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2a  DOMENICA  DOPO  NATALE      anno C   5 gennaio  2025

Accoglienza:

Dio continua a giocare nella storia attraverso l’invisibilità e la piccolezza la sua partita vittoriosa: sta a noi lasciarci illuminare, credere che quel Bambino è il Figlio di Dio, la luce vera che illumina ogni uomo. Gesù viene nel mondo a raccontarci l’amore del Padre: Dio è Padre di tutti e tutti sono suoi figli. Sta alla nostra libertà accogliere o rifiutare questo immenso dono. Possa il Signore oggi illuminare gli occhi della nostra mente per farci comprendere l’urgenza di credere al suo Amore, manifestatoci in Cristo Gesù, e di cogliere senza riserve la redenzione da lui operata per poter lodare e benedire Dio in eterno.

          Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

          PER CHIEDERE PERDONO

Invito all’atto penitenziale: Il Padre, conosce i nostri limiti, la nostra piccolezza e impotenza e conosce anche il nostro desiderio di essere illuminati dalla sua luce per vivere come figli. Nella sincerità del cuore gli rivolgiamo la nostra richiesta di perdono e di aiuto.

Signore Gesù, perdonaci se riconosciamo in te la luce del Padre e preferiamo le tenebre del peccato: con umiltà ti invochiamo: abbi pietà di noi. Signore, pietà!

Cristo Gesù, perdonaci se restiamo indifferenti al dono che tu ci offri: diventare figli del Padre; con fiducia ti chiediamo: abbi pietà di noi. Cristo, pietà!

Signore Gesù, perdonaci se non riconosciamo la gloria di Dio venuta ad abitare in mezzo a noi; con pazienza ti supplichiamo: abbi pietà di noi. Signore, pietà!

   (Diciamo insieme) O Dio, tu fai germogliare la pace nel nostro cuore attraverso il perdono. Tu risani ferite antiche, guarisci dalle malattie dell’anima. Tu sei il Dio della vita per i secoli dei secoli. Amen.

          GLORIA a Dio nell’alto dei cieli

e pace in terra agli uomini amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi.

Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.

          PREGHIAMO

Padre di eterna gloria, che nel tuo unico Figlio ci hai scelti e amati prima della creazione del mondo e in lui, sapienza increata, sei venuto a piantare in mezzo a noi la tua tenda, illuminaci con il tuo Spirito, perché accogliendo il mistero del tuo amore, pregustiamo la gioia che ci attende, come figli ed eredi del regno. Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo figlio che è Dio e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

PRESENTAZIONE DELLA PAROLA DI DIO

Il mistero del Natale, che stiamo celebrando, oggi viene proposto attraverso alcuni brani della Scrittura che ci orientano a entrare maggiormente nell’accoglienza del dono che il Padre ci ha fatto di Gesù, suo Figlio, aiutandoci a meditare e contemplare questo dono in modo più profondo.

          PRIMA LETTURA

Dal libro del Siracide (24,1-4.8-12)

La sapienza fa l’elogio di se stessa e proclama la sua gloria in mezzo al suo popolo.

Prende la parola nell’assemblea del popolo di Dio e loda se stessa alla presenza dell’Onnipotente: «Sono io la parola pronunziata dall’Altissimo e ho ricoperto la terra come un vapore.

Abitavo su in cielo e il mio trono era sorretto da una colonna di nubi. Allora il Creatore dell’universo mi ha dato un comando, chi mi ha creato ha deciso dove devo abitare.

Disse: “Vai ad abitare tra i discendenti di Giacobbe, e prendi possesso di Israele come tua eredità”. Prima che il tempo cominciasse, Dio mi ha creato, per tutti i secoli non verrò meno. Ho svolto il mio servizio davanti alla tenda santa dove lui era presente, così mi sono stabilita sul monte Sion; mi ha fatto abitare a Gerusalemme e mi ha dato la responsabilità in questa città che amo tanto. Ho messo le mie radici in un popolo glorioso, scelto dal Signore come suo speciale possesso.

Parola di Dio.  Rendiamo grazie a Dio.

          SALMO RESPONSORIALE

Rit. Il Verbo si è fatto carne e ha posto la sua dimora in mezzo a noi.

Acclama al Signore, Gerusalemme! / Città di Sion, esalta il tuo Dio! / Egli ha rinforzato le tue porte, / entro le mura benedice i tuoi figli. Rit.

Ti circonda con frontiere di pace, / ti sazia con fior di frumento. / Manda la sua parola sulla terra / e rapida giunge a compimento. Rit.

Al popolo d’Israele annunzia la sua parola, / i suoi decreti e le sue leggi ai figli di Giacobbe. / Così non ha trattato gli altri popoli, / nessuno ha conosciuto i suoi comandamenti. Rit.

          SECONDA LETTURA

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni (1,3-6. 15-18)

Benedetto sia Dio Padre di Gesù Cristo nostro Signore. Egli ci ha uniti a Cristo nel cielo, ci ha dato tutte le benedizioni dello Spirito. Prima della creazione del mondo Dio ci ha scelti per mezzo di Cristo, per renderci santi e senza difetti di fronte a lui. Nel suo amore Dio aveva deciso di farci diventare suoi figli per mezzo di Cristo Gesù. Così ha deciso, perchè così ha voluto nella sua bontà. A Dio dunque sia lode, per il dono meraviglioso che egli ci ha fatto per mezzo di Gesù suo amatissimo Figlio.

Per tutto questo, per le notizie sulla vostra fede nel Signore Gesù e sul vostro amore verso tutti i fratelli, io ringrazio continuamente Dio per voi. Nelle mie preghiere mi ricordo di voi: al Dio del Signore nostro Gesù Cristo, a lui che è il Padre glorioso, io chiedo che vi faccia il dono della sapienza che viene dallo Spirito e che egli si riveli a voi, così che voi possiate conoscerlo ancora di più. Chiedo a Dio di illuminare gli occhi della vostra mente e di farvi comprendere a quale traguardo egli vi chiama: così potrete conoscere la grandiosa ricchezza che egli ha preparato per quelli che sono suoi, l’immensa potenza con la quale ha agito per noi che crediamo in lui.

Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.

          CANTO AL VANGELO

Alleluia, alleluia. Gloria a te o Cristo, annunziato a tutte le genti; gloria a te, o Cristo, creduto nel mondo.

VANGELO

Dal Vangelo secondo Giovanni (1.1-5.9-14)

In principio, c’era colui che è ‘la Parola’. Egli era con Dio, Egli era Dio. Egli era al principio con Dio. Per mezzo di lui Dio ha creato ogni cosa. Senza di lui non ha creato nulla. Egli era la vita e la vita era luce per gli uomini. Quella luce risplende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta. La luce vera, colui che illumina ogni uomo, stava per venire nel mondo. Egli era nel mondo, il mondo è stato fatto per mezzo di lui, ma il mondo non l’ha riconosciuto. È venuto nel mondo che è suo ma i suoi non l’hanno accolto.

Alcuni però hanno creduto in lui. A questi Dio ha fatto il dono di diventare figli di Dio.

Non sono diventati figli di Dio per nascita naturale, per volontà di un uomo: è Dio che ha dato loro la nuova vita.

Colui che è ‘la Parola’ è diventato un uomo ed è vissuto in mezzo a noi uomini.

Noi abbiamo contemplato il suo splendore divino. È lo splendore del Figlio unico del Dio Padre, pieno della vera grazia divina!

Parola del Signore. Lode a te, o Cristo.

          PROFESSIONE DI FEDE

IO CREDO IN DIO, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio, Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

          preghiera dei fedeli

Dio ci ha scelti e amati fin dall’origine dei tempi. Rivolgiamoci a lui con fiducia di figli, perché splenda la sua luce sul nostro cammino verso il suo regno di gioia e di pace. Preghiamo insieme e diciamo:

Donaci, Signore, il tuo Spirito.

1. Perché la Chiesa, unendosi a Cristo suo Signore, sia segno e strumento della presenza di Dio fra gli uomini, preghiamo.

2. Perché quanti sono afflitti dalla guerra e della violenza sperimentino nella venuta del Signore la speranza di vedere presto giorni di pace e di serenità, preghiamo.

3. Perché la vita degli anziani venga allietata dall’amore grato delle nuove generazioni, preghiamo.

4. Perché coloro che sono lontani dalla fede, attraverso la nostra testimonianza, ritrovino la gioia dell’incontro con Cristo, che riempie la vita della pienezza di ogni grazia, preghiamo.

5. Perché i giovani coltivino grandi ideali che li orientino a scelte di vita consapevoli e mature, preghiamo.

Diciamo assieme O Padre, che hai mandato il tuo Verbo eterno a dimorare fra noi e a rivelarci il tuo volto, effondi la tua benedizione ed esaudisci le invocazioni che ti rivolgiamo con fede. Per Cristo nostro Signore. Amen.

                    SULLE OFFERTE

Santifica, o Padre, questi doni con la grazia del Natale del tuo unico Figlio, che a tutti i credenti indica la via della verità e promette la vita eterna. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Il Signore sia con voi. E con il tuo spirito.

In alto i nostri cuori. Sono rivolti al Signore.

Rendiamo grazie al Signore il nostro Dio.

È cosa buona e giusta.

Padre santo, Dio di eterna gloria, siamo di nuovo riuniti nel nome del tuo Figlio per celebrare la Pasqua settimanale e rendere grazie a te, che manifesti la tua potenza e bellezza nel Cristo, il Figlio eterno, che si è fatto uomo per la nostra salvezza.

Riconosciamo nella fede, ed esultiamo nella speranza, per il dono del tuo amore: nel tuo unico Figlio ci hai scelti e amati ancor prima della creazione del mondo e in lui, sapienza incarnata, sei venuto a piantare in mezzo a noi la tua tenda, per dimorare nel cuore dei tuoi figli e riempirli della tua divinità. Tu ci illumini con il tuo Spirito, perché riconoscendo il mistero del tuo amore, pregustiamo la gioia che ci attende, come figli ed eredi del regno e attuiamo la tua offerta di grazia.

Guidati dallo Spirito, illuminati dal vangelo, insieme alla Chiesa in cammino verso la patria beata e con quanti già contemplano la tua bellezza, cantiamo con gioia la lode riconoscente: Santo…

Preghiamo insieme Ricordati, Padre, della tua Chiesa diffusa su tutta la terra: rendila perfetta nell’amore in unione con il nostro papa Francesco., il nostro vescovo Riccardo. Ricordati dei nostri fratelli e sorelle, che si sono addormentati nella speranza della risurrezione e, nella tua misericordia, di tutti i defunti: ammettili alla luce del tuo volto. Di noi tutti abbi misericordia: donaci di aver parte alla vita eterna, insieme con la beata Maria, Vergine e Madre di Dio, san Giuseppe, suo sposo, gli apostoli e tutti i santi, che in ogni tempo ti furono graditi, e in Gesù Cristo tuo Figlio canteremo la tua lode e la tua gloria.

          Al Padre nostro

In Cristo siamo stati generati ad un’esistenza nuova, quella dei figli di Dio. Per questo diciamo al Padre di tutti gli uomini la nostra gratitudine e la nostra gioia. Padre nostro

          SCAMBIO DI PACE

Talvolta basta un piccolo segno di attenzione e di amicizia per far fiorire la speranza. E’ sufficiente un sorriso per allontanare le nuvole dell’incomprensione. Per questo, nella Luce del Verbo fatto carne, scambiamoci un gesto di pace.

          DOPO LA COMUNIONE

Questo sacramento agisca in noi, Signore Dio nostro, ci purifichi dal male e compia le nostre aspirazioni di giustizia e di pace. Per Cristo nostro Signore. Amen.

«Veniva nel mondo la luce vera».

L’annuncio solenne del prologo di Giovanni richiama l’immagine della luce, che da sempre ha ispirato poeti e pensatori di tutte le culture. La luce è un simbolo della verità, della bontà e della gioia.

Viceversa le tenebre sono simbolo della menzogna, della cattiveria, della tristezza.

Il vangelo le mette a confronto: «La luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta». Luce e tenebre, del resto, segnano il ritmo della natura, che alterna le notti ai giorni, il tempo nuvoloso a quello soleggiato, l’inverno all’estate.

Ma soprattutto luce e tenebre abitano dentro di noi.

Viviamo esperienze di luce quando siamo contenti e ci sentiamo in pace con noi stessi; viviamo esperienze di buio quando siamo tristi e attraversiamo fatiche e sofferenze.

Luce e tenebre si danno continuamente il cambio nel nostro cuore.

La «luce vera» di cui parla Giovanni è il Verbo che si fa carne.

Cristo è luce, perché la sua parola dà un senso alle nostre giornate; è luce, perché la sua presenza ci fa sentire amati, vince l’ombra della solitudine. Senza questa luce noi ci sentiremmo dentro a un tunnel. Se si spegnesse in noi la lampada della fede, brancoleremmo nell’ombra. La luce della fede non è abbagliante – solo nell’eternità tutto sarà chiaro e si svelerà il senso di ogni cosa – ma rischiara quanto serve a orientare i nostri passi. La luce della fede è come la luce di una fiaccola, che non permette di vedere il sentiero nei particolari, ma aiuta comunque a mantenere la direzione.

La sorgente della luce naturale è il sole.

Per questo gli antichi scrittori cristiani paragonavano Cristo al sole; e la festa stessa del Natale, nella sua origine cristiana all’inizio del IV secolo, ricalca una festa già presente nel mondo romano, quella del «sole vincitore», cioè del sole che ricomincia all’inizio dell’inverno a riprendere il sopravvento sulla notte.

Gesù stesso dirà di sé, da adulto, che è «la luce del mondo» (cf. Gv 8,12); non solo: chiederà ai discepoli di essere a loro volta «luce del mondo» (Mt 5,14): quindi anche noi dobbiamo essere luce.

E gli stessi scrittori cristiani dicevano che, se Cristo è il sole, la Chiesa è la luna. Noi cristiani siamo come la luce della luna. Mentre il sole è sorgente di luce, la luna la riceve dal sole e la riflette sulla terra.

La Chiesa non vive di luce propria, non è fonte di luce, ma dona al mondo quella luce che le proviene da Cristo.

A volte, quando diamo una testimonianza convincente, siamo come la luna piena, riflettiamo una luce intensa; quando invece la nostra testimonianza è debole siamo come la mezza luna o il quarto di luna; può addirittura capitare che diamo una contro-testimonianza e siamo come la luna nuova, del tutto opaca.

Ma il sole continua a splendere: la grazia di Cristo è più grande del nostro peccato e di tutti i difetti della Chiesa.

Il Natale è la festa della luce in persona che ci fa visita.

Si tratta solo di aprirgli, di lasciare entrare i suoi raggi e di rifletterli sui fratelli.

Non è necessario un grande sforzo alla luna per riflettere la luce: le basta accoglierla dal sole. Ogni volta che costruiamo relazioni vere, lasciamo passare dei raggi di sole. Ogni volta che doniamo qualcosa della nostra vita, seminiamo dei lampi di luce. A volte basta un sorriso, dato e ricevuto, per accendere il cuore.

Più sorrisi e meno lamenti; più misericordia e meno rancore; più accoglienza e meno sospetto. E già un modo per vivere il messaggio del Natale, per lasciare che la luce del bimbo di Nazaret apra un varco nel nostro buio e ci regali dei lampi di speranza.

informazioni   interparrocchiali

LUNEDÌ 6 GENNAIO 2025

PIANO: ORE 11.00 EPIFANIA BENEDIZIONE DELL’ACQUA E DEI BAMBINI CHE FREQUENATO IL CATECHISMO

MARTEDÌ 7

CABIA: ORE 20.000 XXX DELLA MORTE DI LETIZIA CANDONI

VENERDÌ 10

CEDARCHIS: ORE 20.00, XXX DELLA MORTE DI ALBINO AGOSTINIS

Suore: Cedarchis 334 18 52 226 – 348 566 3540

don Ivo    334 57 85 102 – e-mail: ivodereani@gmail.com

Per eventuali offerte: IT 55 P 03069 64326 100000006524

ORARI SANTE MESSE

PIANO: FESTIVO 11.00; sabato messa prefestiva ore 18.00-  FERIALE: lunedì e martedì in canonica ore 18.00; ARTA: FESTIVO ore 10.00; – CEDARCHIS: FESTIVO ore 10.00; FERIALE: mercoledì ore 18.00 – PIEDIM: FESTIVO ore 11.00; FERIALE: giovedì ore 18.00 – CABIA: FESTIVO ore 9.00; FERIALE venerdì ore 18.00 – RIVALPO-VALLE: FESTIVO ORE 9.45 – LOVEA: FESTIVO ORE 11.15