14a DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO anno C 6 luglio 2025

L’amore non è cieco, ma presbite.
Tanto è vero che comincia a vedere i difetti man mano che si allontana. – Zamacois, Miguel.
ACCOGLIENZA
Celebriamo oggi la XIV Domenica del Tempo Ordinario. L’orizzonte a cui guarda Gesù è il mondo intero. Non solo alcuni prescelti, ma tutti i credenti devono sentirsi coinvolti in questo impegno di testimonianza; ogni cristiano è, in forza del suo Battesimo, missionario. La Chiesa non manda alcuni missionari, ma essa stessa, per sua natura, è totalmente missionaria. In questa Eucaristia preghiamo affinché tutti noi, guidati dallo Spirito Santo, facciamo della nostra vita una testimonianza credibile del Vangelo.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Il Signore Gesù che ci chiama alla missione sia con tutti voi. E con il tuo spirito.
PER CHIEDERE PERDONO
Per portare il vangelo con la forza del vangelo dobbiamo essere liberi dal male e dal peccato, per questo chiediamo perdono e confidiamo nella misericordia del Signore.
– Signore Gesù, perdonaci se pensiamo che spetti sempre e solo ad altri il compito di annunciare il vangelo con la testimonianza quotidiana; abbi pietà di noi. Signore pietà!
– Cristo Gesù, perdonaci se di fronte al dono che ci affidi prendiamo paura e rinunciamo a vivere l’avventura della fede; abbi pietà di noi. Cristo pietà!
– Signore Gesù, perdonaci se cerchiamo successi umani e non gioiamo che il nostro nome è già scritto nel cuore del Padre; abbi pietà di noi. Signore pietà!
Diciamo assieme Signore, liberaci dal male e dal peccato, sostieni il nostro cammino nella missione in questa vita e preparaci all’incontro con te oltre la nostra morte. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
GLORIA A DIO NELL’ALTO DEI CIELI
Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.
PREGHIAMO
O Dio, che nella vocazione battesimale ci chiami ad essere pienamente disponibili all’annunzio del tuo regno, donaci il coraggio apostolico e la libertà evangelica, perché rendiamo presente in ogni ambiente di vita la tua parola di amore e di pace. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
PRESENTAZIONE DELLA PAROLA DI DIO
Siamo perdonati per annunciare il perdono. Siamo discepoli non per trattenere per noi la gioia che il vangelo ci dona, né per tacerlo paurosamente di fronte al mondo. Il battesimo ci abilita, ma anche ci responsabilizza, ad essere testimoni. In famiglia, al lavoro, ovunque siamo, la fedeltà alla nostra vocazione battesimale si realizza nella coerenza della vita e nella disponibilità alla testimonianza.
PRIMA LETTURA
Dal libro del profeta Isaia (66,10-14)
Gioite con Gerusalemme, voi che l’amate. Esultate per lei. Voi che avete partecipato al suo lutto ora vivrete con lei tutta la sua felicità. Anche voi sarete saziati con le consolazioni che vi darà.
Come neonati allattati dalla madre succhierete con gioia il suo seno generoso. Il Signore annunzia: «Dirigerò verso Gerusalemme un fiume di prosperità, la ricchezza delle nazioni come un torrente in piena. Avrò cura di voi come una madre che allatta il figlio, lo porta in braccio e lo fa giocare sulle proprie ginocchia. Come una madre consola il figlio io vi consolerò a Gerusalemme. Quando vedrete tutto questo avrete una grande gioia e riprenderete vita come l’erba a primavera. Infatti la mano del Signore aiuterà chi gli è fedele, ma colpirà con sdegno i suoi nemici».
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Sal 65,1-7.16.20)
Rit. Acclamate Dio, voi tutti della terra.
Acclamate Dio, abitanti di tutta la terra, / cantate e suonate a gloria del suo nome, / onoratelo con la vostra lode! / Dite a lui: “Sono stupende le tue azioni”. Rit.
Tutta la terra venga ad adorarti, / canti al tuo nome con inni e salmi”. / Venite! guardate le meraviglie di Dio, / opere stupende, che meravigliano l’uomo. Rit.
Ha cambiato le acque in terra asciutta / il suo popolo passò il fiume a piedi: / da allora poniamo in Dio la nostra gioia. / Con il suo potere domina per sempre. Rit.
Voi fedeli, venite ad ascoltare; / voglio raccontarvi quel che Dio ha fatto per me. / Sia benedetto Dio: non ha respinto la mia preghiera, / non mi ha rifiutato il suo amore. Rit.
SECONDA LETTURA
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati (6,14-18)
Io voglio vantarmi soltanto di questo: della croce del nostro Signore Gesù Cristo: poiché egli è morto in croce, il mondo è morto per me e io sono morto per il mondo. Perciò non conta nulla essere circoncisi o non esserlo. Essere una nuova creatura è ciò che importa. Dio doni pace e misericordia a quelli che seguono questa norma, a loro e a tutto il vero popolo di Dio. D’ora innanzi nessuno aumenti le mie difficoltà, perché appartengo a Gesù e le cicatrici che porto nel mio corpo ne sono la prova. Il Signore Gesù Cristo vi dia la sua grazia, fratelli. Amen.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
CANTO AL VANGELO
Alleluia, alleluia. Dio ha riconciliato il mondo in Cristo, affidando a noi la parola della riconciliazione.
VANGELO
Dal vangelo secondo Luca (10,1-12.17-20)
In quel tempo, il Signore scelse altri settantadue discepoli. Essi dovevano entrare prima di Gesù nei villaggi o nelle borgate che egli stava per visitare. Li mandò a due a due dicendo loro: “La messe da raccogliere è molta ma gli operai sono pochi. Pregate perciò il padrone del campo perché mandi operai a raccogliere la sua messe. Andate! Io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi. Non portate né borsa, né sacco, né sandali. Lungo il cammino non fermatevi a salutare nessuno. Quando entrerete in una casa, dite subito a quelli che vi abitano: Pace a voi!
Se tra loro vi è qualcuno che ama la pace riceverà quella pace che gli avete augurato, altrimenti il vostro augurio resterà senza effetto. Restate in quella casa, mangiate e bevete quel che vi daranno, perché l’operaio ha diritto al suo salario. Non passate di casa in casa. Quando andate in una città, se qualcuno vi accoglie, mangiate quel che vi offre. Guarite i malati che trovate e dite loro: Il regno di Dio ora è vicino a voi! Se invece entrate in una città e nessuno vi accoglie, allora uscite sulle piazze e dite: Contro di voi noi scuotiamo anche la polvere della vostra città che si è attaccata ai nostri piedi. Sappiate però che il regno di Dio è vicino. Vi assicuro che nel giorno del giudizio gli abitanti di Sòdoma saranno trattati meno severamente degli abitanti di quella città. I settantadue discepoli tornarono dalla loro missione molto lieti dicendo: “Signore, anche i demoni ci ubbidiscono quando noi invochiamo il tuo nome”. Gesù disse loro: “Ho visto Satana precipitare dal cielo come un fulmine. Io vi ho dato il potere di calpestare serpenti e scorpioni e di annientare ogni resistenza del nemico. Niente vi potrà fare del male. Non rallegratevi però perché gli spiriti maligni si sottomettono a voi, ma piuttosto rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti in cielo”.
Parola del Signore. Lode a te, o Cristo.
PROFESSIONE DI FEDE
Io credo in Dio Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio, Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.
PREGHIERA DEI FEDELI
Abbiamo bisogno della grazia del Signore Gesù, per avere il coraggio apostolico e la libertà evangelica necessari all’annuncio del regno. Per questo non cessiamo di innalzare la nostra umile richiesta anche per i fratelli.
Preghiamo dicendo:
Rendici nuove creature, Signore Gesù.
1. Manda, Signore Gesù, nuovi operai nella tua Chiesa che annuncino all’uomo del nostro tempo il tuo Vangelo di pace e lo rendano credibile con una vita povera e lieta, donata al servizio dei fratelli. Preghiamo.
2. Illumina con lo Spirito Santo i cristiani: consapevoli di essere costituiti profeti con il dono del battesimo, si impegnino ad essere in ogni ambiente testimoni del tuo regno. Preghiamo.
3. Sostieni con la forza della fede quanti sono chiamati a lavorare nella tua messe: senza appoggiarsi su sicurezze umane, accompagnino la predicazione della Parola con un’intensa vita di preghiera e di comunione con te. Preghiamo.
4. Ci hai convocati per ascoltare la tua Parola e celebrare i santi Misteri: fa’ che attingiamo dal Pane della Pasqua la forza per divenire testimoni della Buona Notizia e seminatori di pace e di riconciliazione. Preghiamo.
Diciamo assieme: Dio, nostro Padre, che hai scritto i nostri nomi nei cieli, accogli la preghiera che eleviamo a te con fiducia filiale e rendici, ogni giorno, collaboratori della costruzione del tuo regno di amore. Per Cristo nostro Signore. Amen.
SULLE OFFERTE
Ci purifichi, Signore, quest’offerta che consacriamo al tuo nome, e ci conduca di giorno in giorno a esprimere in noi la vita nuova nel Cristo tuo Figlio. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
Il Signore sia con voi. E con il tuo spirito.
In alto i nostri cuori. Sono rivolti al Signore.
Rendiamo grazie al Signore il nostro Dio.
È cosa buona e giusta.
Ci inviti a rallegrarci perché anche i nostri nomi sono scritti nel tuo cuore, Dio onnipotente ed eterno, che ci hai resi discepoli e testimoni di Gesù Cristo, tuo Figlio e Signore nostro. Tu o Dio sei il padrone della messe, e noi siamo chiamati a cooperare con te affinchè tu mandi numerosi operai per compiere l’opera di salvezza, iniziata fin dalla creazione, e resa comprensibile a tutti dal tuo Figlio, Gesù. Anche noi, con la forza dello Spirito, possiamo condividere questa gioia con quanti incontriamo, e diventare vangelo nel nostro tempo, testimoni della vittoria della luce sul potere delle tenebre e dell’odio con la forza della tua misericordia. Insieme agli angeli e i Santi del cielo, e ai nostri fratelli nella fede, eleviamo l’inno di lode alla tua bontà di Padre: Santo…
Preghiamo insieme: Conferma nell’unità, Signore, noi convocati alla tua mensa, perché camminando sulle tue vie nella fede e nella speranza, in unione con il nostro papa Leone, e il nostro vescovo Riccardo, con tutti i vescovi, i presbiteri e i diaconi e con l’intero tuo popolo, diffondiamo nel mondo gioia e fiducia. Ricordati anche dei nostri fratelli e sorelle che si sono addormentati nella pace del tuo Cristo, e di tutti i defunti dei quali tu solo hai conosciuto la fede: ammettili a godere la luce del tuo volto e dona loro la pienezza di vita nella risurrezione. Concedi anche a noi, al termine del pellegrinaggio terreno, di giungere alla dimora eterna, dove vivremo sempre con te; e in comunione con la beata Maria, Vergine e madre di Dio, gli apostoli e i martiri, e tutti i santi, per Gesù Cristo, tuo Figlio, loderemo e proclameremo la tua grandezza.
AL PADRE NOSTRO:
Preghiamo «il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe», dia ai giovani la capacità di rispondere con generosità e aiuti ciascuno a vivere con coerenza la missione ricevuta. Diciamo insieme: Padre nostro…
SCAMBIO DI PACE
Il Signore ci ha detto: «Ecco, io farò scorrere verso la mia città, come un fiume, la pace». Questa promessa di Dio sostenga i nostri gesti e le nostre parole, nella benevolenza e nella riconciliazione. Scambiamoci il dono della pace.
DOPO LA COMUNIONE
Dio onnipotente ed eterno, che ci hai nutriti con i doni della tua carità senza limiti, fa’ che godiamo i benefici della salvezza e viviamo sempre in rendimento di grazie. Per Cristo nostro Signore.
«Rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli». Il motivo più profondo della gioia, per Gesù, non sta nel successo ottenuto – i discepoli sono felici perché riescono a scacciare i demoni – ma sta nel fatto, apparentemente astratto, che i loro nomi sono scritti nei cieli. A noi, come ai discepoli, dà gioia, piuttosto, quando vediamo i nostri nomi scritti sulla terra, magari legati a qualche cosa di importante agli occhi degli uomini: dei bei voti, un concorso vinto, un successo sportivo… Ma ci fa piacere anche semplicemente vedere i nostri nomi scritti su una cartolina che abbiamo ricevuto o su un biglietto d’auguri per il compleanno: perché vedere scritti i nostri nomi significa contare qualcosa, essere pensati da qualcuno e magari amati dalle persone a cui teniamo. E non è affatto sbagliato gioire nel vedere i nostri nomi scritti, perché il nome è il segno dell’esistenza di una persona. In effetti i nostri nomi, alla nostra nascita, sono stati registrati prima di tutto all’ufficio anagrafe del Comune: da quel momento siamo diventati cittadini, abbiamo iniziato a esistere civilmente. Ma alcuni mesi prima, quando ancora non eravamo nessuno per lo Stato, eravamo già importantissimi per i nostri cari: una volta concepiti, siamo entrati nel cuore dei genitori e dei parenti, che hanno cominciato ad attenderci, a prepararsi alla nostra nascita, a volerci bene, a fare progetti su di noi. Prima dell’anagrafe del Comune c’è stata dunque l’anagrafe degli affetti; prima che i nostri nomi fossero scritti nei registri civili, erano stati scritti nei cuori dei nostri cari.Ma molto, molto prima – prima della stessa creazione del mondo – i nostri nomi erano già scritti nel cuore di Dio. Il battesimo, giorno nel quale i nostri nomi sono stati registrati anche nell’anagrafe della Chiesa, ha reso evidente che noi eravamo scritti dall’inizio in quell’immenso registro che è l’anagrafe di Dio. Ecco il motivo per cui, secondo Gesù, vale la pena di rallegrarsi: noi non apparteniamo solo al nostro Stato e alla nostra famiglia; apparteniamo prima di tutto a Dio. Esistevamo nel cuore di Dio ben prima di esistere nel cuore dei genitori e nei registri civili. Perché però questo pensiero dovrebbe «rallegrarci»? Per questa ragione, penso: perché ci libera dalla paura di essere soli nel mondo, sradicati, senza riferimenti. Noi abbiamo bisogno per vivere di radici, di punti fermi, senza i quali ci sentiremmo sospesi nel vuoto. Se ad esempio uno nascesse ma non venisse registrato da nessuna anagrafe comunale, di fatto non esisterebbe per la comunità civile, vivrebbe senza legami sociali, sarebbe isolato. E se uno fosse concepito ma non venisse accettato dai suoi cari e il suo nome dunque non fosse registrato nell’anagrafe degli affetti, si sentirebbe solo, senza legami familiari, buttato in questo mondo come un estraneo. Allo stesso modo, se uno pensasse di essere venuto al mondo solo per caso, di vivere per caso e morire per caso, e non vi fosse alcun progetto più grande dietro la sua vita, allora dovrebbe dar ragione a quel filosofo che definì l’uomo «una passione inutile». Cambia davvero tutto sapere che «i nostri nomi sono scritti nei cieli». Non siamo frutto del caso, ma siamo dentro a un progetto; non siamo condannati a muoverci alla cieca, ma siamo custoditi e accompagnati da un Padre. Non che Dio abbia già scritto tutto, abbia deciso già tutto lui; ha invece abbozzato la nostra esistenza, chiedendo che poi siamo noi a definire i particolari e ad accogliere liberamente la sua volontà. Dio non è un geometra che definisce il progetto al centimetro; è un Padre, che ha dei sogni e dei progetti sui figli e li propone senza imporli; e continua ad amare i suoi figli anche quando seguono piste diverse, senza sradicarli mai dal suo cuore. Se il nostro nome non fosse scritto da sempre nell’anagrafe di Dio, noi saremmo davvero sfortunati, perché destinati a esistere solo per un breve tempo, ma con il desiderio dell’eternità. Ciascuno di noi sarebbe alla fine solo, se non esistesse nel cuore di Dio, perché l’anagrafe del Comune e l’anagrafe degli affetti umani durano solo lo spazio della vita terrena e poi cessano con la morte o poco dopo. Nell’anagrafe di Dio invece non esiste il registro di morte; una volta che ci ha pensati e voluti, restiamo per sempre iscritti nel registro dei vivi. A meno che, non siamo noi a chiuderci completamente a lui e ai fratelli, siamo destinati a rimanere incisi per sempre nel cuore di Dio: l’inchiostro terreno tende a sbiadirsi e a scomparire – anche i più grandi personaggi prima o poi vengono archiviati – ma l’inchiostro di Dio è indelebile, perché è l’inchiostro dell’amore: mentre tutto il resto tramonta, l’amore rimane per sempre.
informazioni interparrocchiali
GIOVEDÌ 10 LUGLIO
PIEDIM: ORE 20 XXX DI ROSINA CESCUTTI
CALENDARIO
DOMENICA 20 LUGLIO ARTA: FESTA DEI SANTI PATRONI ERMAGORA E FORTUNATO. PRESSO IL CENTRO, IN MATTINATA, SONO A DISPOSIZIONE I CJARSONS
Suore: Cedarchis 334 18 52 226 – 348 566 3540
don Ivo 334 57 85 102; e-mail: ivodereani@gmail.com
Per eventuali offerte: IBAN IT 55 P 03069 64326 100000006524
ORARI SANTE MESSE
PIANO: FESTIVO 11.00; PREFESTIVO sabato ore 18.00; FERIALE a CHIUSINI lunedì ore 18.00; ad AVOSACCO giovedì ore 18.00 – ARTA: FESTIVO ore 10.00; FERIALE, martedì ore 18.00 – CEDARCHIS: FESTIVO ore 10.00; FERIALE: mercoledì ore 18.00 – PIEDIM: FESTIVO ore 11.00; FERIALE: giovedì ore 20.00 – CABIA: FESTIVO ore 9.00; FERIALE venerdì ore 18.00 – RIVALPO-VALLE: FESTIVO ORE 9.45 – LOVEA: FESTIVO ORE 11.15