2a DOMENICA DI QUARESIMA anno C 16 marzo 2025

Nessun progresso è possibile nella vita cristiana senza un incontro personale, continuamente rinnovato, con il mistero del Cristo sofferente.
LA CROCE COMPIE LE SCRITTURE
Ai discepoli, spaventati dall’annuncio della croce, Gesù si manifesta luminoso e glorioso, assieme a Mosè ed Elia. Tutta la Scrittura rivela che egli è la Parola vivente del Padre, che annuncia all’umanità e che la gloria e la croce sono connesse in quanto segni del suo amore.
La Quaresima ci invita a comprendere l’esodo di Gesù, il suo cammino di ritorno al Padre, e a desiderare anche noi di incontrare il Padre, alla luce della Parola.
Preghiamo insieme: Signore Gesù, parola di Dio, che riveli la tua gloria sulla croce, donaci di sentire la tua voce anche nel frastuono del mondo, perché ci lasciamo condurre su strade di vita e di amore. Amen.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
La grazia e la pace di Dio nostro Padre e del Signore nostro Gesù Cristo siano con tutti voi. E con il tuo spirito.
PER CHIEDERE PERDONO
O Padre, tu ti rivolgi a ognuno di noi e ci indichi Gesù: «Questi è il Figlio mio, l’amato. Ascoltatelo!». Davanti a lui riconosciamo i nostri peccati e chiediamo guarigione e salvezza.
– Signore Gesù, se cerchiamo la tua gloria non nei gesti di servizio e di amore, di perdono e di umiltà e sprechiamo così il tuo dono… tu abbi pietà di noi. Signore pietà!
– Cristo Gesù, se non valorizziamo la preghiera come dono per entrare in piena comunione con il Padre che trasfigura anche il nostro volto … tu abbi pietà di noi. Cristo pietà!
– Signore Gesù, se non crediamo alla potenza rinnovatrice della tua misericordia che rende bella e vera la nostra vita… tu abbi pietà di noi. Signore pietà!
(Diciamo assieme) Il tuo amore, o Padre, è più forte del nostro peccato, la tua misericordia viene incontro alla nostra debolezza. Trasfigura la nostra esistenza con il tuo perdono. In Cristo nostro Signore. Amen
Non si dice il Gloria.
PREGHIAMO
Dio grande e fedele, che riveli il tuo volto a chi ti cerca con cuore sincero, rinsalda la nostra fede nel mistero della croce e donaci un cuore docile, perché nell’adesione amorosa alla tua volontà seguiamo come discepoli il Cristo tuo Figlio.Egli è Dio e vive con te nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Amen.
PRESENTAZIONE DELLA PAROLA DI DIO
Le promesse di Dio fatte ad Abramo possono apparire incredibili, ma la grandezza di Abramo sta nella fede che aderisce a ciò che umanamente è inspiegabile o impossibile. Questa adesione totale giustifica la requisitoria di Paolo nella seconda lettura contro i nemici della croce di Cristo, ignari del presente e del futuro che solo la fede può garantire. L’evento della Trasfigurazione, che caratterizza la 2ª Domenica di Quaresima, lega sempre la prospettiva della gloria all’evento della croce.
PRIMA LETTURA
Dal libro della Genesi (15,5-12.17-18)
… Dio condusse Abram all’aperto e gli disse: «Contempla il cielo e conta le stelle, se le puoi contare!». E aggiunse: «I tuoi discendenti saranno altrettanto numerosi». Abram ebbe fiducia nel Signore e per questo il Signore lo considerò giusto. Il Signore disse ad Abram: «Io sono il Signore; io ti ho fatto uscire da Ur, città dei Caldei, per darti questa terra». «Signore, mio Dio! – rispose Abram, – come posso sapere che questa terra sarà mia?». Il Signore gli rispose: «Procurami una vitella, una capra, un montone, tutti di tre anni, una tortora e un piccione giovane». Abram si procurò tutti questi animali, li tagliò in due e mise ogni metà di fronte all’altra. Ma non divise gli uccelli. Alcuni rapaci si precipitarono su quelle bestie morte, ma Abram li scacciò. Al tramonto del sole Abram si sentì afferrare da un sonno profondo e da una grande angoscia. Dopo il tramonto seguì una notte molto buia. Ed ecco un braciere fumante e una torcia accesa passarono tra le metà degli animali uccisi. In quel giorno il Signore fece una promessa ad Abram. Gli disse: «Io prometto di dare a te e ai tuoi discendenti questa terra che si estende dal fiume confinante con l’Egitto sino al grande fiume, l’Eufrate».
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
SALMO RESPONSORIALE (dal Salmo 26)
Rit. Il Signore è mia luce e mia salvezza.
Il Signore è mia luce e mia salvezza, \ di chi avrò paura? \ Il Signore protegge la mia vita, \ di chi avrò timore? Rit.
Ascoltami, Signore, io ti invoco: \ abbi pietà di me, rispondimi. \ Ripenso alla tua parola: \ «Venite a me». \ E vengo davanti a te, Signore. \ Non nascondermi il tuo volto. Rit.
Non scacciare con ira il tuo servo: \ sei tu il mio aiuto. \ Non respingermi, non abbandonarmi, \ mio Dio, mio Salvatore. \ Rit.
Sono certo: godrò tra i viventi \ la bontà del Signore. \ «Spera nel Signore, sii forte e coraggioso, \ spera nel Signore». Rit.
SECONDA LETTURA
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Fillipesi (3,17-4,1)
Fratelli miei, fate come me, guardate a quelli che seguono il nostro esempio. È vero, non pochi si comportano come nemici della croce di Cristo. Ve l’ho già detto più volte e ve lo ripeto ancora tra le lacrime. Per questa gente il ventre è il loro dio, ma stanno camminando verso la rovina. Si vantano di cose vergognose e pensano soltanto alle soddisfazioni di questo mondo. Noi invece, cittadini del cielo, è di là che aspettiamo il nostro Salvatore, Gesù Cristo, il Signore. Egli, con il potere che ha di sottomettere l’universo, trasformerà il nostro misero corpo mortale e lo renderà somigliante al suo corpo glorioso. Fratelli miei carissimi, ho tanto desiderio di rivedervi! Voi siete per me motivo di gioia e di orgoglio: rimanete saldamente uniti al Signore.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
CANTO AL VANGELO
Gloria e lode a te Cristo Signore.
Dalla nube luminosa, si udì la voce del Padre: «Questi è il mio Figlio prediletto: ascoltatelo!».
VANGELO
Dal vangelo secondo Luca (9,28-36)
…. Gesù prese con sé tre discepoli, Pietro, Giovanni e Giacomo e salì su un monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e il suo vestito diventò candido e sfolgorante. Poi si videro due uomini avvolti di uno splendore celeste: erano Mosè ed Elia. Parlavano con Gesù del suo destino che doveva compiersi a Gerusalemme. Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno, ma riuscirono a restare svegli e videro la gloria di Gesù e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da Gesù, Pietro gli disse: «Maestro, è bello per noi stare qui. Prepareremo tre tende: una per te, una per Mosè e una per Elia». Parlava così ma non sapeva quel che diceva. Mentre diceva queste cose venne una nube e li avvolse con la sua ombra. Vedendosi avvolti dalla nube, i discepoli ebbero paura. Allora dalla nube si fece sentire una voce: «Questi è il mio Figlio, che io ho scelto: ascoltatelo!». Appena la voce risuonò, i discepoli si accorsero che Gesù era solo. Essi rimasero senza parola e in quei giorni non raccontarono a nessuno quel che avevano visto.
Parola del Signore. Lode a te, o Cristo.
PROFESSIONE DI FEDE
Credo in un solo Dio, Padre Onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero dà Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
PREGHIERA DEI FEDELI
Con grande confidenza ci rivolgiamo al Padre che, attraverso la trasfigurazione di Gesù, ha rischiarato il nostro itinerario quaresimale e con fede affidiamo a lui le nostre intenzioni. Preghiamo insieme e diciamo:
Ascoltaci, Signore
1. Perché il Santo Padre Francesco, sostenuto dalla nostra preghiera, possa rimettersi totalmente in salute per guidare la barca di Pietro sui sentieri del tempo, preghiamo.
2. Perché la Chiesa, che vive nell’attesa della manifestazione del Signore, annunci la gloriosa speranza del Cristo risorto, preghiamo.
3. Perché i governanti delle nazioni dispongano dei beni della terra come dono che viene dall’alto e si impegnino a garantire la pace e la prosperità per tutti i popoli della terra, preghiamo.
4. Perché gli ammalati, uniti alla passione del Signore, partecipino al suo trionfo sul male e sulla morte, preghiamo.
5. Perché noi tutti coltiviamo, in questo tempo quaresimale, la preghiera personale e l’ascolto della Parola di Dio, preghiamo.
(Diciamo insieme) Dio, nostro Padre, aumenta la nostra fede in Gesù. La tua misericordia scenda su di noi e liberi questo nostro mondo dalle crudeltà. Fa’ che ascoltiamo le parole e seguiamo le orme del tuo Figlio, che con la sua fedeltà ha riconciliato cielo e terra. Per Cristo nostro Signore. Amen.
SULLE OFFERTE
Questa offerta, Signore misericordioso, ci ottenga il perdono dei nostri peccati, e ci santifichi nel corpo e nello spirito, perché possiamo celebrare degnamente le feste pasquali. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Il Signore sia con voi. E con il tuo spirito.
In alto i nostri cuori. Sono rivolti al Signore.
Rendiamo grazie al Signore il nostro Dio.
È cosa buona e giusta.
Come Pietro, Giacomo e Giovanni anche per noi è bello stare qui, per lodare il tuo nome, e benedire la tua bontà, Dio onnipotente ed eterno, che fai brillare il volto pasquale del Cristo, tuo Figlio. Egli, in preghiera sul monte, ha fatto intuire, anche se per un solo istante, la gloria della sua risurrezione. Ha rincuorato gli apostoli spaventati per l’annuncio della passione: l’esodo che conduce alla pienezza della vita coloro che seguono il Messia sofferente, senza scandalizzarsi per la sua debolezza. Tu hai confermato con la tua parola che Gesù, il servo sofferente, è la manifestazione piena della tua gloria, il volto umano che rivela la tua tenerezza di Padre, attuata in gesti di misericordia per tutti. In ascolto della sua parola, confermati dai testimoni della prima Alleanza, uniti ai nostri fratelli di fede, e a chi ti cerca per essere liberato da male, innalziamo a te il canto della lode: Santo…
Celebrando il memoriale della morte e risurrezione del tuo Figlio, ti offriamo, o Padre, il sacrificio della perfetta riconciliazione, che egli ci ha lasciato come pegno del suo amore e che tu stesso hai posto nelle nostre mani.
Preghiamo insieme: Ti preghiamo umilmente, Padre Santo: accetta anche noi con l’offerta del tuo Figlio e nella partecipazione a questo convito di salvezza donaci il suo Spirito, perché sia tolto ogni ostacolo sulla via della concordia. Egli renda la tua Chiesa segno di unità tra gli uomini e strumento della tua pace, e ci custodisca in comunione con il nostro papa Francesco, il nostro vescovo Riccardo, il collegio episcopale e l’intero tuo popolo. Accogli nel tuo regno i nostri fratelli e sorelle che si sono addormentati nel Signore, e tutti i defunti dei quali tu solo hai conosciuto la fede. Tu che ci hai convocati intorno alla mensa del tuo Figlio, raccogli in unità gli uomini di ogni stirpe e di ogni lingua, insieme con la Vergine Maria, gloriosa Madre di Dio, con gli apostoli e tutti i santi, nel convito della Gerusalemme nuova, dove splende la pienezza della tua pace.
AL PADRE NOSTRO:
È Gesù stesso che ci ha insegnato questa preghiera. È lui che ha posto nel nostro cuore e sulle nostre labbra queste parole di abbandono fiducioso al Padre. Diciamo insieme:
Padre nostro…
SCAMBIO DI PACE
Guidati dalla luce di Dio, sorretti dalla pace di Cristo, possiamo riconoscere nei vicini le sembianze dei fratelli. Lo Spirito suggerisca ad ognuno i gesti della comprensione, della solidarietà, della giustizia. Scambiamoci il dono della pace.
DOPO LA COMUNIONE
Per la partecipazione ai tuoi gloriosi misteri ti rendiamo fervide grazie, Signore, perché a noi ancora pellegrini sulla terra fai pregustare i beni del cielo. Per Cristo nostro Signore. Amen.
BENEDIZIONE
Dio Padre misericordioso conceda a tutti voi come al figliol prodigo la gioia del ritorno nella sua casa. Amen.
Cristo, modello di preghiera e di vita, vi guidi nel cammino della Quaresima all’autentica conversione del cuore. Amen.
Lo Spirito di sapienza e di fortezza vi sostenga nella lotta contro il maligno, perché possiate celebrare con Cristo la vittoria pasquale. Amen.
E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio † e Spirito Santo, discenda su di voi, e con voi rimanga sempre. Amen.
Spesso usiamo le immagini della salita e della discesa per esprimere diversi aspetti e varie esperienze della nostra esistenza. Diciamo per esempio che la nostra vita è «in salita» quando viviamo una sofferenza o dobbiamo affrontare un grande impegno; diciamo invece che è «in discesa» quando sperimentiamo dei momenti gioiosi e sereni. In genere l’idea della salita è collegata con il sacrificio e quella della discesa con la felicità. In montagna, del resto, la salita fa sudare e richiede fatica, mentre la discesa rende allegri, suscita il canto e lo scherzo. Nel vangelo di oggi invece sembra quasi il contrario. I discepoli, saliti con Gesù su un alto monte non vogliono più scendere a valle. Sul monte stanno troppo bene: vedono dei segni di gloria, sentono le parole di Dio, hanno l’impressione di toccare il cielo con un dito. Chi avrebbe voglia di iniziare a scendere, nonostante la bellezza e la facilità della discesa? E programmano di fermarsi lì, di costruire delle capanne. Ma la cima del monte non è fatta per costruire delle abitazioni; è fatta per respirare ossigeno, vedere i panorami, riprendere fiato e ripartire. E infatti Gesù li rimette in cammino, li accompagna nella discesa. Che cosa significa questa scena della trasfigurazione? Gesù, per incoraggiare i discepoli che di lì a poco avrebbero dovuto affrontare la sua passione, offre un antipasto della risurrezione: fa vedere che cosa sarebbe successo dopo la crocifissione; vuole far capire che la croce è solo un passaggio per la gloria. Ma i discepoli sperano che alla gloria si possa arrivare senza la croce — e infatti quasi tutti eviteranno il Golgota — e che la gloria si possa fermare, che quel momento di felicità si possa bloccare per sempre. Non è questa la legge della vita. Troppo facile arrivare a una meta senza la fatica di conquistarla. Ogni traguardo umano richiede impegno, sforzo e sacrificio; ogni cima richiede una salita: chi vuole riuscire nel campo dello sport deve sottoporsi a lunghi allenamenti, chi nella musica a ore e ore di esercizio e di prove, chi vuole raggiungere un titolo scolastico o universitario deve passare giornate intere sui libri, chi vuole educare bene i figli deve spendersi giorno dopo giorno per loro. Non c’è la possibilità di raggiungere la cima del monte Tabor in elicottero; occorre mettere pazientemente un piede davanti all’altro.
La fede vive della stessa logica: troppo facile sarebbe credere in un Dio che ci portasse sempre in elicottero sulle cime, ci togliesse ogni fatica del cammino e ci mostrasse sempre dei panorami gioiosi; troppo facile aderire a un Dio che ci trattasse a colpi di miracolo. Il Dio cristiano non è il Dio che ci trasporta magicamente sulla cima, ma il Dio che si mette in cammino con noi verso la cima. Lui non ha eliminato la legge dell’impegno e del sacrificio per la meta, ma l’ha interpretata con la sua stessa vita. Ci ha fatto capire, abbracciando la croce come segno più grande di amore, che l’esito finale non è la morte, ma la risurrezione e che non c’è alcuna pena senza consolazione, non esiste alcuna lacrima priva di valore. Il cristiano non può rimanere sempre sulla cima del monte, sognando di abitare lì. La preghiera, l’ascolto della Parola, l’esperienza di un Dio vicino devono essere portati a valle; devono diventare incontro con gli altri, mano tesa verso chi più fatica nelle salite della vita, abbraccio verso chi soffre e non riesce a trovare il senso delle esperienze dolorose. Allora anche noi, nel nostro piccolo, contribuiremo già da ora alla trasfigurazione del mondo.
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Suore: Cedarchis 334 18 52 226 – 348 566 3540
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ORARI SANTE MESSE
PIANO: FESTIVO 11.00; sabato messa prefestiva ore 18.00 – FERIALE: lunedì e martedì in canonica ore 18.00; ARTA: FESTIVO ore 10.00; – CEDARCHIS: FESTIVO ore 10.00; FERIALE: mercoledì ore 18.00 – PIEDIM: FESTIVO ore 11.00; FERIALE: giovedì ore 18.00 – CABIA: FESTIVO ore 9.00; FERIALE venerdì ore 18.00 – RIVALPO-VALLE: FESTIVO ORE 9.45 – LOVEA: FESTIVO ORE 11.15