo alla potenza del Suo perdono.

PRIMA LETTURA

Dal libro di Giosuè (5,9.10-12)

Il Signore disse a Giosuè: «Oggi io vi ho liberati dal disonore che durava fin dal tempo dell’Egitto».

Gli Israeliti si accamparono in Galgala e celebrarono la Pasqua nella pianura di Gerico il quattordici del mese, verso sera. Il giorno dopo la Pasqua, per la prima volta mangiarono i prodotti di quella terra: pani non lievitati e grano abbrustolito. Da quel giorno, quando per la prima volta mangiarono i frutti della terra, la manna cessò. Così da allora in poi, gli Israeliti cominciarono a cibarsi dei prodotti della terra di Canaan.

Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE (dal Salmo 33) .

Rit. Gustate e vedete com’è buono il Signore.

Benedirò il Signore in ogni tempo: \ sulle mie labbra sempre la sua lode. \ Io voglio gloriarmi del Signore: \ gli umili udranno e saranno felici. Rit.

Celebrate con me il Signore perché è grande, \ esaltiamo tutti insieme il suo Nome. \ Ho cercato il Signore e m’ha risposto, \ da tutti i timori m’ha liberato. Rit.

Chi guarda a lui diventa raggiante, \ dal suo volto svanisce la vergogna. \ Se un povero grida, il Signore lo ascolta, \ lo libera da tutte le sue angustie. \ L’angelo del Signore veglia su chi lo teme \ e lo salva da ogni pericolo. Rit.

SECONDA LETTURA

Dalla seconda lettera di san Paolo ai Corinzi. (5,17-21)

Quando uno è unito a Cristo é una creatura nuova: le cose vecchie sono passate; tutto è diventato nuovo. E questo viene da Dio che ci ha riconciliati con sé per mezzo di Cristo e ha dato a noi l’incarico di portare altri alla riconciliazione con lui. Così Dio ha riconciliato il mondo con sé per mezzo di Cristo: perdona agli uomini i loro peccati e ha affidato a noi l’annunzio della riconciliazione. Quindi, noi siamo ambasciatori inviati da Cristo, ed è come se Dio stesso esortasse per mezzo nostro. Vi supplichiamo da parte di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. Cristo non ha mai commesso peccato, ma Dio lo ha caricato del nostro peccato per riabilitarci dinanzi a sé per mezzo di lui.

Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.

CANTO AL VANGELO

Gloria e lode a te Cristo Signore.

Mi alzerò e andrò da mio Padre e gli dirò: padre, ho peccato contro il cielo e contro di te!

VANGELO

Dal vangelo secondo Luca. (15, 1-3.11-32)

Gli agenti delle tasse e altre persone di cattiva reputazione si avvicinavano a Gesù per ascoltarlo. Ma i farisei e i maestri della legge lo criticavano per questo. Dicevano: «Quest’uomo tratta bene la gente di cattiva reputazione e va a mangiare con loro».

Allora Gesù raccontò anche questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane disse a suo padre: “Padre, dammi subito la mia parte d’eredità”. Allora il padre divise il patrimonio tra i due figli. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane vendette tutti i suoi beni e con i soldi ricavati se ne andò in un paese lontano. Là, si abbandonò a una vita disordinata e così spese tutti i suoi soldi. Ci fu poi in quella regione una grande carestia, e quel giovane non avendo più nulla si trovò in grave difficoltà. Andò allora da uno degli abitanti di quel paese e si mise alle sue dipendenze. Costui lo mandò nei campi a fare il guardiano dei maiali. Era talmente affamato che avrebbe voluto sfamarsi con le ghiande che si davano ai maiali, ma nessuno gliene dava. Allora si mise a riflettere sulla sua condizione e disse: “Tutti i dipendenti di mio padre hanno cibo in abbondanza. Io, invece, sto qui a morire di fame. Ritornerò da mio padre e gli dirò: Padre ho peccato contro Dio e contro di te. Non sono più degno di essere considerato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi dipendenti”. Si mise subito in cammino e ritornò da suo padre. Era ancora lontano dalla casa paterna, quando suo padre lo vide e, commosso, gli corse incontro. Lo abbracciò e lo baciò. Ma il figlio gli disse: “Padre, ho peccato contro Dio e contro di te. Non sono più degno di essere considerato tuo figlio”. Ma il padre ordinò subito ai suoi servi: “Presto, andate a prendere il vestito più bello e fateglielo indossare. Mettetegli l’anello al dito e dategli un paio di sandali. Poi prendete il vitello, quello che abbiamo ingrassato, e ammazzatelo. Dobbiamo festeggiare con un banchetto il suo ritorno, perché questo mio figlio era per me come morto e ora è tornato in vita, era perduto e ora l’ho ritrovato”. E cominciarono a far festa. Il figlio maggiore, intanto, si trovava nei campi. Al suo ritorno, quando fu vicino alla casa sentì un suono di musiche e di danze. Chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa era successo. Il servo gli rispose: “È ritornato il tuo fratello, e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello, quello che abbiamo ingrassato, perché ha potuto riavere suo figlio sano e salvo”. Allora il fratello maggiore si sentì offeso e non voleva neppure entrare in casa. Suo padre uscì e cercò di convincerlo a entrare. Ma il figlio maggiore gli disse: “Da tanti anni io lavoro con te e non ho mai disubbidito a un tuo comando. Eppure tu non mi hai dato neppure un capretto per far festa con i miei amici. Adesso, invece, torna a casa questo tuo figlio che ha sprecato i tuoi beni con le prostitute, e per lui tu fai ammazzare il vitello grasso”. Il padre gli rispose: “Figlio mio, tu stai sempre con me e tutto ciò che è mio è anche tuo. Io non potevo non essere contento e non far festa perché questo tuo fratello era per me come morto e ora è tornato in vita, era perduto e ora l’ho ritrovato”».

Parola del Signore. Lode a te, o Cristo.

PROFESSIONE DI FEDE

Io credo in Dio Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio, Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

PREGHIERA DEI FEDELI

Tu sei un Dio che continua ad amarci, anche quando ce ne andiamo di casa, sbattendo la porta. Tu non ti rassegni neanche alla nostra ingratitudine perché hai un cuore di padre. Per questo ci rivolgiamo a te e ti diciamo:

Donaci la tua misericordia!

1. Le tue chiese siano trasformate dallo Spirito e si mettano con coraggio sulla via della riconciliazione. Ogni cristiano consideri le altre tradizioni come una ricchezza preziosa. Preghiamo.

2. Agli uomini e alle donne che accettano di perdonare chi li ha offesi fa’ conoscere la pace del cuore. Rendili testimoni credibili del Vangelo. Preghiamo.

3. A coloro che si sono visti rifiutare il perdono offri la possibilità di guarire dalle ferite più profonde che si portano dentro. Possano riparare il male compiuto e alleggerire il fardello del passato. Preghiamo.

4. I preti, ministri della riconciliazione, sappiano trasmettere la tua luce e la tua tenerezza. Incoraggino i penitenti ad accogliere la tua bontà con cuore semplice e riconoscente. Preghiamo.

5. I detenuti delle carceri abbiano l’opportunità di uscire dagli sbagli commessi. Metti accanto a loro persone che facilitano il loro reinserimento nella società con una vita onesta e operosa. Preghiamo.

(Diciamo assieme) O Padre, il mondo non può vivere senza perdono. Donaci allora la forza, la fantasia e l’audacia necessarie per lavorare a favore di un’umanità riconciliata. Abbatti le barriere che impediscono la condivisione. Per Cristo nostro Signore. Amen.

SULLE OFFERTE

Ti offriamo con gioia, Signore, questi doni per il sacrificio: aiutaci a celebrarlo con fede sincera e a offrirlo degnamente per la salvezza del mondo. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Il Signore sia con voi. E con il tuo spirito.

In alto i nostri cuori. Sono rivolti al Signore.

Rendiamo grazie al Signore il nostro Dio.

È cosa buona e giusta.

Dio di amore e tenerezza senza misura, ancora una volta ci inviti nella tua casa, senza distinguere tra quanti si dichiarano peccatori e chi si considera santo, perché tutti veniamo sanati dal peccato grazie a Gesù, tuo Figlio e nostro salvatore. Il Cristo, mandato nel mondo come liberatore, ci parla di te, racconta del tuo amore che va ben oltre i nostri giudizi, perché lui, Gesù di Nazaret, incarna la potenza della tua misericordia. Anche nella nostra comunità sono risuonate le tue parole, come seme che va coltivato per produrre nuovi frutti degni di te, ricchi di misericordia e perdono, promesse di giustizia e riconciliazione. Riconoscendoci Chiesa peccatrice e chiamata alla santità, confidando nell’intercessione dei santi eleviamo te, Dio di tenerezza, il canto della lode:

Santo…

(Preghamo insieme) Ti preghiamo umilmente, Padre Santo: accetta anche noi con l’offerta del tuo Figlio e nella partecipazione a questo convito di salvezza donaci il suo Spirito, perché sia tolto ogni ostacolo sulla via della concordia. Egli renda la tua Chiesa segno di unità tra gli uomini e strumento della tua pace, e ci custodisca in comunione con il nostro papa Francesco, il nostro vescovo Riccardo, il collegio episcopale e l’intero tuo  popolo.

Accogli nel tuo regno i nostri fratelli e le nostre sorelle che si sono addormentati nel Signore, e tutti i defunti dei quali tu solo hai conosciuto la fede. Tu che ci hai convocati intorno alla mensa del tuo Figlio, raccogli in unità perfetta gli uomini di ogni stirpe e di ogni lingua, insieme con la Vergine Maria, gloriosa Madre di Dio, con gli apostoli e tutti i santi nel convito della Gerusalemme nuova, dove splende la pienezza della pace in Cristo nostro Signore.

Al Padre nostro: Il nostro Dio ha veramente un cuore di padre, un padre che va oltre le regole, un padre dall’amore senza limiti, pieno di tenerezza. Con gioia ci rivolgiamo a lui con le parole che ci ha insegnato Gesù. Diciamo insieme: Padre nostro …

Scambio della pace. Dio ci perdona perché anche noi perdoniamo. Ci accoglie sempre, in qualsiasi circostanza, perché anche noi impariamo ad accogliere. Il gesto che stiamo per compiere trasmetta il suo amore. Animati da questi sentimenti, scambiamoci un gesto di riconciliazione e di pace.

DOPO COMUNIONE

O Dio, che illumini ogni uomo che viene in questo mondo, fa’ risplendere su di noi la luce del tuo volto, perché i nostri pensieri siano sempre conformi alla tua sapienza e possiamo amarti con cuore sincero. Per Cristo nostro Signore. Amen.

BENEDIZIONE

– Dio, che ha condotto Israele alla terra promessa, conduca voi alla luce del vero e del bene. Amen.

– Cristo, che ci riconcilia con Dio, vi accompagni nel cammino di conversione fino al pieno ritorno nella casa del Padre. Amen.

– Lo Spirito Santo, che trasforma i cuori di pietra in cuori di carne, susciti in voi una profonda nostalgia della dignità filiale. Amen.

– E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio † e Spirito Santo, discenda su di voi, e con voi rimanga sempre. Amen.

Un amore smisurato

Diciamolo francamente: questo padre della parabola ci sorprende ogni volta per il suo comportamento del tutto imprevedibile. Al ritorno di quel figlio che se n’era andato di casa e aveva buttato via metà del patrimonio, ci aspetteremmo almeno una sgridata, un castigo temporaneo, una qualche punizione per fargli capire il male che ha provocato con il suo atteggiamento. E invece no. Non lo aspetta neppure sulla soglia di casa: gli corre incontro e gli si getta al collo. Un comportamento del genere — diciamocelo francamente — è del tutto inaudito. Com’è, del resto, quello che adotta con il figlio maggiore. Anche in questo caso, è lui, il padre, ad alzarsi da tavola, a venire incontro al figlio, a spiegargli la ragione dei suoi gesti. Eppure Gesù sembra fare apposta ad accentuare questa “stranezza” che contraddistingue il Padre suo e che è all’origine delle sue scelte, quelle scelte che farisei e scribi continuano a criticare. Ebbene la risposta è una sola: Gesù adotta lo stesso stile del Padre suo e quindi mostra senza ombra di equivoci questo amore smisurato che sconvolge ogni previsione umana. Le persone fanno fatica ad abbandonare le loro logiche. Soprattutto quando hanno finito con l’attribuirle a Dio! Il ritratto che fanno di lui lo presenta come un giudice giusto, uno che offre il suo perdono solo dopo che il peccatore ha fatto penitenza, uno che fa pagare il male commesso e non si dimentica facilmente della cattiveria delle sue creature e dei loro sbagli. Ma Dio non è così. Dio dona una misericordia così grande da parere eccessiva. Dio si rallegra quando torniamo alla sua casa e non ci rinfaccia i nostri errori e la nostra condizione poco presentabile. Perché? Perché ha un cuore buono, smisuratamente buono, del tutto diverso dal nostro. Ecco l’annuncio, constante per tutti, che ci raggiunge attraverso la parabola odierna. Cosa c’è di più bello e di più tenero di quell’abbraccio che ci fa sentire il calore e la tenerezza di Dio.

informazioni   interparrocchiali

VENERDÌ 4 APRILE 2025

ALZERI: ORE 15.00 VIA CRUCIS

DOMENICA 6

PIANO: ORE 16.00 PRIMA CONFESSIONE

MARTEDÌ 8

ARTA: ORE 18.00, XXX DELLA MORTE DI LIANA COLLEDANI

Sito della collaborazione: cpsanpietroincarnia.it

Suore: Cedarchis 334 18 52 226 – 348 566 3540

don Ivo 334 57 85 102 – e-mail: ivodereani@gmail.com

Per eventuali offerte: IT 55 P 03069 64326 100000006524

ORARI SANTE MESSE

PIANO: FESTIVO 11.00; sabato messa prefestiva ore 18.00- FERIALE: lunedì e martedì in canonica ore 18.00; ARTA: FESTIVO ore 10.00; – CEDARCHIS: FESTIVO ore 10.00; FERIALE: mercoledì ore 18.00 – PIEDIM: FESTIVO ore 11.00; FERIALE: giovedì ore 18.00 – CABIA: FESTIVO ore 9.00; FERIALE venerdì ore 18.00 – RIVALPO-VALLE: FESTIVO ORE 9.45 – LOVEA: FESTIVO ORE 11.15