3a DOMENICA DI QUARESIMA anno C 23 marzo 2025
Diffidava delle idee, sempre troppo precise per collimare con la realtà, la quale – lo sapeva per esperienza – è assolutamente fluida. Georges Simenon.
LA CROCE CI INSEGNA LA PAZIENZA

La parabola dell’albero sterile focalizza, da una parte, la nostra impazienza nel cercare frutti; dall’altra, la pazienza di Dio che, come un contadino, offre sempre un tempo supplementare per rendere possibile la risposta dell’uomo e della donna. Dio crede in noi più di quanto noi crediamo in noi stessi.
La Quaresima è lo spazio spirituale in cui, contemplando la misericordia di Dio che perdona, impariamo ad accogliere il tempo propizio per rispondere alla sua chiamata di salvezza.
Diciamo insieme: Signore, a volte siamo come alberi infruttuosi, ma tu hai pazienza nel comprenderci, nel curarci, nel dare a ciascuno di noi l’occasione per crescere nel tuo amore.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
La grazia, la misericordia e la pace di Dio nostro Padre e di Gesù Cristo nostro Salvatore siano con tutti voi. E con il tuo spirito.
PER CHIEDERE PERDONO
Invito all’atto penitenziale: Nessuno, o Dio, si merita la tua misericordia. È sempre un dono che ci sorprende. Tu ci metti davanti al male che è in noi, ma ci spalanchi anche la possibilità di una vita nuova.
Signore Gesù, perdonaci se non imitiamo te nell’ascoltare con generosità il grido degli oppressi, e abbi pietà di noi. Signore pietà!
Cristo Gesù, perdonaci se non riconosciamo nelle vicende della vita quotidiana un invito alla conversione, e abbi pietà di noi. Cristo pietà!
Signore Gesù, perdonaci se non aderiamo saldamento alla roccia che è Cristo, per fondare su di lui la nostra vita, e abbi pietà di noi. Signore pietà!
(Diciamo assieme) Tu sei un Dio fedele e la tua bontà non viene meno, anche quando ci allontaniamo da te. La tua misericordia risani il nostro cuore e accenda il desiderio di amarti e di amare i fratelli. Tu vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen
Non si dice il Gloria.
PREGHIAMO
Padre santo e misericordioso, che mai abbandoni i tuoi figli e riveli ad essi il tuo nome, infrangi la durezza della mente e del cuore, perché sappiamo accogliere con la semplicità dei fanciulli i tuoi insegnamenti, e portiamo frutti di vera e continua conversione. Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo figlio che è Dio e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
PRESENTAZIONE DELLA PAROLA DI DIO
Perché la conversione sia possibile ci è indispensabile l’aiuto di Dio. Egli è misericordioso verso di noi, non ci fissa nel nostro passato di colpa, ma ci apre un futuro sempre nuovo: la conversione, dunque, è un suo dono, al quale noi siamo invitati a rispondere.
Dono e responsabilità sono le dimensioni coniugate nell’odierna Liturgia della Parola, gioia per il dono indispensabile della conversione e coscienza del pericolo sempre presente di chiuderci su noi stessi e voltare le spalle a Dio.
PRIMA LETTURA
Dal libro dell’Esodo (3,1-8.13-15)
In quel tempo Mosé portava al pascolo il gregge di suo suocero Ietro. Una volta condusse il gregge oltre il deserto e arrivò fino all’Oreb, la montagna di Dio. Gli apparve allora l’angelo del Signore come una fiamma di fuoco in un cespuglio. Mosè osservò e si accorse che il cespuglio bruciava ma non si consumava. Pensò allora di avvicinarsi per rendersi conto meglio di quel fatto straordinario; egli voleva capire perché il cespuglio non veniva consumato dal fuoco. Il Signore vide che si era avvicinato per guardare e Dio chiamò dal cespuglio: “Mosé, Mosè!”. Egli rispose: “Eccomi!”.
Il Signore gli comandò: “Fermati lì! Togliti i sandali, perché il luogo dove ti trovi è terra sacra! Io sono il Dio di tuo padre, lo stesso Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Mosè si coprì la faccia perché aveva paura di guardare Dio. Il Signore aggiunse: “Ho visto le disgrazie del mio popolo in Egitto, ho ascoltato il suo lamento a causa della durezza dei sorveglianti e ho preso a cuore la sua sofferenza. Sono venuto a liberarlo dalla schiavitù degli Egiziani, lo farò uscire da quel paese e lo condurrò verso una terra fertile e spaziosa dove scorre latte e miele. Mosè rispose a Dio: “Ecco, quando andrò dagli Israeliti e dirò loro: Il Dio dei vostri padri mi ha mandato da voi, essi mi chiederanno: “Come si chiama?”. E io che cosa dovrò rispondere?”. E Dio disse a Mosè: “Io sarò sempre quello che sono!”.
Poi soggiunse: “Così dovrai rispondere agli Israeliti: Il Dio che si chiama “Io-Sono”, mi ha mandato da voi”. Infine Dio ordinò a Mosè: «Tu dovrai dire agli Israeliti: Il Signore, Dio dei vostri padri, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe mi ha mandato da voi. Questo è il mio nome per sempre e in questo modo voglio essere ricordato dalle generazioni future».
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
SALMO RESPONSORIALE (dal Salmo 102)
Rit. Il Signore ha pietà del suo popolo.
Benedici il Signore, anima mia: / dal profondo del cuore loda il Dio santo. / Benedici il Signore, anima mia: / non dimenticare tutti i suoi doni. Rit.
Egli perdona tutte le mie colpe, / guarisce ogni mia malattia. / Mi strappa dalla fossa della morte, / mi circonda di bontà e tenerezza, / mi colma di beni nel corso degli anni, / mi fa giovane come l’aquila in volo. Rit.
Il Signore agisce con giustizia: / vendica i diritti degli oppressi. / Ha rivelato i suoi piani a Mosé, / le sue opere al popolo d’Israele. / Il Signore é bontà e misericordia; / è paziente, costante nell’amore. Rit.
L’amore del Signore dura per sempre / per quelli che credono in lui, / la sua grazia si estende di padre in figlio / per chi non dimentica il suo patto / e osserva i suoi comandamenti. Rit.
SECONDA LETTURA
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (10,1-6.10-12)
Io voglio che vi ricordiate, fratelli, che tutti i nostri antenati attraversarono il mar Rosso e camminarono protetti dalla nuvola. Tutti sono stati battezzati nella nuvola e nel mare per essere uniti a Mosè. Tutti hanno mangiato lo stesso cibo spirituale e bevuto la stessa bevanda spirituale: bevevano infatti alla stessa roccia spirituale che li accompagnava. Quella roccia era il Cristo. Tuttavia la maggior parte di loro non fu gradita a Dio, e morirono nel deserto. Non vi lamentate come hanno fatto alcuni di loro, i quali, di conseguenza, furono distrutti dall’angelo sterminatore. Questi fatti che sono accaduti a loro diventano un esempio per noi. Sono stati scritti nella Bibbia perché siano un severo ammonimento per noi che viviamo in un tempo vicino alla fine. Dunque, chi si sente sicuro, stia attento a non cadere.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
CANTO AL VANGELO
Gloria e lode a te, o Cristo!
Fate penitenza, dice il Signore;
il regno di Dio è vicino.
VANGELO
Dal vangelo secondo Luca (13,1-9)
In quel momento si presentarono a Gesù alcuni uomini per riferirgli il fatto di quei Galilei che Pilato aveva fatto uccidere mentre stavano offrendo i loro sacrifici. Gesù disse loro: «Pensate voi che quei Galilei siano stati massacrati in questa maniera perché erano più peccatori di tutti gli altri Galilei? Vi assicuro che non è vero: anzi, se non cambierete vita, finirete tutti allo stesso modo. E quei diciotto che morirono schiacciati sotto la torre di Sìloe, pensate voi che fossero più colpevoli di tutti gli altri abitanti di Gerusalemme? Vi assicuro che non è vero: anzi, se non cambierete vita, finirete tutti allo stesso modo». Poi Gesù narrò loro questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fico nella sua vigna. Un giorno andò nella vigna per cogliere alcuni fichi ma non ne trovò. Allora disse al contadino: “Sono già tre anni che vengo a cercare frutti su questo albero e non ne trovo. Taglialo! Perché deve occupare inutilmente il terreno?”.
Ma il contadino rispose: “Padrone, lascialo ancora per quest’anno! Voglio zappare bene la terra attorno a questa pianta e metterci sopra del concime. Può darsi che il prossimo anno faccia frutti; se no, la farai tagliare”».
Parola del Signore. Lode a te, o Cristo.
PROFESSIONE DI FEDE
Io credo in Dio Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio, Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.
PREGHIERADEI FEDELI
O Dio, noi non possiamo dubitare della tua bontà. Tu conosci la forza distruttrice del male e ascolti il grido degli oppressi e dei sofferenti.
Per questo ti diciamo: Padre, ricordati di noi!
1. Tu non ignori le difficoltà e il disorientamento di tante comunità cristiane. Liberale dall’orgoglio e dalla presunzione. Ti preghiamo.
2. Tu vedi la situazione drammatica di tanti popoli, inchiodati alla miseria, alle malattie, alla fame. Sostieni le organizzazioni internazionali che intendono offrire loro un futuro diverso. Ti preghiamo.
3. Tu continui a suscitare in mezzo a noi profeti e testimoni dell’amore. Incoraggia ogni iniziativa tesa a destare le coscienze e a suscitare azioni di solidarietà. Ti preghiamo.
4. Tu ispiri a ognuno di noi uno stile nuovo, quello di Gesù. Tu ci chiedi di onorarti attraverso il rispetto reciproco, l’accoglienza, la collaborazione. Ti preghiamo.
5. Tu accompagni con la tua tenerezza tutti quelli che recano nell’anima le ferite provocate dall’odio, dal pregiudizio, dal rifiuto. Metti accanto a loro dei fratelli e delle sorelle. Ti preghiamo.
(Diciamo assieme) O Padre, noi non possiamo sentirci esonerati dal fare la nostra parte. Rendi feconda di bene la nostra esistenza. Ognuno possa rallegrarsi dei frutti di giustizia e di pace che scopre accanto a sé. Che tu sia benedetto nei secoli dei secoli. Amen.
SULLE OFFERTE
Per questo sacrificio di riconciliazione perdona, o Padre, i nostri debiti e donaci la forza di perdonare ai nostri fratelli. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Il Signore sia con voi. E con il tuo spirito.
In alto i nostri cuori. Sono rivolti al Signore.
Rendiamo grazie al Signore il nostro Dio.
È cosa buona e giusta.
È motivo di gioia e di festa, innalzare la lode riconoscente a te, Dio vero e fedele, sorgente della misericordia che hai mostrato in Gesù, tuo Figlio e nostro Signore.
È lui l’agricoltore che si prende cura della tua vigna, e nelle parole e gesti di misericordia offre a tutti nuove opportunità di perdono, perché chi si avverte peccatore possa sperare nella tua bontà, e gustare la gioia di portare frutto abbondante. Questo tempo di grazia, come la quaresima e il giubileo, conferma che ti prendi cura di tutti per gustare con i tuoi figli i frutti della tua misericordia.
Il tuo dono ci chiama a viverlo con responsabilità per valorizzare il tesoro della grazia, e arricchirci del frutto della vita nuova.
In Gesù riconosciamo la bellezza del tuo volto, lo svelarsi del tuo disegno di amore, e così, uniti agli angeli e ai Santi, con riconoscenza eleviamo a te il canto della lode:
Santo…
(Preghiamo insieme)Guarda, con benevolenza, Padre clementissimo coloro che ricongiungi a te nel sacrificio del tuo Figlio, e fa’ che, partecipando all’unico pane e all’unico calice, per la potenza dello Spirito Santo, siano riuniti in Cristo in un solo corpo che non conosca divisione e discordia. Custodisci tutti noi in comunione di fede e di amore con il nostro papa Francesco e il nostro vescovo Riccardo.Aiutaci ad attendere insieme l’avvento del tuo regno fino al giorno in cui staremo davanti a te, santi tra i santi, nella dimora del cielo, con la beata Maria, Vergine e madre di Dio, gli apostoli e i tutti i santi, con i nostri fratelli e sorelle defunti che affidiamo alla tua misericordia.
Allora, liberati ormai dalla ferita della colpa e fatti pienamente nuova creatura canteremo con gioia l’inno di ringraziamento che sale a te dal tuo Cristo vivente in eterno.
AL PADRE NOSTRO
Nella sua infinita bontà, Dio ci propone il percorso che conduce a lui e attende che ci mettiamo per strada. Insieme gli diciamo: Padre nostro …
SCAMBIO DI PACE
Non ci potrà essere pace se vedremo nell’altro il nemico da annientare, l’avversario da umiliare, il concorrente da eliminare. Lo Spirito ci faccia scoprire di avere dei fratelli e delle sorelle. Scambiamoci un segno di riconciliazione e di pace.
DOPO LA COMUNIONE
O Dio, che ci nutri in questa vita con il pane del cielo, pegno della tua gloria, fa che manifestiamo nelle nostre opere la realtà presente nel sacramento che celebriamo. Per Cristo nostro Signore. Amen.
BENEDIZIONE
Dio Padre misericordioso conceda a tutti voi come al figliol prodigo la gioia del ritorno nella sua casa. Amen.
Cristo, modello di preghiera e di vita, vi guidi nel cammino della Quaresima all’autentica conversione del cuore.
Amen.
Lo Spirito di sapienza e di fortezza vi sostenga nella lotta contro il maligno, perché possiate celebrare con Cristo la vittoria pasquale.
Amen.
E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio † e Spirito Santo, discenda su di voi, e con voi rimanga sempre. Amen.
Invito alla conversione
In questa terza domenica di quaresima il tema della conversione è chiarito già dal “Preghiamo” iniziale «Padre santo e misericordioso… infrangi la durezza della mente e del cuore… perché portiamo frutti di vera e continua conversione».
È significativo che le parole di Gesù partano quest’oggi proprio dall’attualità: un episodio che gli viene riferito, la strage comandata da Pilato, (il procuratore sanguinario e senza alcun rispetto della religione ebraica), nel luogo sacro del Tempio come ritorsione ad una rivolta verso i romani e uno di cui Gesù stesso è a conoscenza il crollo della torre di Siloe che ha seppellito diciotto persone. I fatti non sono poi così insoliti: basta scorrere i nostri quotidiani e accendere la televisione per trovarvi qualcosa di simile e di tremendamente tragico le tante guerre che insanguinano l’umanità.
Di chi è la responsabilità? I contemporanei di Gesù la attribuiscono a Dio: “Sono stati puniti perché erano peccatori”. Anche noi siamo portati a pensare così. “Se Dio può tutto, perché non ferma le guerre, i terroristi e non impedisce le disgrazie?”. Gesù non è di questo avviso! Se Dio infierisse in questo modo su di noi, sarebbe più cattivo dei padri umani. Gesù, invece, con la sua vita offre l’immagine di un Padre buono che è sempre pronto a chinarsi sui quelli che sono in difficoltà.
Come la pensa Gesù? “Se non vi convertirete, perirete tutti allo stesso modo”. Queste parole sono stranissime, e incomprensibili. “Cosa c’entra la conversione con la strage di Pilato e il crollo della torre? Cosa c’entra la conversione con le stragi delle guerre, con le avversità, i terremoti? In che modo la conversione può evitarci disgrazie e sofferenze?”. Le parole di Gesù sono difficili da capire per il modo inadeguato e sbagliato con cui intendiamo la conversione. Essa non è tanto di trovare un po’ di spazio per qualche preghiera o per qualche opera buona, ma accettare di collaborare con Dio nel costruire la vita così come lui l’ha pensata: senza miseria, schiavitù, grida di dolore. Convertirsi non vuol dire pregare Dio affinché provveda a toglierci le castagne dal fuoco, ma renderci disponibili a camminare con lui. La conversione comporta la rottura di una mentalità orientata verso il male, verso l’autosufficienza l’egoismo e l’orgoglio, per aderire al progetto di Dio, per collaborare con lui per una umanità rinnovata e fondata su valori positivi. La conversione ci chiama ad abbandonare il proprio tornaconto, le proprie sicurezze, il proprio individualismo e essere operatori di bontà per portare sollievo nel posto in cui siamo chiamati a vivere. Significa imparare ad essere figli di Dio e a costruire vera fraternità a migliorare la nostra vita, renderla il più vivibile e serena possibile.
Come si arriva alla conversione?
Lasciamoci guidare dalle parole chiave che troviamo all’inizio del foglio della messa. Alla conversione si arriva con la preghiera, che è ascolto della Parola di Dio, partecipazione alla messa domenicale, accoglienza della buona notizia del vangelo, che è supplica al Padre santo e misericordioso affinché infranga la durezza della mente e del cuore. La preghiera ci porta ad accogliere gli altri creando relazioni di pace e questa è la volontà di Dio! Quando queste relazioni si incrinano si rompono siamo chiamati a mettere in atto il perdono, che è l’unica arma efficace a stroncare le rivalità, le contese, le gelosie, la pretesa di essere più giusti degli altri. Il perdono ci porta alla riconciliazione, a ristabilire, a recuperare rapporti che fanno bene al cuore. La riconciliazione ci conduce alla condivisione (elemosina). Anche se a volte non vogliamo ammetterlo, come umani abbiamo bisogno gli uni degli altri, siamo interdipendenti e per realizzare il meglio di noi stessi dobbiamo dare e ricevere aiuto e sostegno. Questa è la proposta di conversione che la quaresima ci invita ad intensificare!
informazioni interparrocchiali
VENERDÌ 28 MARZO 2025
VIA CRUCIS AGLI ALZERI ORE 15.00
In occasione del 67° anniversario dalla fondazione di Anffas e della XVIII Giornata Nazionale sulle Disabilità Intellettive e Disturbi del Neurosviluppo, siamo lieti di darvi appuntamento ad Arta Terme, domenica 30 marzo, davanti alla chiesa. Dopo la messa delle ore 10, a fronte di una piccola offerta, sarà possibile procurarsi diverse piante di erbe aromatiche, sostenendo così i progetti e le iniziative di Anffas Alto Friuli che, se lo vorrete, potrete conoscere meglio.
Grazie a nome dei ragazzi e dei familiari dell’associazione. Il vostro sostegno è importante.
Sito della collaborazione: cpsanpietroincarnia.it
Suore: Cedarchis 334 18 52 226 – 348 566 3540
don Ivo 334 57 85 102 – e-mail: ivodereani@gmail.com
Per eventuali offerte: IT 55 P 03069 64326 100000006524
ORARI SANTE MESSE
PIANO: FESTIVO 11.00; sabato messa prefestiva ore 18.00- FERIALE: lunedì e martedì in canonica ore 18.00; ARTA: FESTIVO ore 10.00; – CEDARCHIS: FESTIVO ore 10.00; FERIALE: mercoledì ore 18.00 – PIEDIM: FESTIVO ore 11.00; FERIALE: giovedì ore 18.00 – CABIA: FESTIVO ore 9.00; FERIALE venerdì ore 18.00 – RIVALPO-VALLE: FESTIVO ORE 9.45 – LOVEA: FESTIVO ORE 11.15