2a DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO anno C 19 gennaio 2025

“Quando si rientra veramente in se stessi, si sale verso Dio”.
PIANO: FESTA DI SANT’AGNESE
INNO O Santa Agnese, vergine e martire, / o cuor purissimo tutto bontà. / Tue fiamme ardenti / nel cuor infondici / tutte ricolmaci di carità.
Salve o sorella amabile / nostra gentil patrona / prega la mamma buona / del nostro amor Gesù.
Di Piano d’Arta siam tue figlie / veniam qui supplici tutte ai tuoi piè / Il giglio, candido sempre conservaci / e tutte guidaci in ciel con te. Rit.
Canti: La creazione giubili pag 54 – Il cielo narra pag 49 – Dio s’è fatto come noi pag 80 – Tu sei la mia vita pag 75 – A vo nestre gran Regine pag 93 – Ave o Vergine pag 95
ACCOGLIENZA
È Gesù Cristo il vino nuovo che rinnova la Gioia quando la speranza di una vita felice sembra perduta. Egli non crea dal nulla, ma trasforma noi e la nostra storia, che senza di lui non ha sapore come l’acqua nelle anfore, in immagini di salvezza. Il vero miracolo di Gesù è la conversione del nostro cuore operata con la sua venuta.
Nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito santo. Amen.
Il Dio della speranza, che ci riempie di ogni gioia e pace nella fede per la potenza dello Spirito Santo, sia con tutti voi.
E con il tuo spirito.
PER CHIEDERE PERDONO
Invito all’atto penitenziale: Siamo anche noi, un poco, come i due sposi di Cana. Abbiamo preparato ogni cosa minuziosamente, ma poi, nel bel mezzo della festa, viene a mancare qualcosa di importante. E ci rendiamo conto di non poter contare solo sulle nostre forze.
– Signore Gesù, perdonaci se preferiamo l’acqua delle nostre attese umane e non cerchiamo il vino della nuova Alleanza che tu ci offri; abbi pietà di noi. Signore pietà!
– Cristo Gesù, perdonaci se non ti invitiamo, o non ti accogliamo, nella vita quotidiana che può diventare una festa se sappiamo riconoscerti come salvatore; abbi pietà di noi. Cristo, pietà!
– Signore Gesù, perdonaci se vogliamo essere tuoi servi ma non facciamo con fiducia quello che ci insegni; abbi pietà di noi. Cristo, pietà!
(Diciamo insieme) Signore, nostro Dio, sorprendici ancora con i segni del tuo amore. Anche noi, allora, come gli apostoli a Cana, potremo riconoscere con gioia quello che operi in mezzo a noi. Te lo chiediamo per Cristo, il tuo Figlio, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
GLORIA A DIO nell’alto dei cieli
e pace in terra agli uomini amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi.
Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.
PREGHIAMO
O Dio, che nell’ora della croce hai chiamato l’umanità ad unirsi in Cristo sposo e Signore, fa’ che in questo convito domenicale la santa Chiesa sperimenti la forza trasformante del suo amore e pregusti nella speranza la gioia delle nozze eterne. Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo figlio che è Dio e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
PRESENTAZIONE DELLA PAROLA DI DIO
“Hai fatto nuove, Signore, tutte le cose”: così invita a pregare il Salmo responsoriale, ed è un’adeguata introduzione al “segno” compiuto da Gesù a Cana di Galilea, attraverso il quale ha manifestato la “gloria di Dio”. Il miracolo è solo un segno del Regno di Dio, presente in e attraverso Gesù. Non è un gesto automatico, è un segno rivelatore: per questo richiede la fede. Solo lo sguardo credente permette di vedere che Dio è presente in modi diversi accanto a noi e per noi.
PRIMA LETTURA
Dal libro del profeta Isaia (Is 62, 1-5)
Per amore tuo, Gerusalemme, non tacerò finché non sarai liberata e non risplenderai come luce. Per amore tuo, Sion, non mi darò pace finché non sarai salvata e non brillerai come una fiaccola accesa. Allora le nazioni vedranno che il Signore ti ha liberata, tutti i re ammireranno la tua gloria. Avrai un nome nuovo che il Signore stesso ti darà. Nelle mani del Signore diventerai una corona splendida, un diadema regale. Il tuo nome non sarà più “Città abbandonata”, il tuo paese non si chiamerà più “Terra desolata”. Invece il tuo nome sarà “Gioia del Signore” e la tua terra si chiamerà “Sposa felice”. Infatti sarai veramente la delizia del Signore e la tua terra avrà in lui uno sposo. Come un giovane sposa una ragazza, così il tuo creatore sposerà te. Come l’uomo gioisce per la sua sposa, così il tuo Dio esulterà per te.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
SALMO RESPONSORIALE
Rit. Annunciate a tutti i popoli le meraviglie del Signore.
Cantate al Signore un canto nuovo, / cantate al Signore, abitanti del mondo, / cantate e benedite il Signore! Rit.
Ogni giorno annunziate: è lui che ci salva! / Raccontate la sua gloria a tutte le nazioni, / a tutti i popoli narrate le sue imprese. Rit.
Rendete al Signore, popoli del mondo, / rendete al Signore gloria e potenza, / rendete a lui la gloria che gli spetta. Rit.
Tremate davanti a lui, abitanti del mondo. Dite a tutti: il Signore regna! / Giudica i popoli con giustizia, / rende stabile il mondo, che non sarà mai scosso. Rit.
SECONDA LETTURA
Dalla prima lettera di Paolo apostolo ai Corinzi (1 Cor 12, 4-11)
… Vi sono diversi doni, ma uno solo è lo Spirito. Vi sono vari modi di servire, ma uno solo è il Signore. Vi sono molti tipi di attività, ma chi muove tutti all’azione è sempre lo stesso Dio. In ciascuno, lo Spirito si manifesta in modo diverso, ma sempre per il bene comune. Uno riceve dallo Spirito la capacità di esprimersi con saggezza, un altro quella di parlare con sapienza. Lo stesso Spirito a uno dà la fede, a un altro il potere di guarire i malati. Lo Spirito concede a uno la possibilità di fare miracoli, e a un altro il dono di essere profeta. A questi dà la capacità di distinguere i falsi spiriti dal vero Spirito, a quello il dono di esprimersi in lingue sconosciute, e a quell’altro ancora il dono di spiegare tali lingue. Tutti questi doni vengono dall’unico e medesimo Spirito. Egli li distribuisce a ognuno, come vuole.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
CANTO AL VANGELO
Alleluia, alleluia.
Alle nozze di Cana Gesù trasformò l’acqua in vino; egli manifestò la sua gloria e i discepoli credettero in lui.
VANGELO
Dal Vangelo secondo Giovanni (2,1-12)
Due giorni dopo ci fu un matrimonio a Cana, una città della Galilea. C’era anche la madre di Gesù, e Gesù fu invitato alle nozze con i suoi discepoli. A un certo punto mancò il vino. Allora la madre di Gesù gli dice: «Non hanno più vino». Risponde Gesù: «Donna, che vuoi da me? L’ora mia non è ancora giunta». La madre di lui dice ai servi: «Fate tutto quel che vi dirà». C’erano là sei recipienti di pietra di circa cento litri ciascuno. Servivano per i riti di purificazione degli Ebrei. Gesù disse ai servi: «Riempiteli d’acqua!». Essi li riempirono fino all’orlo. Poi Gesù disse loro: «Adesso prendetene un po’ e portatelo ad assaggiare al capotavola». Glielo portarono. Il capotavola assaggiò l’acqua che era diventata vino. Ma egli non sapeva da dove veniva quel vino. Lo sapevano solo i servi che avevano portato l’acqua. Quando lo ebbe assaggiato, il capotavola chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti servono prima il vino buono e poi, quando si è già bevuto molto, servono il vino più scadente. Tu invece hai conservato il vino buono fino a questo momento». Così Gesù fece il primo dei suoi segni miracolosi nella città di Cana, in Galilea, e manifestò la sua grandezza, e i suoi discepoli credettero in lui.
Parola del Signore. Lode a te, o Cristo.
PROFESSIONE DI FEDE
Io credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio, Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.
PREGHIERA DEI FEDELI
Il Signore non si accontenta di un’adesione formale al Suo messaggio di salvezza, Egli pretende una radicalità del nostro essere cristiani: vuole trasformarci.
Preghiamo insieme e diciamo:
Signore rendici vino nuovo.
1. Perché l’umanitàsappia leggere i segni della Tua presenza senza cedere all’irrazionalità della superstizione. Preghiamo.
2. Perché sappiamo seguire l’indicazione di Maria: “Qualsiasi cosa vi dica, fatela”. Preghiamo.
3. Perché il nostro cuore sia sempre sicuro che il domani ci riserverà “il vino migliore”. Preghiamo.
4. Perché la Tua parola e la Tua presenza ci accompagnino sempre lungo questo anno e ci convertano. Preghiamo.
(Diciamo assieme) O Padre, tutto si esaurisce nella nostra vita eccetto Te e il Tuo amore. Fa’ che in virtù di questo la nostra finitezza sia un’occasione da cogliere e non un ostacolo da odiare. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen.
SULLE OFFERTE
Concedi a noi tuoi fedeli, o Signore, di partecipare degnamente ai santi misteri, perché ogni volta che celebriamo questo memoriale del sacrificio del tuo Figlio, si compie l’opera della nostra redenzione. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Il Signore sia con voi. E con il tuo spirito.
In alto i nostri cuori. Sono rivolti al Signore.
Rendiamo grazie al Signore il nostro Dio.
È cosa buona e giusta.
Come gli invitati che a Cana di Galilea sono sorpresi dal dono inatteso, anche noi, in questo convito domenicale, riconosciamo con gioia di essere chiamati ad unirci in Cristo, sposo e Signore, per sperimentare la forza del tuo amore che trasforma. Uniti a Gesù pregustiamo nella speranza la gioia delle nozze eterne, quando il tuo amore trasformerà l’acqua della nostra umanità redenta nel vino nuovo e definitivo della piena comunione con te, unico e vero sposo dell’umanità, chiamata a riconoscere nella Pasqua di morte e risurrezione l’ora suprema e definitiva della salvezza che offri a tutti gli uomini. In comunione con tutti i Santi del cielo, e in cammino con quanti ancora cercano il tuo volto, riuniti nella pasqua settimanale pieni di gioia cantiamo la tua lode: SANTO
(Preghiamo insieme) Conferma nell’unità, Signore, noi convocati alla tua mensa, perché camminando sulle tue vie nella fede e nella speranza, in unione con il nostro papa Francesco e il nostro vescovo Riccardo con tutti i vescovi, i presbiteri e i diaconi e con l’intero tuo popolo, diffondiamo nel mondo gioia e fiducia. Ricordati anche dei nostri fratelli e sorelle che si sono addormentati nella pace del tuo Cristo, e di tutti i defunti dei quali tu solo hai conosciuto la fede: ammettili a godere la luce del tuo volto e dona loro la pienezza di vita nella risurrezione. Concedi anche a noi, al termine del pellegrinaggio terreno, di giungere alla dimora eterna, dove vivremo sempre con te; e in comunione con la beata Maria, Vergine e madre di Dio, con gli apostoli e i martiri, e tutti i santi, per Gesù Cristo, tuo Figlio, loderemo e proclameremo la tua grandezza:
AL PADRE NOSTRO
Cristo è la fonte della nostra speranza, il motivo della nostra gioia, la luce della nostra conoscenza: ci affidiamo a Lui per rivolgerci al Padre e ripetiamo le parole che Egli ci ha insegnato:
Padre nostro…
SCAMBIO DI PACE
Nella gioia di questa festa di nozze, scambiamoci un segno di comunione e di pace.
DOPO LA COMUNIONE
Questo sacramento agisca in noi, Signore Dio nostro, ci purifichi dal male e compia le nostre aspirazioni di giustizia e di pace. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Un episodio trascurabile, una figuraccia come se ne fanno tante nella vita. Durante una festa, viene a mancare il vino. Maria lo fa notare a Gesù e lui, come disse una volta un bimbo a catechismo, fa la magia. Ma perché Giovanni lo ha raccontato nel suo vangelo e gli ha dato tanta importanza, da indicarlo addirittura come «l’inizio dei segni compiuti da Gesù»? È vero, non è da tutti trasformare acqua in vino, e oltretutto era una quantità notevole: si trattava di circa 600 litri: una misura così grande era richiesta dal fatto che le feste di nozze tra gli ebrei del tempo duravano almeno una settimana e coinvolgevano non solo i parenti ma l’intero villaggio.
Non è comunque sulla magia o sul miracolo che vuole puntare il vangelo: Gesù non fa mai dei miracoli per dimostrare il suo potere straordinario; li fa perché siano dei «segni», perché la gente capisca il significato che c’è sotto: non gli interessa di stupire con effetti speciali. Qual è dunque il senso di questo «segno» di Cana? Lo comprendiamo da un piccolo particolare: l’acqua che Gesù trasforma in vino, quella contenuta nelle sei anfore, era destinata alla «purificazione rituale dei giudei». Era lì, cioè, perché gli invitati potessero lavarsi le mani e le braccia ogni volta che la Legge lo prescriveva, in segno di purificazione; era lì, potremmo dire, per svolgere una funzione religiosa conforme alle regole dei giudei. È questa l’acqua che Gesù trasforma in vino. Ecco il significato principale: Gesù trasforma la vecchia Legge, gli antichi riti, nella sua nuova Legge, che è la legge dell’amore. La Legge antica, fatta di molte regole, era insipida e incolore come l’acqua; la nuova Legge, quella di Gesù, dà invece sapore e colore alla vita. Il Signore riesce a trasformare la nostra vita, tante volte incolore e insapore, in una vita bella e gioiosa. Non la vuole stravolgere, ma appunto trasformare. Cioè non butta via la nostra acqua, ma la tramuta in vino, dandole più sapore e colore. L’acqua, la nostra umanità, viene presa dal Signore e valorizzata, addolcita, insaporita, resa frizzante.
Se abbiamo il coraggio di presentargli l’acqua delle nostre anfore, cioè le nostre necessità, tristezze, sofferenze, figuracce, delusioni, stanchezze, depressioni; ma anche semplicemente il nostro umano, con le sue gioie e consolazioni, lui riesce a dare un senso a tutto, rende piena la nostra festa.
Le nostre fatiche e sofferenze sono acqua, perché ci fanno sperimentare che è impossibile senza il Signore dare ad esse un qualche senso, un qualsiasi sapore. Vissute nell’amore di Dio, le sofferenze certo non diminuiscono, ma possono diventare però occasioni di crescita, possono acquistare un qualche senso. Ma non solo le esperienze negative della vita: anche quelle belle e positive, anche le gioie e i piaceri, sarebbero acqua se vissuti senza il Signore: a prima vista sembrerebbero vino, perché danno un’ebbrezza immediata, ma poi – quando queste esperienze vengono consumate senza un progetto – rischiano anch’esse di portare alla noia e alla saturazione, come purtroppo sentiamo dalla cronaca quando registra episodi violenti provocati dal desiderio di provare a tutti i costi qualcosa di diverso e di nuovo, qualcosa di frizzante, senza però prendersi delle responsabilità e fare fatica.
Alle nozze è invitato lui con i discepoli e c’è anche sua madre.
Lui e Maria: due invitati speciali, che si rivelano due inviati speciali, mandati dalla provvidenza a risolvere il problema della mancanza di vino. Il racconto riferisce un breve dialogo tra di loro, fatto anche di una certa tensione: «Non hanno vino», nota per prima Maria; e Gesù: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora»; e lei, come se niente fosse, si rivolge ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela». Nel Vangelo di Giovanni questo è il testamento di Maria. Parole d’amore, dettate dal desiderio che noi siamo felici. Lei scommette che la nostra gioia proviene dall’ascoltare Gesù e fare ciò che lui dice.
informazioni interparrocchiali
PER I GIOVANI OLTRE I 18 ANNI CHE DESIDERANO RICEVERE LA CRESIMA PRENDANO CONTATTO CON DON IVO ENTRO DOMENICA 26 GENNAIO
PERCORSO DI ACCOMPAGNAMENTO AL MATRIMONIO CRISTIANO Tolmezzo, Casa della Gioventù ingresso Piazza Centa n.2. Ogni venerdì dalle ore 20.30 alle ore 22.30, dal 7 febbraio al 6 aprile 2025
Suore: Cedarchis 334 18 52 226 – 348 566 3540
don Ivo 334 57 85 102 – e-mail: ivodereani@gmail.com
Per eventuali offerte: IT 55 P 03069 64326 100000006524
ORARI SANTE MESSE
PIANO: FESTIVO 11.00; sabato messa prefestiva ore 18.00- FERIALE: lunedì e martedì in canonica ore 18.00; ARTA: FESTIVO ore 10.00; – CEDARCHIS: FESTIVO ore 10.00; FERIALE: mercoledì ore 18.00 – PIEDIM: FESTIVO ore 11.00; FERIALE: giovedì ore 18.00 – CABIA: FESTIVO ore 9.00; FERIALE venerdì ore 18.00 – RIVALPO-VALLE: FESTIVO ORE 9.45 – LOVEA: FESTIVO ORE 11.15