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30a DOMENICA TEMPO ORDINARIO       anno b    27 ottobre  2024

La fede è un intreccio di luce e di tenebra: possiede abbastanza splendore per ammettere, abbastanza oscurità per rifiutare, ragioni per obiettare, luce per sopportare il buio che c’è in essa. Se non avete che luce, vi limitate all’evidenza; se non avete che oscurità siete immersi nell’ignoto. Solo la fede fa avanzare

Domenica

“del cieco nato”

Non sempre bisogna usare le buone maniere… Oggi il Vangelo ci presenta la figura del cieco Bartimeo, che urla al Signore il suo desiderio di guarigione e ottiene non solo quella fisica, ma soprattutto quella spirituale: il dono della fede. Anche noi, con la stessa insistenza, chiediamo nell’Eucaristia questo dono del Signore.

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Il Signore che guida i nostri cuori nell’amore e nella pazienza di Cristo sia con tutti voi.

E con il tuo spirito.

PER CHIEDERE PERDONO

Il buio è negazione del cammino dell’uomo. Nel buio non si distinguono le forme. Brancoliamo incerti. Non si sa dove andare perché il punto di riferimento è stato smarrito. Circondati dall’oscurità, non possiamo vedere le persone, riconoscere noi stessi.

Oppressi dalla cecità dei nostri peccati, invochiamo la luce del perdono e della grazia pregando umilmente Dio nostro Padre.

Signore Gesù, anche noi, come Bartimeo, riconosciamo di essere ciechi perché non vediamo i tuoi doni; con le sue stesse parole ti diciamo: Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me.

Cristo Gesù, siamo come la folla che vuole impedire al cieco di lanciare la sua invocazione di aiuto; tu ci liberi da questa cecità del cuore, e noi ti invochiamo:

Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me.

Signore Gesù, come Bartimeo vogliamo seguirti lungo la strada perché sappiamo che ci porta alla tua Croce e risurrezione; ancora una volta ripetiamo le sue parole:

Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me.

Diciamo assieme Signore ci doni la tua misericordia e il tuo perdono. Fa’ che riprendiamo il cammino da discepoli per seguirti nel sentiero che conduce alla comunione con te, che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.   

GLORIA

e pace in terra agli uomini amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.

PREGHIAMO 

O Dio, luce ai ciechi e gioia ai tribolati, che nel tuo Figlio unigenito ci hai dato il sacerdote giusto e compassionevole verso coloro che gemono nell’oppressione e nel pianto, ascolta il grido della nostra preghiera: fa che tutti gli uomini riconoscano in lui la tenerezza del tuo amore di Padre e si mettano in cammino verso di te. Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo figlio che è Dio e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

PRESENTAZIONE DELLA PAROLA DI DIO

Dio vuole che tutti gli uomini siano salvi e giungano alla conoscenza della verità. Il messaggio evangelico esplode nella sua gratuità salvifica anche oggi, mentre le letture ribadiscono alla mente e al cuore che in qualunque situazione l’uomo si trovi, il Signore lo raggiunge con la sua grazia e gli dona la luce necessaria perché cammini per le sue vie e giunga alla vera vita.

PRIMA LETTURA

Dal libro del profeta Geremia (31 ,7-9)

Il Signore dice: «Cantate di gioia per il popolo di Giacobbe, rallegratevi con la prima tra le nazioni! Cantate le vostre lodi a Dio e dite: “Il Signore ha salvato il suo popolo, ha liberato i superstiti d’Israele”.

Infatti io li riconduco dalle regioni del nord, li raduno dai punti più lontani della terra. Ritorneranno con loro anche i ciechi e gli zoppi, le donne incinte e quelle che hanno appena partorito; insieme formeranno una folla immensa. Sono partiti piangendo, li farò ritornare con lacrime di gioia.

Li condurrò a torrenti ricchi d’acqua, per una strada comoda, dove non inciamperanno, perché io sono un padre per Israele, ed Efraim è il mio primogenito».

Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE

Rit. Grandi cose ha fatto il Signore per noi.  

Quando il Signore cambiò le sorti di Sion / ci sembrava di sognare. / La nostra bocca si riempiva di canti, / la nostra lingua di grida di gioia.

Rit.

Allora dicevano i popoli: / “Grandi cose ha fatto per loro il Signore”. / Sì, il Signore ha fatto grandi cose per noi / ed eravamo pieni di gioia. Rit.

Cambia ancora, Signore, le nostre sorti / come risvegli i torrenti nel deserto. / Chi semina nel pianto / mieterà nella gioia! Rit.

Nell’andare, cammina piangendo / e getta le sementi, / nel tornare, canta festoso / e porta a casa il raccolto. Rit.

SECONDA LETTURA

Dalla lettera agli Ebrei (5, 1-6)

Ogni sommo sacerdote è scelto fra gli uomini, ed è stabilito per servire Dio a vantaggio degli uomini. Egli offre a Dio doni e sacrifici per i loro peccati. Egli è in grado di sentire compassione per quelli che sono nell’ignoranza e commettono errori, perciò anche lui è un uomo debole.

Proprio a causa della sua debolezza, egli deve offrire sacrifici non solo per i peccati del popolo, ma anche per i suoi. Nessuno può pretendere per sé l’onore di sommo sacerdote. Lo riceve solo chi è chiamato da Dio, come nel caso di Aronne. Nemmeno Cristo si è preso da sé l’onore di sommo sacerdote, ma glielo ha dato Dio. Infatti Dio dice nella Bibbia: “Tu sei mio figlio; io oggi ti ho generato”. E ancora: “Tu sei sacerdote per sempre, alla maniera di Melchìsedek”.

Parola di Dio.  Rendiamo grazie a Dio.

CANTO AL VANGELO

Alleluia, alleluia.

Io sono la luce del mondo, dice il Signore; chi segue me avrà la luce della vita.

VANGELO  

Dal vangelo secondo Marco (10,46-52)

Gesù e i suoi discepoli erano a Gèrico. Mentre stavano uscendo dalla città, seguiti da molta folla, un mendicante cieco era seduto sul bordo della strada. Si chiamava Bartimèo ed era figlio di un certo Timèo quando sentì dire che passava Gesù il Nazareno, cominciò a gridare: «Gesù, Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Molti si misero a sgridarlo per farlo tacere, ma quello gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».

Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo qua». Allora alcuni andarono a chiamarlo e gli dissero: «Coraggio, alzati! Ti vuol parlare».

Il cieco buttò via il mantello, balzò in piedi e andò vicino a Gesù. Gesù gli domandò: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». Il cieco rispose: «Maestro, fa che io possa vederci di nuovo!».

Gesù gli disse: «Vai, la tua fede ti ha salvato». Subito il cieco ricuperò la vista e si mise a seguire Gesù lungo la via.

Parola del Signore. Lode, a te, o Cristo.

PROFESSIONE DI FEDE

IO CREDO IN DIO, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio, Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

PREGHIERA DEI FEDELI

Come il cieco di Gerico, anche noi gridiamo a Gesù la nostra fede, per ottenere da lui misericordia e perdono. E ci facciamo voce delle tante persone che non sanno o non vogliono più rivolgersi al Signore, chiedendo per loro il dono della fede.

Preghiamo insieme e diciamo:

Figlio di Davide, abbi pietà di noi.

1. Per la Chiesa: non impedisca come la folla di Gerico di avvicinarsi a Gesù, ma faccia risuonare davanti a lui le grida dei poveri, degli ammalati, di coloro che sono in difficoltà, preghiamo.

2. Per gli ammalati: perché non siano costretti a vivere in solitudine e nella tristezza, e trovino in Gesù conforto, luce per dare senso alla propria esistenza e speranza nella risurrezione, preghiamo.

3. Per tutti i credenti: riscoprano il senso profondo della liberazione e della salvezza donata da Gesù e siano testimoni autentici della fede, preghiamo.

4. Per la nostra comunità, che ha ricevuto la grazia della fede e cammina seguendo il Signore Gesù: cresca nella capacità di contemplare la bellezza del dono ricevuto e di adorarlo nella vita quotidiana, preghiamo.

(Diciamo assieme) O Padre, aiutaci a ritrovare in Gesù il senso festoso della vita, perché è il pensiero di camminare sulla sua strada l’unica certezza che ci dà gioia profonda e illumina la nostra esistenza. Tu, che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

SULLE OFFERTE

Guarda, Signore, i doni che ti presentiamo: questa offerta, espressione del nostro servizio sacerdotale, salga fino a te e renda gloria al tuo nome. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Il Signore sia con voi. E con il tuo spirito.

In alto i nostri cuori. Sono rivolti al Signore.

Rendiamo grazie al Signore il nostro Dio.

È cosa buona e giusta.

Ci uniamo alla gioia di Bartimeo, che il tuo Figlio ha confermato nella fede e reso suo discepolo; con lui vogliamo rendere lode a te, Padre buono, riconoscendo Gesù come il Figlio dell’Uomo, per seguirlo verso la Pasqua.

In lui, tuo Figlio unigenito, sacerdote compassionevole verso i poveri e gli afflitti di ogni tempo, ci fai dono della tua misericordia, perché ascolti anche oggi il grido della nostra preghiera, che invoca una fede matura per gettare via le false sicurezze e andare con coraggio verso di lui, seguendolo sulla strada che conduce alla Pasqua, vertice della sua missione e fonte della nostra salvezza.

Accompagnati dall’intercessione dei santi ci uniamo al canto delle schiere celesti e della Chiesa, in cammino verso la salvezza, eleviamo a te la nostra lode riconoscente:

Santo…

Preghiamo insieme Conferma nell’unità, Signore, noi convocati alla tua mensa, perché camminando sulle tue vie nella fede e nella speranza, in unione con il nostro papa Francesco, e il nostro vescovo Riccardo, con tutti i vescovi, i presbiteri e i diaconi e con l’intero tuo popolo, diffondiamo nel mondo gioia e fiducia.

Ricordati anche dei nostri fratelli e delle nostre sorelle che si sono addormentati nella pace del tuo Cristo, e di tutti i defunti dei quali tu solo hai conosciuto la fede: ammettili a godere la luce del tuo volto e dona loro la pienezza di vita nella risurrezione. Concedi anche a noi, al termine del pellegrinaggio terreno, di giungere alla dimora eterna, dove vivremo sempre con te; e in comunione con la beata Maria, Vergine e madre di Dio, gli apostoli e i martiri, e tutti i santi, per Gesù Cristo, tuo Figlio, loderemo e proclameremo la tua grandezza.

AL PADRE NOSTRO:

Le invocazioni della preghiera di Gesù sono, come la preghiera di Bartimeo, un grido che sale al cielo perché il regno di Dio venga, e perché Lui ci liberi dal male. Con lo stesso coraggio e fiducia di Bartimeo, anche noi le pronunciamo: Padre nostro…

SCAMBIO DI PACE

Chiamati a portare nelle nostre vite la luce di pace e amore che viene da Cristo, scambiamoci il dono della pace.

DOPO LA COMUNIONE

Signore, questo sacramento della nostra fede compia in noi ciò che esprime e ci ottenga il possesso delle realtà eterne, che ora celebriamo nel mistero. Per Cristo nostro Signore. Amen.

BENEDIZIONE

Il Signore vi benedica e vi custodisca. Amen.

Faccia risplendere il suo volto su di voi e vi doni la sua misericordia. Amen.

Rivolga su di voi il suo sguardo e vi doni la sua pace. Amen.

E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio † e Spirito Santo, discenda su di voi, e con voi rimanga sempre. Amen.

Il grido di Bartimeo

È un grido che si impone, con la sua forza, fin dagli inizi del brano odierno. Non è un grido qualsiasi. Contiene in sé l’espressione di una speranza forte, tenace, riposta in Colui che viene riconosciuto come il “Figlio di Davide”, il Messia atteso. È un grido rischioso, pericoloso: i nemici di Gesù non sono disposti a tollerarlo; gli occupanti romani sono sempre sospettosi di fronte a queste manifestazioni di entusiasmo.

Ma perché grida questo Bartimeo, questo cieco di Gerico seduto lungo la strada a mendicare? Grida, senz’altro, per farsi sentire. Grida perché la sua condizione di povero, condannato a vivere di accattonaggio, è dura, intollerabile: nella sua voce si esprime, dunque, tutta la sofferenza che percorre il suo animo, la sua esistenza. Ma grida, soprattutto, perché ha sentito che passava Gesù: egli lancia verso di lui la sua invocazione, colma di speranza, di attesa, di desiderio. Non è un grido dettato da una breve emozione; è un grido continuo, che non accetta di essere fermato, che si fa sempre più forte, perché sempre più intenso è il desiderio che lo muove. Sì, è proprio questione di desiderio: un desiderio profondo che non resta inascoltato perché Gesù si ferma e lo fa chiamare. È Gesù, certo, che prende l’iniziativa: è lui che passa per la via, lui che decide di incontrare e di guarire questo cieco. Ma anche Bartimeo ha fatto la sua parte, destato da quella presenza.

Questa non è solo la storia di Bartimeo, ma di ognuno di noi che viene alla fede e comincia finalmente a vederci, con gli occhi di Dio. Nel suo grido non c’è solo la sofferenza, ma anche tutta la sua fede, una fede che Gesù vede e riconosce («La tua fede ti ha salvato»). E c’è la speranza, un fuoco crepitante che non può fare a meno di imporsi all’attenzione. Speranza di veder cambiata la propria vita. Speranza di vederci. Speranza di poter camminare e percorrere la via, senza dover chiedere il sostegno degli altri, con i propri piedi. Fanno uno strano contrasto le nostre comunità con la deter-minazione di Bartimeo. Appaiono afone o in ogni caso immerse in un bisbiglio, che stenta a riconoscersi in mezzo ai tanti rumori della strada. Una voce flebile, che non si fa sentire, come flebile sono la fede e la speranza che ci abitano. In effetti lui, Gesù, continua a visitarci, a passare, ma noi non siamo scossi dalla sua presenza. Forse perché dubitiamo della sua capacità di cambiare la nostra vita. Possa la liturgia di questa domenica diventare un fuoco che accende la speranza dell’assemblea, che irrobustisce la sua fede e le permette finalmente di gridare, di rivolgersi a Gesù con la stessa forza di Bartimeo, pronta ad abbandonare ogni impedimento pur di incontrarlo.

informazioni  interparrocchiali

GIOVEDÌ 31 OTTOBRE

PIANO MESSA PREFESTIVA

ALLE ORE 18.00

VENERDÌ 1° NOVEMBRE

FESTIVITÀ DI TUTTI I SANTI

RIVALPO-VALLE: ORE 9.45 S. MESSA E PROCESSIONE AL CIMITERO – ORE 20.00 S. ROSARIO IN CHIESA; PIEDIM: ORE 10.00 S. MESSA E PROCESSIONE AL CIMITERO – ALLE ORE 20.00 ROSARIO IN CHIESA; CEDARCHIS: ORE 11.00 S. MESSA E PROCESSIONE AL CIMITERO – ORE 20.00 ROSARIO IN CHIESA; LOVEA: ORE 11.15 S. MESSA E PROCESSIONE AL CIMITERO – ORE 20.00 ROSARIO IN CIMITERO; CABIA: ORE 15.00 S. MESSA E PROCESSIONE AL CIMITERO – ORE  20.00 ROSARIO IN CIMITERO; – PIANO: ORE 17.00 AGLI ALZERI s. rosario in CIMITERO; – ARTA: ORE 19.00 S. MESSA IN CHIESA E PROCESSIONE AL CIMITERO RECITANDO IL S. ROSARIO.

CALENDARIO MESE DI NOVEMBRE

LUNEDÌ 4 NOVEMBRE PIANO:

SANTA MESSA PER TUTTI I DEFUNTI ALLE ORE 18.30 NELLA CHIESA PARROCCHIALE

DOMENICA 10:

LOVEA S. MESSA ORE 9.45 – RIVALPO-VALLE FESTA DI S. MARTINO, SANTA MESSA ORE 11.00